In questo episodio di Educare con Calma vi parlo di 6 fattori che a scuola sviluppano una competizione malsana e come questi stessi fattori vengono approcciati nella pedagogia montessoriana. Se volete continuare la conversazione o scrivermi la vostra opinione (sempre in maniera gentile, costruttiva e rispettosa), vi invito a farlo nei commenti dell'episodio sul mio sito: www.latela.com.
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Io non faccio pubblicità e non accetto sponsor, perché le pubblicità alimentano il consumismo e mi danno fastidio (quindi non voglio sottoporre voi una cosa che dà fastidio a me). Se vi piace il mio podcast e volete aiutarmi a mantenerlo vivo, potete aiutarmi a diffonderlo lasciando una recensione sulla piattaforma dove lo ascoltate e/o acquistare uno dei miei corsi o prodotti:
- Educare a lungo termine – un corso online su un'educazione più consapevole (che educa noi prima dei nostri figli). Tanti genitori mi dicono gli ha cambiato la vita.
- Co-schooling: educare a casa – un corso online su come giocare con i figli in maniera produttiva e affiancare il percorso scolastico per mantenere vivo il loro naturale amore per il sapere.
- Come si fa un bebè – una guida per il genitore + libro stampabile per i bambini per avviare l'educazione sessuale in casa.
- Storie Arcobaleno – una guida per il genitore + libro stampabile per bambini per abbattere i tabù sulla diversità sessuale e di genere.
- È il tuo coccodrillo – una guida per il genitore + libro stampabile per bambini per capire i capricci e affrontarli con calma.
- La Tela Shop – qui trovate attività per bambini stampabili (chiamarle attività è riduttivo), libricini per prime letture in stile montessori, audiolibri di favole reali per bambini, storie illustrate per le mamme… e presto molto altro!
Sono una futura insegnante di scuola secondaria superiore (Storia dell'arte, ad oggi ho fatto solo qualche supplenza) e, lo ammetto, mi hai messo in crisi!
Per fortuna la mia materia si presta bene e posso andare a toccare tanti e diversi tasti che magari saranno più agevoli agli studenti (chimica, storia del costume, scienze, letteratura, storia del cibo, tecnologia ecc..). Purtroppo però la scuola, ad oggi, chiede un giudizio decimale...come fare? Potrebbe essere una soluzione fare un lavoro a gruppi per competenze e dare un voto al risultato?(es. Se io metto insieme l`appassionato di musica, di chimica, di storia dell'arte e di tecnologia e mi fanno un progetto al PC su un`opera dove mi spiegano la chimica del colore usato, una spiegazione dell'opera e magari una descrizione dello strumento ritratto e la sua storia o quale autore lo usa per i suoi spartiti e do un 9 a tutti e 4, può essere una soluzione?) Grazie mille.
Ciao Carlotta. Trovo molto giusto tutto quello che dici. Credo che anche noi, mamme cresciute in modo tradizionale ci confrontiamo continuamente in modo malsana con altri genitori proprio per questo tipo di educazione.
