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7 giorni nelle Isole Faroe con bambini

Carlotta Cerri
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Abbiamo passato una settimana nelle Isole Faroe e queste sono le cose che ci sono piaciute di più, giorno per giorno. Per la prima volta in oltre 3 anni di viaggio, abbiamo assunto una travel planner e ci è piaciuto molto: Jay di Woven Travel è proprio la persona che cercavamo e ha capito perfettamente che cosa volevamo e il nostro modo di viaggiare (non volevamo un itinerario, ma spunti e ricerca).   

Un appunto: siamo stati nel nostro camper Elliot (VW California) e quando c’era pioggia e vento forte non abbiamo potuto aprire il tetto, perdendo un letto. I campeggi sono quasi tutti parcheggi, con casette accoglienti per i servizi. In questa avventura, Oliver ed Emily avevano 5 e 7 anni.

Un consiglio: le Isole Faroe sono davvero imprevedibili, il tempo cambia da un giorno all’altro e i piani con lui. Per non vivere nello stress e nella delusione costante, è meglio avere un’idea di itinerario e poi andare con la corrente: noi abbiamo dovuto cambiare piani almeno 3 volte in 6 giorni e spesso abbiamo dovuto rinunciare a vedere alcuni posti (tipo l’isola dei puffins - pulcinelle di mare).

Isola Mykines - pulcinelle di mare: i traghetti vengono spesso cancellati per via del tempo. Inoltre, spesso le persone vanno in là, ma poi non possono tornare lo stesso giorno se le condizioni meteo peggiorano in giornata. Se volete andare, pianificatelo nei primi giorni così se ci sono imprevisti, non perdete traghetti o voli di ritorno a casa ☺️

Vi racconto brevemente quello che abbiamo fatto noi.

Giorno 1

Siamo arrivati alla sera, quindi abbiamo passato 2 notti nel camping Torshavn. Al mattino siamo andati a fare una camminata in natura seguendo un fiume vicino al campeggio. Abbiamo fatto pranzo con una zuppa in ciotola di pane da Karet e poi siamo andati a prendere una caffè da Paname Café, che ha un bel cortile interno e una libreria per bambini dove Oliver ed Emily hanno passato un bel po’ di tempo a guardare i giocattoli (e cercando di capire che cosa potevano comprare con i loro soldi: nulla 😅).

Al pomeriggio siamo andati alla Galleria Nazionale che ci è piaciuta tantissimo! Tutta arte locale che rappresenta la vita locale, inclusa arte ispirata al famoso e controverso massacro dei cetacei che ancora oggi è tradizione dell’isola (oggi stupidissima e crudelissima, ma un tempo necessaria per la sopravvivenza). Il parco adiacente al museo è meraviglioso, camminatelo con calma. Abbiamo finito la visita creando la nostra arte ai tavoli per famiglie.

Giorno 2

Siamo andati nell’isola di Vagar attraversando il tunnel subacqueo (se ti registri su tunnil.fo paghi 20dkk invece di 100dkk). Abbiamo fatto pranzo a Fiskastykki∂, che vale davvero una fermata (per noi il miglior cibo che abbiamo mangiato sull’isola): provate il succo di rabarbaro con acqua frizzante, che è tipico di qui. C’è anche una piccola area giochi. Siamo poi andati a vedere la cascata Múlafossur che è una camminata di soli 300m (questo è stato un cambio di programma: quel giorno non avremmo potuto fare di più con vento fortissimo e pioggia, ma altrimenti saremmo andati a fare la camminata che porta alla cascata Bøsdalafossur).

Giorno 3

Oggi volevamo andare all’isola Mykines a vedere i pulcinelle di mare ma, per via del tempo, i traghetti non erano funzionanti. Abbiamo passato qualche ora lavorando e facendo homeschooling al camping Vestmanna, che ha una casetta comune molto accogliente (il nostro camping preferito in quanto a servizi). Al pomeriggio siamo andati a fare a Saksun: incredibilmente suggestivo (non so che altro dire, le parole non lo descrivono). La camminata è facile, quasi tutta pianeggiante, e porta alla laguna con la cascata e la spiaggia nera (noi siamo arrivati con bassa marea e abbiamo camminato a lungo sulla spiaggia, dopo la fine del sentiero). Da favola.

