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Episodio 25 ·

Come "montessorizzare" la casa per dare indipendenza ai bambini

In questo episodio di Educare con Calma parliamo di come offrire indipendenza in casa attraverso l'ambiente.

Vi parlo dell'importanza dell'ambiente (anche nelle scuole Montessori), di quanto sia importante apportare piccoli cambiamenti in casa per dare più indipendenza ai bambini, e anche di come purtroppo questo non sia sufficiente… Questo tema è uno dei primi che avevo in mente di trattare sul podcast… meglio tardi che mai! 🌸

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  • Educare a lungo termine: un corso online su come educare i nostri figli (e prima noi stessi) in maniera più consapevole. Tanti genitori mi dicono che gli ha cambiato la vita.
  • Co-schooling – educare a casa: un corso online su come affiancare il percorso scolastico per dare l’opportunità ai bambini di non perdere il loro naturale amore per il sapere. 

Podcast montessorizza la tua casa

 

Eccomi con un altro episodio di Educare con calma: oggi parliamo di un tema su cui ricevo sempre moltissime domande, ovvero su come montessorizzare la casa e dare più indipendenza ai bambini in casa e vi dirò i miei must-have, ciò che ritengo imprescindibile stanza per stanza.

Ma prima vorrei parlarvi di un pensiero che ho avuto adesso che mi sono seduta qui davanti al microfono. perché mi è venuto da sorridere pensando a quanti di voi stiano ascoltando questo podcast che è nato un po’ così, senza un programma preciso, senza una sigla iniziale, senza tutte le cose che si dicono servano per iniziare un podcast e alla fine sta avendo un successo che davvero davvero non mi aspettavo, tanto che ogni volta che mi siedo qui al microfono, sono nervosa ed emozionata allo stesso tempo al pensare a quanti di voi mi stiano ascoltando. E poi ho pensato che io adoro registrare gli episodi di questo podcast, ma che magari voi non lo sapete che mi piace così tanto e allora ho pensato di dirvelo, perché troppo spesso in questo nuovo mondo dei social vediamo contenuti di persone e magari gli mettiamo un like, un mi piace, li condividiamo, ma li diamo un po’ per scontati, non sappiamo davvero che cosa quelle persone abbiano provato mentre li scrivevano o registravano, se erano in ritardo o di fretta, se sono felici di produrre quei contenuti o se preferirebbero scrivere e dire altre cose ma il loro lavoro li obbliga a fare diversamente, se passano le notti a finire un post per Instagram o se sono super organizzati e riescono a finire tutto durante il giorno, se sono stressati perché non hanno pubblicato da tempo o se invece sentono di avere troppe cose da dire e non sanno da dove iniziare… insomma, penso che si dia sempre meno importanza alle persone e sempre più importanza ai contenuti, e invece a me piacerebbe poco a poco cambiare questa mentalità , mi piacerebbe riportare l’attenzione sulle persone, sui sentimenti. Quindi per questo ci tenevo a dirvi questo mio pensiero, che mi diverto davvero tanto a registrare questo podcast, che mi piace, che non lo trovo mai un peso e che quando mi siedo al microfono mi sento bene, mi sento felice. Anche quando come oggi ho meno tempo e mi ritrovo a farlo di notte come ora mentre tutti dormono… sedermi qui e parlare con voi mi piace. Ecco, volevo dirvelo, perché ci terrei che ricordaste che dietro a tutti i miei contenuti che spero vi aiutino e vi piacciano ci sono io, con la mia vita che è una vita normalissima anche se diversa da una vita tradizionale… ok, basta, avete capito.