Ciao Carlotta e ciao comunità La Tela,
sei riuscita a mettere a fuoco benissimo una delle problematiche più grandi al momento presenti nella scuola pubblica e anche in molte private italiane. Puntare alla performance, piuttosto che puntare sui nostri bambini le loro competenze, capacità, necessità, desideri. La mia bimba ha ancora due anni e adesso per ragioni puramente di budget va ad un nido pubblico che non mi soddisfa a pieno (lavoretti, troppo gioco guidato, etichette etc) ma lei è serena, ci va volentieri, ha un ottimo rapporto con le educatrici . Introduco come e quando posso molti degli spunti che "rubo" dal tuo podcast (sono riuscita a coinvolgere anche i nonni, miracolo di questa estate) e spero di riuscire a breve a farlo in modo più organico con i tuoi corsi. Questo episodio del podcast ha riportato alla mia attenzione un dubbio che non riesco a risolvere e che causa Covid era passato momentaneamente in secondo piano. Sono una mamma single quindi sia il tempo da dedicare alla cura diretta della mia bimba sia il budget sono limitati, ma per ora credo di aver trovato un buon equilibrio e il tempo che passiamo insieme, più cresciamo (entrambe) più diventa positivo, costruttivo e appagante (spero per entrambe). Ho sempre viaggiato per lavoro e per desiderio direi quasi intima necessità, ma ora con il mio nuovo lavoro (che mi piace e mi soddisfa) devo fare una scelta riguardo al tipo di approccio da seguire nell'educazione scolastica di mia figlia: puntare su scuole (purtroppo solo private) il cui approccio educativo e formativo è più in linea con la mia visione del mondo e il modo con il quale mi relaziono con mia figlia oppure investire queste risorse in più esperienze di viaggio (al massimo 30-40 giorni l'anno spezzettati qui e la), che seppur brevi potrebbero mostrarle un diverso spaccato del mondo? Mi piacerebbe molto sentire la tua/vostra opinione.
Continua così, che vai alla grande!!!!
Che domanda difficile, purtroppo credo che la risposta possa trovarla solo tu. Dipende da troppi fattori (che scuole pubbliche hai intorno a te? sceglierne una privata significa rinunciare a tutti i viaggi? Quanto è importante per te che tua figlia stia in un ambiente scolastico che condivide i tuoi valori? Hai già individuato quell’ambiente? E quanto è importante per te che tua figlia scopra il mondo insieme a te? Se scegli una scuola pubblica, sarai poi disposta a tirarla fuori da scuola per viaggiare o all fine il viaggio, nella frenesia della vita, rimarrà in secondo piano?…). Mi sa che solo tu puoi rispondere, ma più domande ti fai (scrivitele, con pro e contro) e più trovi la risposta che più ti somiglia. 💜
Ti seguo ti ascolto.
Una domanda. Come un genitore può "ridurre il danno", accompagnare,, aiutare il proprio figlio che alla scuola primaria si ritrova un insegnante che punta molto sulla competizione, il non rispetto dei tempi di ognuno, i voti, la dicotomia premio punizione? Non in tutte le realtà italiane se fuori città è possibile trovare una scuola montessoriana o cambiare scuola con il rischio di fare molti km e trovare di peggio.....
Grazie alessandra
Ciao Carlotta,
Io ho la stessa domanda di Alessandra. Sto cercando di fare tutto in modo rispettoso con mia figlia, ma sto tremando al solo pensare che dovrà andare a scuola. Come minimizziamo i danni? Qualche consiglio.
Complimenti per il tuo lavoro e grazie per condividere i tuoi contenuti ♥️
Anche io arrivo a passo di bradipo, ma ci tenevo a ringraziarti per la tua domanda. In realtà non c’è una risposta univoca, credo che cambi da famiglia a famiglia, ma quello che farei io è far notare tutte le falle del sistema, le parole e i metodi poco gentili di insegnanti, terrei a mente che i compiti a casa sono troppo e accoglierei mio figlio quando non vuole farli, parlandone… la differenza che si può fare in casa è incredibile! Ne parlavo anche in un post sul blog che si intitola Montessori VS il mondo reale (se vuoi cercarlo)
Arrivo dall’età glaciale talmente sono in ritardo con le risposte, ma come ho scritto in qualche commento qui sopra o sotto che di univa alla tua domanda, credo che a casa davvero possiamo fare tanta differenza. Immagina se non avessero nemmeno il nostro esempio diverso, che dice loro “non tutto il mondo è così e non dobbiamo accettarlo per forza”. Credo che per ridurre il danno basti tenere le antenne allerta, avere empatia, spiegare i problemi del sistema e credere ai nostri bambini quando ci parlano. 💜
Ciao Carlotta, è un bellissimo podcast, chiaro, ben costruito. Nella scuola "tradizionale" si parla da diverso tempo, per fortuna, di metodologie diverse, più mirate alla cooperazione e meno alla competizione tra pari. Però c'è ancora tanta strada da fare, ma ci sono tantissime/i insegnanti che fanno la differenza, nonostante l'ambiente scolastico sia ancora un po' "ostile"... In una classe di 25 bambini è molto più difficile seguire tutti come si dovrebbe e spesso ci sono così tante difficoltà, anche molto serie, che davvero si fa tanta fatica a perseguire questi obbiettivi. Spero che la scuola stia andando in quella direzione. Io credo così tanto nella scuola come servizio pubblico che mi auguro che si possa migliorare quella, senza dover spendere tanti soldi e fare chilometri per portare il proprio figlio in una scuola "diversa" (montessoriana o di altra ispirazione). Grazie di tutto l'aiuto che ci dai e dell'ispirazione che metti dentro di noi, a fare meglio, a cambiare le cose, a perseguire i giusti obiettivi senza essere fagocitati dal sistema.
