Cosa significa avere un bimbo altamente sensibile
A volte condivido le nostre fatiche con Oliver e i suoi giorni no, ho persino scritto un post al riguardo (puoi trovarlo qui), ma c'è una cosa che non ho mai condiviso con te, ed è qualcosa che mi ha aiutata molto a capire Oliver.
Circa tre anni fa, cercando risposte sui giorni no di Oliver che erano ricorrenti e imprevedibili, io e Alex incappammo in un libro “The highly sensitive child“ di Elaine Aron (è stato tradotto in italiano: "Il bambino altamente sensibile"), e immediatamente una lampadina si accese nella nostra testa. Anche se non sono una fan delle etichette, capimmo subito che abbiamo un bambino altamente sensibile.
Abbiamo anche imparato che l'alta sensibilità è un tratto con cui si nasce, cosa ci ha aiutato moltissimo ad avere più empatia nei confronti di Oliver, anche (soprattutto!) quando non lo capiamo.
Guardando indietro — perché possiamo collegare i puntini solo guardando indietro — ci siamo resi conto che l'alta sensibilità fa parte della personalità di Oliver da quando è nato.
È difficile da spiegare a chi non lo vive. Oliver ha sempre avuto emozioni molto forti, che si potrebbero definire "esagerate"; è sempre stato estremamente sensibile ai sentimenti delle persone; ha un forte senso di giustizia e soffre profondamente quando la giustizia è infranta ai suoi occhi. Pensa moltissimo, a volte sta seduto a lungo a riflettere fissando ciò che lo circonda (anche per questo, credo che ami viaggiare in treno e in bus). Si sente facilmente sopraffatto e frustrato, e a volte, senza che glielo chiediamo, si prende del tempo per stare da solo; sente le emozioni in maniera molto più profonda di chiunque altra persona che conosco. È un osservatore attento e nota ogni piccolo dettaglio — e di solito lo ricorda. È eccessivamente sensibile ai gusti e agli odori. L'elenco continua e va dal disperarsi per etichette nei vestiti o calze bagnate, al fare domande molto profonde e a volte provocanti.
Dicono anche che i bambini altamente sensibili siano inclini a diventare ambientalisti e, stranamente, anche se noi non siamo vegetariani, quando aveva tre anni, Oliver ha smesso di mangiare carne, perché non gli piace uccidere gli animali e ha iniziato a prendere molto a cuore l’ingiustizia climatica: mi sembra quasi che lui stia insegnando a me, e non viceversa.
Un giorno — il giorno in cui sono stata ispirata a scrivere questo post — Oliver ha ascoltato una canzone ripetutamente per oltre un'ora, seduto sul letto vicino alla finestra a fissare il paesaggio di Bangkok (ha quattro anni!).
La canzone era tratta dall'ultimo film di Curious George e si intitola “Nothing seems right anymore” (niente sembra giusto). Le parole principali sono:
"Cerco di essere buono, ma in qualche modo va tutto male, mi sento così triste, perché nulla più mi sembra giusto. Anche se so che il sole splende, in qualche modo il cielo diventa grigio, come una grande nuvola scura sospesa che copre una giornata di sole"
Osservarlo così, immerso nei suoi pensieri, mi ha fatto venire le lacrime agli occhi, perché so che riconosce che a volte anche lui si sente così e probabilmente sta cercando di dare un senso a tutto questo nella sua testa di 4 anni.
Ma anche perché penso a tutti quei momenti in cui abbiamo etichettato i suoi sentimenti come "esagerati”, o a quando non lo aiutiamo, non rispondiamo alle sue emozioni come lui ha bisogno — perché magari non possiamo relazionarci, non lo capiamo o semplicemente i nostri calici emotivi sono pieni quel giorno (se hai fatto il mio corso online, sai di cosa parlo ;).
Ogni volta che non riesco a comportarmi nel modo in cui lui ha bisogno, penso a quel libro e so che devo migliorare io. E sì, fallisco ancora tanto, ma oggigiorno ho anche tanti successi, soprattutto quando si tratta della mia attitudine di fronte ai suoi comportamenti.
In un giorno no, quello che forse vedi tu è un bambino che “si comporta male", "disobbediente" e "viziato", ma io vedo la sua alta sensibilità — un tratto di personalità che voglio coltivare il più possibile, cercando allo stesso tempo di dargli gli strumenti per gestirlo.
