In questo episodio (che a livello emotivo è stato più difficile da registrare di quanto mi aspettassi) vi racconto che cosa ho scoperto dal periodo in cui mi lamentavo di Oliver che si svegliava ogni 3-4 ore e dai primi 2 anni di vita di Emily che mi hanno fatto scoprire la vera privazione del sonno. E anche di quel momento in cui pensai di aver scoperto come far dormire tutti i bambini del mondo (povera illusa!) :-D
Se vi interessa leggere gli articoli che menziono nell'episodio, li trovate sul mio blog, nella collezione Il sonno dei Bambini.
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Ciao carissima Carlotta, e carissime mamme. Il mio problema è più che altro che ad un certo punto, non ricordo più bene in che circostanza, mia figlia ha iniziato a dormirmi in braccio ed io pur di riposare sia di giorno che di notte, ho lasciato fare, lasciandomi convincere che il contatto fisico dà sicurezza, che anzi, è consigliato. Risultato è che a 2 anni e mezzo mia figlia non sa addormentarsi da sola. Carlotta, ho letto il tuo podcast o forse era un post (non lo trovo più e non ricordo) sui 3 minuti in cui lasciavi piangere Oliver e poi entravi in camera a coprirlo. Vorrei tanto provare, ma mia figlia non ha una cameretta sua attualmente, dorme nel lettone, e in più ovviamente scenderebbe dal letto e mi seguirebbe. Come posso fare ormai a questa età? Sento di averla privata dell'autonomia del sonno e non so come rimediare. Oltretutto averla sempre sopra che si divincola cercando di dormire, io che già in gravidanza soffrivo del non poter dormire a pancia in giù, mi sfinisce come fossi bloccata, mi fa sentire in trappola, e rende insofferente e nervosa. Un abbraccio Carlotta, e un pensiero di vicinanza a tutte le mamme della comunità che provano la privazione del sonno.
Cara Silvia, ti capisco, ti sembra di essere in un circolo vizioso. Sappi che puoi romperlo: è un processo a piccoli passi e ci vuole molta coerenza, ma puoi romperlo.
Prima di tutto ti inviterei a chiederti se addormentarsi da sola sia davvero necessario: mi sembra di capire che il problema non è che non si addormenta da sola, ma che si addormenta e dorme su di te. Quindi ti suggerirei di iniziare da lì, parlando con lei e spiegandole le cose come stanno: "Sono scomoda quando ti addormenti su di me ed è giusto che anche io sia comoda, proprio come te. Che cosa possiamo fare invece di addormentarti su di me?" e poi provare a trovare soluzioni (darci la mano, dormire su un peluche, tenere un cuscino abbracciato ecc). Questo è un processo, non funziona subito.
Il metodo dei 3 minuti (che poi erano sempre meno di 3 minuti proprio perché non credo che lasciare piangere i bambini da soli sia sano) con Oliver aveva funzionato subito, perché LUI ERA PRONTO, mentre con Emily non ha mai funzionato perché aveva ancora bisogno di me: i metodi non sono mai universali e vanno sempre presi con le pinze e adattati alla famiglia e al bambino. Detto questo, potete usarlo come gioco: DOPO che avete trovato l'abitudine di addormentarsi solo con la mano o con un peluche (ma con te vicina) puoi chiederle se vuole fare il gioco dei 3 minuti. Per esempio, tu le dai la buonanotte, le dici che torni tra 3 minuti a vedere se si è addormentata e ti allontani dalla stanza. E poi la prendi come viene: è possibile che ti segua, che ti dica di no e da lì trovate dei compromessi (ok, preferisci che facciamo 2 minuti?). Sono passi minuscoli che ti aiuteranno a trovare una vostra abitudine e un vostro metodo per risolvere questa situazione.
Ma la cosa principale è: parla con lei. Non capirà tutto quello che le dici, ma processerà quello che riesce: se, per esempio, le parli del tuo bisogno di prenderti cura di te, non è un concetto che può capire interamente, ma è una conversazione che è importante iniziare ad avere. I bambini capiscono molto più di quanto pensiamo. Sarà il primo passo per rompere il circolo.
Ps. Che lei abbia o meno la sua cameretta in questo caso non importa, l'abitudine si crea indipendentemente e la si adatta alla situazione che si vive.