Grazie
Grazie per il tuo commento, anche se a passo di bradipo 🙈 Sono d’accordo, ci sono insegnanti che vogliono fare la differenza ed è proprio per loro che ho creato il progetto La Tela Teachers, perché credo che solo loro possono avviare un cambiamento vero. 💜 www.latela.com/insegnanti
Ciao Carlotta,
ti seguo sempre con tantissimo interesse, da quando è nato il mio bimbo l'anno scorso mi sono appassaionata ancora di più di educazione. Dico "ancora di più" perché sono insegnante da 5 anni alle scuole medie. È sempre stato il mio sogno e ho sempre pensato di avere una missione, ed era di cambiare la scuola, anche solo nel mio piccolo. La mia materia è matematica, mia enorme passione, ma è anche di solito un tasto dolente. Dal canto mio faccio di tutto affinché i miei ragazzi possano avvicinarsi a questo mondo così sofisticato, ma affascinante, cerco di metterli di fronte a più situazioni concrete possibili, alla possibilità di scoprire da soli, di aiutarsi..
La volontà c'è sempre e devo dire che in questi anni ho sempre avuto feedback positivi, ma io ancora non sono soddisfatta!! Ci sono tanti aspetti che vorrei migliorare e il tuo podcast in questo mi dà davvero tanti spunti, sia come insegnante ma anche come mamma.
L'unica cosa contro la quale mi scontro, ma che purtroppo non dipende da me, è la questione dei voti. Mi piacerebbe dare feedback ai miei ragazzi senza l'utilizzo di voti, mi piacerebbe che fossero liberi da questa "costrizione".. la maggior parte delle mie lezioni le svolgo con la cosiddetta valutazione formativa, che serve a me per capire la situazione di ciascuno e a loro per fare autovalutazione. E in quei momenti si sentono liberi di provare, di buttarsi, di tentare, senza paura di sbagliare, ed è bellissimo vederli così. Ma poi inevitabilmente devo arrivare ad assegnare dei voti... Io cerco sempre di mettere le verifiche (scritte o orali) quando vedo che nessuno è indietro, ma purtroppo non è così semplice..
Hai dei consigli a riguardo?
Grazie mille per tutto.
Grazie di essere così ❤️
Questo tuo messaggio così semplice mi ha riempito il cuore.. grazie davvero 🥰
Mi è venuto spontaneo, leggendo del tuo enorme sforzo, non dev'essere affatto facile, mi immagino commenti dei colleghi, di alcuni genitori, rospi da ingoiare...e secondo me tu sei grandissima ❤️
Arrivo tardissimo, ma forse per me la rivoluzione più grande sarebbe parlare con loro del problema dei voti con onestà. Spiegare con sincerità che devi darli ma non ti sembrano utili e anzi, se si crede che siano rappresentativi del proprio valore, possono anche essere deleteri. 💜
Ciao Carlotta, grazie per aver affrontato questo argomento tanto importante quanto sottovalutato.