Alcune persone mi dicono che devo essere più severa, ma, vedi, in realtà è esattamente il contrario. Devo mettere da parte il mio ego ed essere più gentile; devo controllare il MIO comportamento invece di concentrarmi sul suo; devo essere il suo capitano nella tempesta emotiva, la persona di cui si può fidare per portarlo in salvo, una guida, una fonte di energia calma quando il suo coccodrillo controlla il suo cervello razionale. Devo convalidare le sue emozioni e cercare di rispondere alla sua scortesia con gentilezza. Devo ricordare le mie priorità: preoccuparmi del giudizio della gente durante una crisi di mio figlio non è una priorità, la priorità è rimanere calma e in controllo delle mie emozioni per poterlo aiutare.
Devo essere la persona che vorrei che diventasse lui.
E mentre questo vale per le persone altamente sensibili (sia bambini che adulti) e ancora di più per me e Oliver — perché siamo molto diversi — penso che dovrebbe essere la regola per ogni relazione genitore/figlio (per ogni relazione, punto?).
Perché anche se penso che sia vero quello che dicono, che a noi genitori arrivano i bambini di cui abbiamo bisogno per evolvere (se abbiamo l’umiltà di imparare da loro), non penso sia vero che i bambini abbiano sempre i genitori di cui hanno bisogno.
I genitori di cui i bambini, tutti, hanno bisogno sono persone disposte a cambiare se stesse, a evolvere come individui ed esseri umani e ad essere aperti mentalmente e ricettivi per capire che i genitori devono ai figli, non viceversa.
Se vogliamo un mondo migliore, un futuro più sano e una nuova generazione più pacifica, più empatica ed equilibrata, siamo noi genitori a dover creare quella generazione. E l'unico modo per iniziare è con il nostro esempio.
"Sii il cambio che vuoi vedere nel mondo". Lo sentiamo dire sempre, ma quello che forse non realizziamo è che vale tanto per la lotta climatica e per una vita sostenibile, quanto per un’educazione gentile e rispettosa.
Ci ritroviamo anche noi nella vs situazione alle prese con nostra figlia Victoria altamente sensibile. Spero tanto di riuscire a aiutarla a fare di ciò una ricchezza per vivere in pace e armonia con il mondo. E una grande lavoro che faccio su me stessa, non sempre mi riesce così come vorrei. Il papà è ancora all'inizio in questo percorso, stiamo faticando ma c'è la mettiamo tutta. Grazie per il tuo racconto, mi piacerebbe ritrovarsi a scambiarsi le nostre esperienze.
Credo anche io che possa (e debba) essere visto in maniera positiva e trasformato in una ricchezza 💕 Grazie per la tua riflessione
Grazie. Mi ci sono ritrovata molto con il mio bimbo riflessivo ed estremamente sensibile, di 6 anni..
Grazie Carlotta!!! Grazie di nuovo dato che é il secondo articolo che leggo e come la scorsa volta hai fatto centro!
Buona vita super mamma!!! E buona vita e tutte noi che ti leggiamo per imparare ad evolvere.
Cara Carlotta, grazie per queste preziose informazioni che rendi sempre disponibili, leggendo queste tue parole oggi sono venuta a conoscenza di quello che vedo in mio figlio, ma a cui non sono mai riuscita a dare un nome per ignoranza. Mi leggerò il libro e cercherò con tutta me stessa di comprenderlo meglio e sostenerlo nei suoi momenti di Alta Sensibilità.
Grazie di cuore sempre. 💗
So davvero felice, Marina. Io mi ritengo fortunata ad averlo scoperto quando Oliver era piccolo e quel libro mi ha veramente aperto un mondo e guidata. Fa una grande differenza esserne consapevoli. 🌸
Grazie mille!in queste vacanze invernali dove sono stata travolta dalle forti emozioni di mio figlio altamente sensibile e mi sento in colpa per aver fallito e non essere riuscita ad aiutarlo mi hai ridato la carica per ricominciare e vedere il bicchiere mezzo pieno!!!
