Non puoi evolvere come genitore
Spesso non sono io genitore che reagisco agli eventi, ma è la mia bambina interiore.
L’evoluzione del genitore deve passare attraverso l’evoluzione dell’individuo: questo è il punto di partenza dell'educazione a lungo termine e, per me, questo pensiero è stato rivoluzionario.
Mi ha aiutata a capire, per esempio, che non urlo perché sono un cattivo genitore, ma urlo perché il mio zaino è pieno di tutte le emozioni, le esperienze, le sensazioni fisiologiche, le azioni e le reazioni che ho provato fino a questo momento nella mia vita.
Io sono il risultato di tutte le versioni di me (quelle precedenti e quella corrente), ma visto che i primi anni di vita modellano più di tutti la persona che siamo, la bambina che ero ha un'influenza grandissima sulla persona che sono: spesso, non sono io genitore che reagisco agli eventi, ma è la mia bambina interiore.
Ti spiego meglio: mio figlio ride quando lo sgrido e questo comportamento mi provoca. Non è Carlotta il genitore che si arrabbia, è Carlotta la bambina interiore:
Mi ha aiutata a capire, per esempio, che non urlo perché sono un cattivo genitore, ma urlo perché il mio zaino è pieno di tutte le emozioni, le esperienze, le sensazioni fisiologiche, le azioni e le reazioni che ho provato fino a questo momento nella mia vita.
Io sono il risultato di tutte le versioni di me (quelle precedenti e quella corrente), ma visto che i primi anni di vita modellano più di tutti la persona che siamo, la bambina che ero ha un'influenza grandissima sulla persona che sono: spesso, non sono io genitore che reagisco agli eventi, ma è la mia bambina interiore.
Ti spiego meglio: mio figlio ride quando lo sgrido e questo comportamento mi provoca. Non è Carlotta il genitore che si arrabbia, è Carlotta la bambina interiore:
- È la Carlotta che da piccola veniva derisa per le sue emozioni forti, quando mi dicevano: «Che esagerata che sei! Sei proprio un'attrice!» (la risata di mio figlio riporta a galla quel senso di abbandono);
- È la Carlotta che al liceo veniva presa in giro da un gruppetto di compagne (la risata di mio figlio riporta a galla quel senso di rifiuto);
- È la Carlotta che si sentiva dire: «Non c’è nessun motivo di piangere» (la risata di mio figlio riporta a galla quel senso di solitudine emotiva).
Le nostre risposte ai comportamenti dei nostri figli sono un riflesso di tutte le risposte che sono già nel nostro zaino, che abbiamo vissuto da piccoli, che ci hanno fatto sentire sbagliati, incompresi, soli. E visto che non abbiamo ricevuto un'educazione emotiva che ci insegnasse ad accettare le nostre emozioni e comunicarle in maniera costruttiva, quando mi arrabbio con mio figlio non sono solo la sua mamma, sono la persona che a sette anni subiva un'ingiustizia dei genitori e reprimeva l'emozione piangendo nel cuscino, la persona che a quindici sbatteva la porta in un litigio con i genitori, che a venti diceva la «bugia bianca» all'amica per non deluderla, che a ventinove urlava allo sconosciuto che le tagliava la trada in macchina.
Mi fermo a ventinove in questa lista, perché è allora che ho trovato gli strumenti, proprio come questi che ho creato qui per te: non significa che sono riuscita a metterli in atto da subito, ma avere gli strumenti mi ha fatto capire che, è vero, il modo in cui siamo stati educati ci ha lasciato traumi profondi, ma la mia evoluzione personale è nelle mie mani e solo nelle mie mani. Io posso cambiare e non è troppo tardi. E se voglio modificare le reazioni del genitore devo scavare più a fondo ed evolvere prima come individuo. Nella mia mente questo me lo dico in inglese: evolving as a parent is not about parenting, is about humaning. Evolvere come genitori ha poco a che vedere con l’essere genitore e tutto a che vedere con l’essere umani.
La prossima volta che un comportamento di tuo figlio ti provoca, trova uno strumento per ritornare in contatto con te (qui ne troverai parecchi) e poi ricordati che probabilmente quell'emozione appartiene al tuo bambino o alla tua bambina interiore. Parti da questa consapevolezza per scavare più a fondo.
Mi fermo a ventinove in questa lista, perché è allora che ho trovato gli strumenti, proprio come questi che ho creato qui per te: non significa che sono riuscita a metterli in atto da subito, ma avere gli strumenti mi ha fatto capire che, è vero, il modo in cui siamo stati educati ci ha lasciato traumi profondi, ma la mia evoluzione personale è nelle mie mani e solo nelle mie mani. Io posso cambiare e non è troppo tardi. E se voglio modificare le reazioni del genitore devo scavare più a fondo ed evolvere prima come individuo. Nella mia mente questo me lo dico in inglese: evolving as a parent is not about parenting, is about humaning. Evolvere come genitori ha poco a che vedere con l’essere genitore e tutto a che vedere con l’essere umani.
La prossima volta che un comportamento di tuo figlio ti provoca, trova uno strumento per ritornare in contatto con te (qui ne troverai parecchi) e poi ricordati che probabilmente quell'emozione appartiene al tuo bambino o alla tua bambina interiore. Parti da questa consapevolezza per scavare più a fondo.
Ricordati questo
Le tue risposte ai comportamenti dei tuoi figli sono un riflesso di tutte le emozioni, le esperienze, le sensazioni fisiologiche, le azioni e le reazioni che hai provato fino a questo momento nella tua vita. Se vuoi modificare le reazioni che hai nei confronti di tuo figlio, prima devi evolvere come individuo, andare a fondo e prenderti cura del tuo bambino interiore.