Non so perché ma ho sempre odiato le competizioni, non tanto nello sport ( a tennis partecipavo a tanti tornerei, li perdevo quasi tutti ma mi divertivo un sacco) o a scuola (dove purtroppo partivo con una bassa considerazione di me e quindi neanche ci pensavo a confrontarmi con gli altri), da che ho ricordo rifuggo la competizione nel gioco con gli altri, e lo faccio ancora oggi che ho ormai 30 anni e un figlio di due anni e mezzo.
Non ho mai sopportato i bambini (e gli adulti) che, perdona la bassezza del linguaggio, si scannano durante una partita a briscola a 5, a biglie sulla spiaggia, durante una partita di calcetto. O peggio, che si insultano perché il compagno ha fatto una mossa sbagliata che li porterà a perdere. Le rifuggo e non capisco come queste persone possano trovare divertente “giocare” in questo modo.
Se questo è per loro l’unico modo di dimostrare il loro valore la strada è molto, molto lunga.
Ti ringrazio per gli spunti che mi hai dato, mi confronterò al riguardo con mio marito, ne farò tesoro e ne discuterò sicuramente con la mia psicoterapeuta al nostro prossimo incontro.
io vorrei evitare la polemica sulla scuola. vorrei condividere una esperienza...avete mai provato a giocare a memory con un bimbo "piccolo"?vi aiuterà spontaneamente a trovare la coppia se se la ricorda! ho parlato con la mia "spacciatrice giocattolaia di fiducia" e mi ha detto piu cose tra cui: i giochi COOPERATIVI. Haba e djeco fanno alcuni giochi in cui ci si deve alleare (il frutteto, hop! hop! hop! , la raccolta delle carote, woolfy, ... non ce ne sono molti ma esistono, anche per età maggiori) e devo dire che è stato un sollievo! e mi hanno permesso di giocare in modo cooperativo anche altri giochi che avevo in casa con riduzione dello stress e della frustrazione.
e quindi ho un po ripensato alla filosofia...credo fosse rousseau che diceva che il bambino nasce buono e innocente, è poi la società a corromperlo.
ho finito coi voli pindarici...
grazie, come sempre, per gli spunti.
Arrivo a passo di bradipo. Concordo con te e con Rousseau 💜 Grazie per il tuo commento, insegnare attraverso la cooperazione è davvero possibile, per questo trovo tirate che la scuola non si evolva.
Ciao Carlotta, ho alcune riflessioni da fare e spero che le accoglierai come spunto di riflessione.
1. L’esempio della bambina che doveva ripetere a memoria è un po’ vago . Sono insegnante e mai e poi mai mi sognerei di dire a un’alunna che deve ripetere come dice il libro e come me tutte le mie colleghe. Credo sia stata un’insegnante strana o almeno bisognerebbe chiedere informazioni a lei personalmente. Non generalizzerei.
2. Credo che dare contro alla scuola “tradizionale” sia ormai diventata una moda. Non che non ci siano margini di miglioramento, per carità , ma ci sono molti esempi validi e non credo che i genitori che mandano i figli lì ti scrivano per parlare della loro realtà positiva, sono contenti e basta. I voti alla scuola primaria non ci sono più da due anni, sono stati sostituiti da giudizi in cui si valutano i singoli obiettivi per materia , non si giudica mai l’alunno.
3. Gli stickers non so chi li da’, ma ti garantisco che non è una pratica così diffusa come sembra dal tuo racconto. Personalmente non scrivo proprio nulla, tutt’al più chiedo di rivedere alcune cose se non corrette o trovo il modo di fare attività autocorrettive. Prima del covid si facevano molte più attività cooperative , bastava spostare i banchi , con il covid abbiamo avuto indicazioni diverse ma mi auguro che già dal prossimo anno si torni ad essere nuovamente liberi nella disposizione dei banchi.
4. I tuoi figli non hanno mai frequentato una scuola tradizionale, ma ne parli spesso. Perché formulare un giudizio a priori e non dare una possibilità ?