Ciao Carlotta, ogni volta che ti ascolto ho sempre gli occhi pieni di lacrime, per quanto riesci ad arrivarmi al cuore e a smuovermi qualcosa dentro.
Ma in questo episodio ho riprovato le sensazioni che descrivi del tuo periodo di privazione del sonno, le ho riprovate una per una.
La mia bambina non ha mai e dico mai dormito se non in braccio a noi in piedi passeggiando per 22 mesi. Dai 22 mesi ha iniziato a dormire un pochino anche sdraiata e già mi sembrava un miracolo e anche se continuava a svegliarsi qualche volta e voler passeggiare già ci sembrava una conquista. Ancora adesso che ha 2 anni e mezzo , per quanto sono più le volte che dorme durante la notte, per addormentarsi ci mette 2 ore , 2 ore davvero, non sto esagerando. Se ci mettiamo il lavarsi i denti e mettersi il pigiama arriviamo alle 2 ore e mezzo nelle serata buone, altrimenti di più. E noi continuano a dormire pochissimo, perché per ritagliarsi un’oretta per parlare o fare qualcosa insieme , finisce sempre che andiamo a letto tardissimo.
Io ho quasi vergogna di dire e ricordare le condizioni in cui ero, in cui eravamo. Mi sembrava, e probabilmente lo ero, di essere il contrario della mamma che volevo essere, sempre stanca, sempre ovattata, sempre in bilico e sopraffatta dalle emozioni. Tutto era troppo stancante. Non ho mai provato a farla piangere, non è un metodo che mi appartiene, ma mi davo la colpa di non riuscire a trovare un metodo per aiutarla a dormire.
Grazie Carlotta
Cara Alessandra, purtroppo non credo che ci sia un metodo. I bambini iniziano a dormire quando sono pronti, è brutto da accettare quando siamo nel mezzo del tunnel, ma secondo me prima lo accettiamo e smettiamo di combatterlo, più ci aiutiamo. Mi dispiace non avere parole di aiuto per te.
L'unica cosa che io cambierei, se fosse possibile, è smettere gradualmente di dormire di pomeriggio (se dorme) e iniziare la routine della nanna prima: spesso i bambini quando passano la loro ora di stanchezza, poi ci mettono molto più tempo e fanno fatica ad addormentarsi.
A volte semplicemente iniziando la routine della nanna un'ora prima prima i bambini non passano quel limite della stanchezza e si addormentano più in fretta (so che sembra fantascienza, ma se ne avete la possibilità provatelo per un po', non sarà immediato quindi dai un po' di tempo per vedere i risultati). E in questo modo anche tu e tuo marito avete del tempo di qualità per voi a un'ora decente: a noi ha salvato metterli a letto sempre alle 19:30. Faccio il tifo per voi!
Ciao Carlotta,
Ti ho scoperto da poco e ti seguo principalmente per il tuo viaggio intorno al mondo. Ho un figlio di quasi 5 anni. Ha smesso di dormire ai 5 mesi e ha ripreso a fare notti decenti intorno ai 2 anni mezzo/tre. Tuttora si sveglia una/due volte ma è un'altra vita. Ho ascoltato il tuo podcast con le lacrime agli occhi. Quegli anni sono stati terribili. Per me e il mio compagno che si svegliava insieme a me. Hai ragione: solo chi ha sperimentato la privazione del sonno ne può parlare. Ero circondata da mamme i cui figli dormivano. Io ero sbagliata! Mio figlio era sbagliato! Allora correvo a lamentarmi dalle uniche due mamme nella mia stessa situazione e mi sentivo meno sola. Quelle notti mi hanno distrutta emotivamente. Mi hanno cambiato l'anima. Ho spesso abbandonato mio figlio in quelle notti. Non ce la facevo. Non volevo tornare a casa dal lavoro. Sapevo che la notte per me voleva dire tortura. Ed ora, a quasi 5 anni penso che mio figlio sia un bimbo insicuro, troppo timido, un po' rabbioso. E forse è stata colpa mia che ho accusato il colpo più del dovuto. E tuttora non sono in grado di gestire le (poche) notti no. E i suoi tanti momenti no. L'esperienza della privazione del sonno mi accompagna costantemente. Mi ha cambiato nel profondo. Spero di avere anche io il mio momento fenice perché il mio bimbo se lo merita.