Ok, oggi come vi dicevo parliamo di montessorizzare la casa. Dovete sapere che Montessorizzare la casa è stato il tema del primissimo corso online che ho creato e per una ragione ben precisa: perché credo davvero che sia un primo passo concreto e semplice per avvicinarsi alla filosofia montessori. Da allora, però, come forse avrete notato quel corso non è più in vendita separatamente nonostante tanti me lo chiedano, perché ho capito che non può esistere da solo e ho deciso di integrarlo nel corso Educare a lungo a termine. La ragione per cui non può esistere da solo è che Montessori è molto di più di un arredamento o di un letto a terra, è una filosofia, è uno stile di vita e quindi montessorizzare la casa non basta. È un po’ come comprarsi delle scarpe da ginnastica e non andare a correre, ecco. Arredare la casa con mobili bassi per dare indipendenza al bambino non basta se poi non facciamo lo sforzo di lasciarlo agire indipendentemente, se non apportiamo un cambiamento dentro di noi. Per portare alla luce i principi dell’educazione montessori, o dell’educazione dolce o della disciplina positiva, chiamatela come volete, sapete che per me sono tutti sinonimi, perché se conoscete le opere di Maria Montessori saprete che tutti questi “metodi” hanno basi montessoriane). Ma dicevo, per portare alla luce i principi dell’educazione montessori e vederne davvero i benefici, quello che conta è l’essenza, è il lavoro su se stessi, è l’evoluzione personale che siamo disposti a fare come genitori e come individui. Per me abbracciare la filosofia montessori significa avviare un cambiamento che non modificherà solo il tuo essere genitore, ma la tua essenza; non cambierà solo la relazione con i tuoi figli, ma cambierà te e di conseguenza la relazione con tuo marito, con i tuoi genitori, con i tuoi amici, con gli estranei; e cambierà anche il tuo rapporto con te stessa o te stesso, ti insegnerà ad amarti, ad accettarti, a rispettarti, a perdonarti e quindi amarti ancora di più. E questo mi emoziona sempre, ne parlo sempre con tanta passione, perché l’evoluzione personale che questo stile di vita ha portato a me e di conseguenza alla mia famiglia, io onestamente la auguro a tutti i genitori e i non genitori, perché so che solo iniziando da noi stessi e imparando ad amarci, a metterci in dubbio, metterci in gioco, a migliorarci possiamo cambiare le carte in tavola. Ma so anche che tutto questo cambiamento spaventa, dico sempre che il cambiamento è un po’ come entrare in grotta buia, ed è proprio qui secondo me che entra in gioco l’importanza di montessorizzare la casa, l’importanza di questo primo passo concreto. Perché montessorizzare la casa, cambiare un paio di mobili è appunto un primo passo semplice che può gettare le basi per mettere poi in pratica i principi della filosofia montessori, anche quelli che con i mobili non hanno nulla a che vedere. Prima ho detto che non basta comprare le scarpe da ginnastica, ma che ovviamente bisogna poi anche andare a correre. Però effettivamente quando si decide di iniziare a correre, comprare le scarpe da ginnastica è un passo facile, concreto, che sa di impegno. Ed è anche bello, è anche divertente. Ecco, lo stesso vale per montessorizzare la casa. Dà un senso di inizio, del tipo “sto facendo qualcosa verso questo mio obiettivo di cambiare il tipo di educazione che voglio dare ai miei figli”. Perché l’ambiente è importante, se pensiamo anche ad una scuola montessori, uno dei compiti principali di una guida montessori è preparare l’ambiente, Maria Montessori scriveva proprio che noi adulti non abbiamo alcuna influenza diretta sui bambini (soprattutto tra 0 e 3 anni) e l’unica influenza che possiamo avere è indiretta, attraverso la preparazione dell’ambiente perché il bambino impara dall’ambiente che lo circonda: poi ovviamente, proprio come una guida in una scuola montessori, noi genitori dobbiamo anche sapere agire e reagire al modo in cui bambini usano l’ambiente, ma se l’ambiente non è preparato il nostro lavoro è molto più difficile. Ed è proprio per questo che montessorizzare la casa non è sufficiente per cambiare l’educazione ma secondo me è un ottimo primo passo. 

Quindi, vediamo quali sono le cose importanti. Prima di tutto è importante l’essenza: Montessorizzare la casa per me significa offrire due principi importantissimi ai bambini: indipendenza e coinvolgimento. Quindi tutte le modifiche che pensate di fare in casa, per me sono valide se rispondono a questi due principi, ovvero se aiutano a coinvolgere il bambino e se gli danno indipendenza: per esempio, se noto che qualcosa non va in casa, tipo i miei figli fanno fatica con la routine della sera o all’ora di vestirsi, la prima cosa che mi chiedo è: “come posso modificare l’ambiente in modo che i miei figli si sentano più coinvolti? Come faccio a modificare l’ambiente in modo che i miei figli abbiano più indipendenza? Queste sono per me le primissime domande. E poi quando penso a una modifica, la prima cosa che mi chiederei è “questa modifica mi aiuta a coinvolgere mio figlio più facilmente nella vita quotidiana o nelle faccende domestiche? Questa modifica aiuta mio figlio ad avere più indipendenza?” Se la risposta a queste domande è sì, la modifica è valida. Se la risposta è no, la modifica magari non è poi così necessaria. Poi certo, ovviamente l’occhio vuole la sua parte, la bellezza è importante in un ambiente non solo per noi adulti ma anche per i bimbi, perché i bambini apprezzano la bellezza, quindi scegliere mobili belli e aggiungere dettagli piacevoli alla vista per me è sempre ottimo in ogni ambiente, però prima viene l’essenza, è un po’ come nel design, per la funzionalità viene sempre prima della forma, se una cosa è bella ma non funziona bene, non mi serve.