5. Sono specializzata Montessori e ho lavorato in scuole montessoriane. Ho notato che gli alunni e le alunne hanno spesso dei “buchi” nella loro formazione proprio perché magari sono più portati per una materia piuttosto che un’altra e , nonostante la guida dell’insegnante, difficilmente scelgono di lavorare con un determinato materiale. Ed ecco che di anno in anno si accumulano lacune per alcuni ( non per tutti naturalmente). Il genitore deve essere consapevole anche di questo a mio avviso.
6. Anche nella scuola tradizionale si rispettano i tempi di ciascuno. Lavoro in una scuola in cui ci sono moltissimi alunni stranieri… ho classi con alunni con capacità diversissime tra loro, ma tutti cercano di fare il massimo e si aiutano a vicenda, rispettando la diversità senza alcuna competizione. Vedo molta più istigazione alla competizione nel calcio o nella società in genere, nei discorsi di nonni e genitori che fanno paragoni. A scuola no, almeno fino alla primaria.
Ribadisco che la mia non vuole essere una difesa della scuola “tradizionale”, ma una testimonianza da parte di chi la scuola la vive e la fa ogni giorno. Da migliorare c’è sempre ed io personalmente lo faccio da dentro ogni singolo giorno (e non sono sicuramente l’unica).
Oh quante cose ci sarebbero da scrivere, ma ti leggo solo ora. Prima di tutto grazie per il tuo commento. Ti rispondo brevemente:
1. Ho parlato con l’insegnante in questione, perché la bambina la sentivo mia responsabilità, e mi disse che per lei era più facile valutare se gli studenti usavano le parole del libro, perché significava che avevano davvero studiato.
2 e 4. Spero che sia una moda, perché vorrebbe dire che porterebbe attenzione a un sistema che dovrebbe cambiare dall’alto, ma purtroppo mi sa che non lo è ancora abbastanza. Dobbiamo far sentire di più la nostra voce, perché purtroppo la scuola tradizionale che mi descrivi è una minuscola percentuale dell’esperienza che arriva a me attraverso migliaia di genitori e insegnanti (grazie al mio lavoro). Io, nonostante tutto, credo così tanto nelle persone (non nella scuola) che ho avviato il progetto La Tela Teachers. Lo conosci ?
3. Nella maggior parte delle scuola di cui ho avuto esperienza diretta o indiretta ci sono insegnanti che usano adesivi. Onestamente non ho nulla contro gli deleteri, li suo anche io a casa con i miei figli, ma penso si debba trovare il giusto modo di utilizzarli, in modo che la gratificazione non venga dallo sticker ma dal lavoro svolto.
5. Su ”buchi” sono in disaccordo, ma non perché credo che non li abbiano, ma perché credo che la scuola dovrebbe puntare sulle forze delle persone, non sulle debolezze. Puntando sulle debolezze (per esempio, sei “scarso” in matematica, devi fare più matematica), si creano studenti mediocri in tutto; se invece puntassimo sulle forze individuali di ognuno (gli interessi veri) nutriremmo grandi talenti in pochi ambiti (che è ciò che comunque richiede il mondo del lavoro odierno).
6. Ti ringrazio moltissimo per la tua testimonianza e mi fa piacere confermare che ci sono scuole come la tua e insegnanti come te. Purtroppo sono davvero ancora la stragrande minoranza. 🤞
Ciao Carlotta grazie per questo prezioso episodio, di grande riflessione! Ammetto che non sono informare come vorrei, ma la nostra piccolina è ancora piccina e abbiamo ancora in pò di tempo😊
Ciò che mi piacerebbe capire è come viene gestito il "non interesse" ( passami il termine :) ) del bambino verso una materia, mi spiego meglio! Se ad es. Il bambino è appassionato di geografia ma per nulla di storia, la storia poi la si va a riprendere più avanti oppure la si lascia perdere? Bisogna aspettare che il bambino manifesti l'interesse? O capita che un argomento non venga più ripreso perché manca l'interesse?