lui ha 5 anni e ho sempre riconosciuto questo suo lato altamente sensibile e faccio molta molta fatica perché veramente opposto a me che tendo a farmi scivolare i problemi addosso! È proprio vero è il figlio che mi serve per evolvere però che fatica😄
Come ti capisco! In ogni parola che scrivi. È anche il mio percorso mentale e d'evoluzione. Ma wow, che sensazione meravigliosa quando si inizia a entrare in sintonia e guadagnarsi la fiducia di un bambino altamente sensibile. Non mollare, non mollare, non mollare! 🌸
Ciao Carlotta! Mi sono imbattuta nel tuo articolo mentre sono alla disperata ricerca di “ simili “ a me e mia figlia di 5 anni. Il mio timore è il fraintendimento altrui! La pediatra mi ha indirizzato ad una neuropsichiatra infantile perché secondo lei troppo ansiosa x la sua età. Io ,da mamma,so che lei è “solo” hsp,proprio come me! X il resto è la bambina più gioiosa ed empatica che conosca! Non trovo professionisti o educatori vicino a me che conoscano questo tratto...Qualcuno ha esperienze simili da condividere?grazie
Ciao Linda, mi erano sfuggiti un paio di commenti (tra cui il tuo), quindi arrivo tardi e tra l'altro non sono d'aiuto: purtroppo non conosco professionisti o educatori in Italia che parlino di bambini altamente sensibili. Tu ne hai trovati in questi mesi? Farò un paio di storie su IG per cercare di capire se qualcuno ne conosce e li indirizzo a risponderti qui 🤞
Silvia Iaccarino è una psicomotricista e formatrice che conosce molto molto bene questo tratto, e dal momento che ha una rete davvero fitta di conoscenze su tutto il territorio italiano io mi rivolgerei a lei senza ombra di dubbio! Persona competente, empatica e molto preparata
Ciao Linda! Sono anche io PAS come te, ho un bimbo di due anni - ma ancora non so dirti se abbia preso da me questo tratto. La referente italiana per l'alta sensibilità è Elena Lupo, sul suo sito c'è l'elenco dei professionisti italiani che si sono specializzati sul tratto. https://www.personealtamentesensibili.it/chi-siamo/altri-professionisti/
Se hai instagram ti consiglio oltre al suo profilo (lei è molto gentile, risponde anche ai direct per informazioni, o per email) altri tre profili dedicati @altasensibilita (PAS e studentessa di psicologia), @sensibil.mente (mamma di bimbo PAS) e @diariodiunapas (peofessionista che si sta specializzando). Spero troverai quello che cerchi, e forza! Siamo un gran bel gruppo 😊 sei già un'ottima guida e modello per la tua bimba, si sente 😊
(se non hai instagram ti posso recuperare i contatti di ognuna di loro).
Ti ringrazio tantissimo, Eleonora! 💕 Mi appunto tutto anche io.
Fra tutto non ho pensato a mettere anche il mio profilo 😅 non affronto solo l'alta sensibilità, ma è il tema principale dei miei post, in questi mesi sto studiando i testi principali (non da professionista). Scrivo su
@mentrefuoriuntemporale
Carlotta, volevo chiederti se pensi che Oliver abbia preso il tratto da qualcuno in famiglia? È principalmente ereditario (io l'ho preso da mio padre e mia nonna).
Ciao Linda,
sono un'educatrice libera professionista, non sono specializzata in alta sensibilità, ma mi occupo prevalentemente di minori e famiglie. Spesso lavoro proprio con i genitori che temono per i sospetti diagnostici dei medici (anche gravi, come l'autismo) riguardo i loro bimbi... e devo dirti che di solito questi genitori hanno ragione!
Mi chiamo Francesca, ho un sito web (www.lapreposizioneeducativa.com) e su IG mi trovi come @lapreposizioneeducativa
Grazie Francesca, spero che Linda legga. Sai, nella mia esperienza, a volte i genitori (me inclusa) si preoccupano di più di quanto dovrebbero: invece di seguire il bambino nel suo sviluppo individuale e unico, guardano a come tutti gli altri bambini si sviluppano universalmente e sospettano… Per esempio Oliver ha iniziato a parlare molto tardi oppure ora a 5 anni spesso confonde le lettere: potrei sospettare questo o quello, ma credo che per ora sia più sano aspettare e dargli l'opportunità di svilupparsi al suo passo senza attaccargli etichette. Che ne pensi?
Veramente, veramente sublime.
Grazie Carlotta per il giorno in cui hai deciso che quello ti frullava per la testa meritava davvero di essere condiviso.
Io ne traggo sempre beneficio.
Grazie, grazie, grazie
Rispondo a passo di 🦥, lo so (mi era sfuggito il commento). Ma volevo ringraziare io te per queste tue parole. Ti abbraccio!
Sono a lavoro in un momento di pausa e tento di ricacciare le lacrime che ho agli occhi dopo aver letto questo articolo. Mi hai commossa, mi sono sentita molto chiamata in causa.
Come ti ho detto altre volte, il mio Gabriele, pochi mesi più grande del tuo Oliver, è molto simile a lui in tanti aspetti, e questo articolo sembrava parlare di lui.
Sembrava parlare di noi.
Ti ringrazio molto per avere condiviso queste riflessioni.
P.S. Quel libro esiste anche in versione italiana?
Carissima Rosalba, ricordo che mi hai raccontato che Gabriele è simile a Oliver e sono felice che ti sia ritrovata in questo post. Per me, ogni informazione per aiutare i nostri piccoli uomini e donne è sempre preziosa. Grazie per il tuo commento 💓
Ps. Purtroppo non credo che il libro sia stato tradotto in italiano, ma magari vale la pena chiedere in una libreria fornita.
Una sola parola: GRAZIE!