Quindi, in base a questi principi, per ultimo mi piacerebbe darvi un consiglio stanza per stanza di cosa io trovo essenziale in ogni ambiente per dare indipendenza e coinvolgere i bambini e mi concentrerò sull’essenziale per quando i bambini camminano già e quindi hanno le mani libere:

Iniziamo dalla cucina: per me la torre d’apprendimento montessori è un must, se avete i miei corsi lo sapete, la consiglio sempre, perché risponde al principio di coinvolgere il bambino in un ambiente in cui passiamo molto tempo della giornata (non parlo per esperienza diretta, perché io non cucino, alex è il cuoco di casa, ma appunto di solito in una famiglia uno dei due genitori in generale passa parecchio tempo in cucina e la torre d’apprendimento è uno strumento che permette di coinvolgere il bambino mentre cuciniamo invece di cadere nell’errore di pensare: “gli do un’attività da fare e corro a cucinare che non funziona mai perché i bimbi vogliono fare ciò che facciamo noi). Poi, un altro must per me in cucina è mettere dell’acqua a disposizione del bambino (anche solo con un bicchiere e una caraffa) e più avanti un cassetto alla sua altezza con degli spuntini sani in modo che possa servirsi da solo. Anche grazie a queste accortezze che continuo ad avere in ogni casa in cui viviamo in giro per il mondo, Oliver ed Emily oggi sono indipendenti al massimo in cucina, ovviamente anche perché noi permettiamo loro di avere indipendenza, non li ostacoliamo con i nostri “no”: ma questo è tutto il lavoro di cui parlavo che si deve fare dopo aver montessorizzato la casa.

Passiamo al bagno: io in bagno trovo essenziale veramente solo uno sgabello in modo che il bambino possa raggiungere il lavandino e il wc. Quando il bambino è molto piccolo e ancora instabile su due gambe, adibirei il bidet a suo lavandino personale ed esclusivo (igienizzato ovviamente, lo dico perché poi qualcuno si schifa, non sia mai, igienizziamolo questo bidet) e poi aggiungerei un vasino quando il bambino inizia a lasciare il pannolino.

La camera da letto: il letto per terra per me è diventato l’essenza di montessori e io credo che sia ottimo soprattutto quando i bambini sono piccoli e iniziano a gattonare, perché possano avere indipendenza sul quando entrare e uscire dal letto. Ma se il bambino per esempio ha dormito nel lettone con voi fino ai 3 anni, un po’ come ha fatto emily, poi non serve metterlo in un letto per terra se riesce già a salire su un letto normale, ecco, in queste cose per me è importante considerare anche la funzionalità: perché scegliamo il letto per terra? per fare in modo che il bambino possa entrarci e uscirci con facilità, ma se sale e scende da un letto normale con facilità il letto a terra non serve, non è che mettiamo un letto a terra e magicamente siamo montessori, no. Un’altra cosa essenziale per me in camera da letto è uno spazio per mettere i loro vestiti alla loro altezza in modo che possano sceglierli da soli, che poi sia un armadio loro o un paio di cassetti bassi nell’armadio grande va bene comunque.

Passiamo alla sala: allora, in salotto per me è essenziale avere un piccolo angolo dedicato al bambino in modo che possa sentire di avere un suo spazio quando siamo tutti insieme o quando magari mamma e papà parlano sul divano. Anche solo un piccolo tappeto con un paio di giochi e un paio di libri.

Nell’entrata invece è essenziale un gancio alla sua altezza per appendere la giacca quando si entra e magari una cesta apposta dove riporre le sue scarpe e magari una dove riporre guanti, sciarpa, cappello. Più diamo un posto specifico a ogni cosa, più diamo al bambino coerenza e costanza e quindi possibilità di successo nel mantenere l’ordine e creare un’abitudine.    

Per Ultimo, andiamo in balcone o in giardino e qui non c’è nulla di essenziale, ma io credo che un vaso con un paio di piantine o di erbe di cui il bambino possa prendersi cura sia sempre un’ottima idea.

E voilat, abbiamo visto tutta la casa stanza per stanza. Ovviamente c’è molto molto molto di più e anzi se vi interessa vi invito a dare un’occhiata al mio corso online educare a lungo termine in cui come vi dicevo prima ho incluso anche il mio primissimo corso proprio su come montessorizzare la casa che ha tantissime foto, tantissime altre idee utili e ovviamente anche tutto il resto, ovvero come lavorare insieme all’ambiente per dare massima indipendenza ai bambini e imparare a coinvolgerli senza frustrazioni, né nostre né loro, e con calma. Ma oggi volevo proprio solo darvi alcuni spunti e trasmettervi il messaggio che per me montessorizzare la casa è un ottimo primo passo per acquistare sicurezza in sé e iniziare ad avvicinarsi alla filosofia, ma non è sufficiente: come dico sempre, montessori si può fare senza letto a terra, ma il letto a terra non serve senza montessori. E con questo ho detto tutto. 

Come faccio sempre, anche oggi vi ricordo che potete trovarmi su instagram e Facebook come @lateladicarlottablog e sul mio sito www.latela.com. Lo ripeto ogni volta perché così se c’è qualcuno che arriva sul mio podcast in un determinato episodio, sa dove trovarmi. 

Buona notte, buona serata o buona giornata a seconda di dove siete nel mondo.

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«Educare con calma» è un bel principio di cui a me mancava solo un dettaglio: la calma. Questo podcast è un resoconto del mio viaggio interiore di genitore.

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