E altra domanda, è necessario ed eventualmente, come si può spiegare al bambino, la competitività che purtroppo esiste nella società? Riflettevo sul punto in cui raccontavi dei bambini che ha conosciuto Oliver a calcio, delle domande che pongono ecc ecc. Quella competitività è bene comunicarla prima al bambino? Potrebbe danneggiarlo in qualche modo se non la conosce? Oppure il contrario?
Spero di essermi spiegata a dovere, grazie infinite per tutto quello che fai 🤗
Arrivo tardissimo, ma provo a risponderti brevemente: anche in montessori si copre tutto il programma, ma si preferisce che il bambino nutra i suoi veri interessi. Io lo trovo molto bello: perché puntare sulle debolezze? Per esempio, la scuola tradizionale dice “sei meno bravo in scienze, devi fare più scienze”. Ma perché? In questo modo creiamo studenti mediocri in tutte le materie. Se invece potessero puntare sulle loro forze (sei davvero portato per la scrittura, ti aiuto a nutrirla) creeremmo grandi talenti. 💜
La competitività nella società fa parte della vita, la scopriranno più prima che dopo e secondo me basterebbe essere preparati per quando arrivano i primi episodi, senza prepararli. O almeno questo è il nostro approccio. 💜 Ti ho risposto in maniera un po’ concisa, ma ci sarebbe tanto da scrivere sulle tue belle domande!
Ciao Carlotta, a chi non ha la possibilità di mandare i figli a una scuola montessori (o steineriana) cosa consigli per "tamponare" i danni della scuola tradizionale? Mio figlio inizia la primaria a settembre, tradizionale, e sono molto preoccupata e demoralizzata.
Consiglierei di parlarne con i bambini a casa, non fare finta che il sistema sia perfetto e che tutto ciò che dice o fa l’insegnante, anche se negativo, sia da accettare a occhi chiusi. Purtroppo invece spesso il genitore crede di più all’insegnante che al bambino, perché arriviamo dell’educazione del rispetto cieco delle autorità. Già solo cambiare questo aiuterebbe tantissimo a creare una mente critica. 💜
Carissima Carlotta,
il tema di questo episodio è il motivo principale per cui mi sono interessata al metodo, quando è nato mio figlio. Credo così tanto in tutto quello che dici nell'episodio, che mi prende una rabbia micidiale: rabbia per la nostra società che perde tante preziose occasioni; e rabbia per il "destino" di mio figlio. Un nido e una scuola d'infanzia Montessori per lui li ho trovati, ma so già che in tutta la mia regione non ci sono scuole primarie Montessori, nemmeno, letteralmente, a pagarle. Affidare il proprio figlio a un sistema che so già potrà solo fargli male mi infonde una grande tristezza e preoccupazione. Ci penso spesso: cosa potrei fare? Home schooling o scuola parentale? Temo di non avere l'energia per sobbarcarmi simili imprese. Trasferirmi (possibilmente all'estero)? Quasi lo farei (e per tanti altri motivi, ovviamente), ma poi si sa: i nonni, la casa, il lavoro, il non volersi sentire stranieri... Insomma, pur pensandoci da tempo, non ne sono venuta a capo. Al momento spero in un miracolo (ovvero, non faccio nulla e mi affido vigliaccamente al destino), ma tra due o tre anni dovrò consegnare mio figlio a una istituzione che ha letteralmente spento me insieme a tanti altri bambini e adolescenti. Io, da brava ex prima della classe, ne porto ancora i segni. So già che per parte mia non darò mai importanza ai voti di mio figlio e cercherò di dargli un punto di vista diverso quando si tratta di competizione e simili, ma so anche che non sarà abbastanza.
Scusa lo sfogo. Grazie sempre per la passione con cui diffondi le nostre idee.
Ciao Valentina! Mi ritrovo pienamente in tutto quello che hai detto❤️ anch'io spero in un miracolo, una scuola primaria Montessori nei prossimi 3 anni 🤞se non succederà prenderò in considerazione homeschooling
Io abito in provincia di Verona.