Giorno 4

Altro cambio di programma: volevamo andare all’isola Kalsoy per la camminata alla statua della donna foca, ma abbiamo perso il traghetto del mattino (anche arrivando con largo anticipo, eravamo la 15esima macchina e ne salgono 12) e quello dopo era troppo tardi. (Consiglio: non contate troppo sui traghetti, accolgono poche macchine, ce ne sono pochi e vengono spesso cancellati). Abbiamo fatto una camminata mattutina nella nebbia fino alla cima di Klakkur (a noi è piaciuto molto nonostante la nebbia e il fango, è molto in pendenza, Emily ha avuto bisogno di un po’ di incoraggiamento a salire, ma a scendere si sono divertiti tantissimo a scivolare giù! Tute della pioggia altamente consigliate su queste isole).

Siamo poi andati a Gjogv pensando che il tempo fosse anche lì pioggia, vento e nebbia e invece per strada ci ha accolto un bellissimo sole che è poi stato con noi tutto il giorno! Proprio vicino al villaggio, c’è una gola dove, con un po’ di pazienza, si possono vedere i puffins volare e tornare ai nidi (consiglio un binocolo). Abbiamo poi fatto parte della camminata che parte dal villaggio e arriva a vedere i due monoliti del Gigante e la Strega, ma eravamo tutti molto stanchi dalla scalata del mattino e siamo arrivati solo al punto 3 (ce ne sono 9: se andate alla reception dell’hotel Gjaargardur Guesthouse trovate la cartina). Non consiglio il ristorante dell’hotel (unico al villaggio, perché è carissimo e il prezzo non rispecchia la qualità: ce ne siamo pentiti alla grande!).

Giorno 5

Il tempo era davvero ostico e ci siamo rifugiati nell’area comune dell’hotel a lavorare e fare homeschooling e lezioni di disegno per i bimbi (onestamente avevamo tutti bisogno di una pausa dalle camminate).

Giorno 6

Abbiamo guidato fino a Ei∂i e abbiamo fatto un picnic vicino al lago Ni∂ara Vatn e poi una camminata seguendo il sentiero intorno al lago che ci ha portati sugli scogli, dove abbiamo scoperto una cascata. 

Sulla strada del ritorno a Gjogv ci siamo fermati a vedere il Gigante e la Strega dal punto panoramico: c’è un grande telescopio / binocoli che permette di vederli davvero da vicino (è casa di tantissimi uccelli). 

Al ritorno abbiamo giocato un po' a calcio e frisbee nel campetto da calcio di Gjogv e poi io e Alex abbiamo lavorato per qualche ora mentre i bimbi giocavano. Una cosa che abbiamo imparato delle Isole Faroe: non importa se non vedi le principali attrazioni elencate sulle guide, perché ogni posto è meraviglioso e magico. Siamo andati a cenare al Rose’s café e lo consigliamo (il pesce del giorno con le patate arrosto era da mangiarne 5 piatti).

Giorno 7

Parlando con le persone, abbiamo scoperto che sulle Isole Faroe le gite in elicottero sono super economiche, perché lo usano come bus (in tre persone abbiamo pagato 20€: non molto sostenibile per l’ambiente, purtroppo, ma una bella occasione per far fare ai bambini l’esperienza una volta): non si può prendere l’elicottero avanti e indietro alla stessa località, quindi per tornare a Tórshavn dove ci aspettava il traghetto per l’Islanda, io e i bimbi abbiamo preso l’elicottero e Alex ha guidato Elliot fino all’eliporto.

Le Isole Faroe rimangono negli occhi e sono un’esperienza indimenticabile se ci si prepara bene per vento e pioggia e si va con l’aspettativa di vivere alla giornata.

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