Grazie per averlo condiviso con noi 🌸 Ti capisco. So per esperienza che che puoi decidere quando rinascere, ma so anche che non tutti siamo pronti allo stesso momento e dobbiamo accettarci. Io oggi riesco spesso a mantenere la calma quando Emily si sveglia e spesso me ne sorprendo, ma è stato un percorso lungo.
Tuo figlio può essere così di natura (certo, se l’esempio che ha ricevuto è più di rabbia può darsi che abbia influito, credo sia così anche per il mio Oliver), ma ti assicuro che non è troppo tardi per cambiare tu (lavorando su alcuni comportamenti) e mostrare a lui un modo diverso, se hai voglia di fare il lavoro su te stessa 🌸
Ciao Carlotta, ci siamo scritte un paio di volte su Instagram, ma oramai preferisco rimanere il più possibili nel tuo “regno” qui nel blog.
Ho pianto tanto ascoltando questa puntata. Ho pianto tanto e di paura: mia figlia non ha ancora sei mesi (li compirà la prossima settimana) eppure sono già dentro il tunnel della deprivazione di sonno. Ho pianto di paura perché il pensiero che questa situazione possa smettere tra uno, due, tre o addirittura più anni mi fa letteralmente tremare le ginocchia. Non so come potrei reggere fisicamente ed emotivamente a una situazione del genere, in cui risvegli ogni 45 minuti intervallati da poppate e passeggiate per casa con sottofondo di rumori bianchi per farla riaddormentare mi stanno letteralmente logorando.
Ho pianto di paure perché verte volte, all’ennesimo risvegli sento dentro di odiare profondamente mia figlia. Come può una mamma che l’ha desiderata per mesi provare questo sentimento? Come posso desiderare di scappare e scomparire solo per qualche giorno?
Ho pianto di paura perché il mio matrimonio è già a un bivio e non so quale sentiero imboccheremo.
Ho pianto di paura perché per la prima volta in vita mia sto sperimentando cosa sia l’invidia, un sentimento mai provato. Sì, lo so che fisiologicamente non esistono neonati che dormono tutta la notte, ma quando sento genitori raccontar di aver dormito otto ore di fila mi trovo a provare un profondo sentimento di invidia nei loro confronti.
Ho pianto di paura perché non so come e quando ne uscirò. Un abbraccio e grazie sempre per esserci.
Guarda, non posso proprio alleviare quelle tue paure, ma ti posso promettere che ce la farai se ti prenderai cura di stessa. L'odio che provi non è odio, è il demone della privazione del sonno (lo so che lo sai, ma lo metto nero su bianco). Il bivio… se posso permettermi, rimanete al bivio ancora un po': decidete di aspettarvi e decidete quale direzione prendere quando potete finalmente dormire la notte. E nel frattempo sopravvivete come potete e non dimenticatevi di abbracciarvi ogni tanto. E l'invidia… la ricordo bene: come tutti i sentimenti che non ti piacciono, accoglila e accettala. Non è sbagliata, non sei sbagliata tu per provarla. Perdonati. 🌸
Cara Federica, avrei voluto commentare la puntata del podcast ma mi hai letteralmente rubato le parole di bocca.
Avevo già scritto a Carlotta sotto ad un post dedicato al sonno ma la situazione da allora non è molto cambiata, anzi...
Forza, ti assicuro che c'è luce alla fine del tunnel (e te lo dico oggi che Emily ancora si sveglia un paio di volte a notte, ma sembra molto più sopportabile ora!). Ti penso!
Ti abbraccio Federica.
Spero la tua situazione sia migliorata. E se non lo fosse... piangi, confidati ma non mollare. Arriverà il momento in cui potrai dormire. Tieni duro! Non lasciare che sia troppo tardi per voi! Non sei sola nelle tue lunghe notti!
Un caro abbraccio a tutte. La situazione è, se possibile, peggiorata. Ginevra sì sveglia ogni 45 minuti e per riaddormentarsi vuole essere cullata (non le basta più stare attaccata al seno) molto a lungo e se per caso sbaglio il momento in cui mi fermo si risveglia ed è la fine . Sono esausta, 7 mesi oggi che non dormo. Ho contattato una psicologa, credo di avere bisogno di aiuto esterno, al momento non ho la forza di cucinare un pasto decente figuriamoci se ho quella di prendermi cura di me. Ma non voglio sprofondare nella rabbia (che c’è ancora, e tanta) e voglio provare a lavorare su di me. Vi aggiorno. ❤️