In bocca al lupo 😘
Totale solidarietà a te Valentina (e Roxana)! Questo commento è come se lo avessi scritto io, avevo in mente gli stessi pensieri, mi hai preceduta :) Purtroppo in provincia di Ravenna dove abitiamo mancano anche nido e materna montessoriana.. per ora i miei bimbi di 18 mesi e 4 anni li tengo a casa con me con il preziosissimo aiuto del corso Co-schooling di Carlotta (dopo un'anno di esperienza abbastanza felice in una materna tradizionale, ma che purtroppo non è come la desidero io per i miei figli... grazie ai consigli di Carlotta con l'home-schooling fino alle elementari credo di poter offrire di meglio).
Arrivo a passo di bradipo, ma grazie per aver condiviso i tuoi dubbi con noi. L'unica cosa che mi sento di dirti è questa: le regole le fai tu. Se vuoi un cambiamento, inizia a capire come farlo avvenire, solo tu puoi farlo ed è la vostra unica vita. Pensa a quello che senti essere meglio per voi e non agli altri. 💜
Ciao Carlotta, episodio stupendo,ricco di riflessioni.
Io sono sempre stata una studentessa nella media,non eccellevo ma non ho mai avuto debiti.
Mi ricordo, in 5a superiore, avevano appeso le foto con una piccola biografia di tutte le studentesse migliori della scuola..doveva essere,secondo loro, stimolante per gli altri per arrivare a dare di più.
Io mi sono sentita tremendamente abbattuta, delusa e per nulla stimolata.
Gli sforzi e la fatica che facevo io per prendere un 8, loro (non tutte,ma tante) non lo facevano..per molte di loro era naturale prendere 10.
Credevo di essere io sbagliata a pensarla così, ma da quando ti ascolto e ti seguo so che i miei sentimenti andavano compresi. Il mio pensiero lo avevo riferito alle insegnanti più lungimiranti e ho visto che le avevo fatte riflettere..chissà com'è andata poi, sono passati 15 anni😜.
Le pagelle di mia nipote,2a elementare, quest'anno erano diverse..non davano un voto in generale,ma in una didascalia di tutti i punti raggiunti in una materia..c'era sempre un "giudizio", ma lo vedo comunque un tentativo di miglioramento.
Mio figlio ha solo 3 anni,ma vorrei vedere per lui un cambiamento ancora più grande..speriamo 😊
In ultimo,per il calcio, sono completamente d'accordo..mio fratello, ormai 14 anni fa, quando aveva 8 anni, giocava in una squadra sempre in fondo alla classifica, perché il suo allenatore li faceva giocare tutti,forti meno forti, con disabilità ecc..
Ma i genitori delle squadre avversarie erano di una cattiveria paurosa.
Ha cambiato sport, pallavolo, mai vissuto nulla di tutto ciò.
Grazie per condividere un punto di vista diverso e più genuino di quello a cui siamo abituati.
Un abbraccio
Grazie per il tuo commento, Valeria. Sarebbe interessante vedere se le tue parole allora hanno avuto un effetto sulle insegnanti (e che bello che tu gliene avessi parlato!) :-)
Anche io trovo che i giudizi non numerici siano un passo in avanti, ma d'altra parte li vedo un po' come un cerotto, come provare ad avvicinarsi a un sistema come quello finlandese senza però prendere i passi davvero necessari. Per esempio, io davvero non credo che genitori e bambini abbiano bisogno di sapere voti o vedere pagelle… ma chissà, poco a poco magari qualcosa sta davvero cambiando.
Grazie per le tue riflessioni!
Si,la vedo anch'io così, come se volessero evolvere senza farlo davvero.
Sono sicura che con tutti i tuoi corsi per insegnanti, qualcosa inizierà a cambiare🥰lo spero tanto.
Buon lavoro e buon viaggio!