Il bambino che mi dici che «si merita la punizione» se avesse ricevuto più amore e accoglienza, un'educazione a lungo termine, sarebbe un'altra persona.
Quando mi dici che “sei cresciuto bene lo stesso anche con le sberle”, ti assicuro che se avessi ricevuto più amore e rispetto, saresti un’altra persona. Migliore, indubbiamente — e con questo dovrai fare i conti dentro di te per sempre.
Il ceffone che ha insegnato a comportarsi bene è un mito.
Violenza (anche verbale) insegna violenza. Null'altro.
E se oggi le persone si stanno ancora uccidendo (questa volta a due passi da casa), forse l'educazione della punizione, dell’autorità e della disciplina (nel senso moderno, sbagliato, del termine) non ha insegnato molto.
Forse sarebbe un buon momento per mettere nella spazzatura il "si è sempre fatto così" e "un ceffone non ha mai fatto male" e "le punizioni hanno insegnato a essere migliori" e decidere che se vogliamo crescere adulti davvero migliori di noi — perché noi non stiamo eccellendo a essere umani — l'unico modo è smettere di prendere la scorciatoia e iniziare a fare il lavoro. Quello vero.
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