In questa edizione speciale di Educare con Calma (perché esce di martedì e non venerdì, frutto di un'ispirazione notturna causa insonnia) voglio parlarvi di una tematica che mi sta molto a cuore, ovvero la diversità di genere e l'educazione sessuale, e lo faccio nella giornata internazionale contro l'omofobia, la bifobia e la transfobia.
Rispondo a questo genitore che mi chiede come spiegare alla figlia che la zia è omosessuale e faccio alcune riflessioni sulla circolare che il ministero dell'istruzione ha mandato alle scuole chiedendo di promuovere, in questa giornata internazionale, iniziative per sensibilizzare gli studenti a queste tematiche.
:: Vi lascio i link alle guide che ho menzionato nell'episodio:
Come si fa un bebè: per avviare l'educazione sessuale a casa (20% va a Still I Rise)
Storie arcobaleno: per sensibilizzare sulla diversità di genere (100% va a ILGA Europe)
:: Come appoggiare il podcast:
Io non faccio pubblicità e non accetto sponsor, perché le pubblicità alimentano il consumismo e mi danno fastidio (quindi non voglio sottoporre voi una cosa che dà fastidio a me). Se vi piace il mio podcast e volete aiutarmi a mantenerlo vivo, potete aiutarmi a diffonderlo lasciando una recensione sulla piattaforma dove lo ascoltate e/o acquistare uno dei miei corsi o prodotti:
- Educare a lungo termine – un corso online su un'educazione più consapevole (che educa noi prima dei nostri figli). Tanti genitori mi dicono gli ha cambiato la vita.
- Co-schooling: educare a casa – un corso online su come giocare con i figli in maniera produttiva e affiancare il percorso scolastico per mantenere vivo il loro naturale amore per il sapere.
- Come si fa un bebè – una guida per il genitore + libro stampabile per i bambini per avviare l'educazione sessuale in casa.
- Storie Arcobaleno – una guida per il genitore + libro stampabile per bambini per abbattere i tabù sulla diversità sessuale e di genere.
- È il tuo coccodrillo – una guida per il genitore + libro stampabile per bambini per capire i capricci e affrontarli con calma.
- La Tela Shop – qui trovate attività per bambini stampabili (chiamarle attività è riduttivo), libricini per prime letture in stile montessori, audiolibri di favole reali per bambini, storie illustrate per le mamme… e presto molto altro!
Grazie Carlotta, bellissimo anche questo episodio. Anch’io come un’altra ascoltatrice ho una divergenza sul tema col mio compagno, che è meno “aperto” di me sull’argomento. A volte non è facile perché al giorno d’oggi è ormai la normalità (anche se non per tutti, ahimè), ma vorrei che mia figlia capisse che l’importante è amarsi, sempre e comunque. Poi sceglierà lei come pensarla, esattamente come in tutto il resto. Mio fratello è omosessuale, l’ha detto prima a me che ai miei (lo so, è vero, non avrebbe dovuto aver bisogno di dirlo…ma…). All’inizio un po’ di effetto me l’ha fatto, non lo nego. Un po’ perché non me l’aspettavo proprio. È durata una settimana questa sensazione di smarrimento e stupore. Poi è passata. Ho visto che era ed è felice. E adoro il suo fidanzato che è una persona estremamente positiva nella vita di mio fratello. Quindi ecco, perfetti non si è, non so come reagirei se mia figlia un giorno dovesse dirmi che è lesbica. Ma so che la amerò come sempre ho fatto e che per me l’importante è che lei sia felice. ❤️
Ho un carissimo amico che è omosessuale e una volta gli ho chiesto : "ma tu come lo hai detto ai tuoi?" ( eravamo già grandi avevamo 30 anni circa) e lui mi ha risposto " non l'ho detto ! Perchè tu sei andata da tua mamma a dirle sono etero?" No ! e perchè dovevo farlo io?" . E' stata la mia illuminazione! Anche in una cosa cosi semplice, così naturale rimane sempr eun filo di pregiudizio atavico. Perchè doveva dirlo ? Credo che sia stata una delle più grandi Lezioni di vita che io abbia avuto . Anni dopo ho conosciuto questa ragazza e siamo diventate molto amiche e lei una sera mi ha detto piena di paura e imbarazzo "sono lesbica" io l'ho guardata e le ho risposto ah "io ho gli occhi marroni!" mi ha sorriso e mi ha detto è la risposta più bella che tu potessi darmi . Credo che dire alla figlia che la zia sia lesbica sia già far notare una differenza: la zia si è solo innamorata!
Bello! Effettivamente perché dire “sono gay”: forse basterebbe arrivare a casa e dire “vi presento il mio fidanzato”. Mi piace pensare che noi riusciremo a renderlo così normale che per i nostri figli sarà così, se sarà. Purtroppo però non tutte le storie sono così a lieto fine e tanti genitori (forse egoisticamente) hanno ancora bisogno di quel “coming out”. Sai, spesso credo che gli adulti, non i bambini, abbiano bisogno di più: come se dire e definire li liberasse dal tabù. E allora, onestamente, ben venga, perché di adulti liberi da tabù ne abbiamo proprio bisogno!
Adoro tutti i tuoi podcast e questo, anche se non pensavo, mi ha commossa! Grazie come sempre!
Sono perfettamente d'accordo con te!! La difficoltà per me è riuscire a condividere questo pensiero con mio marito, che è sulla stessa linea di chi ti ha scritto il messaggio di cui parli nel podcast...talvolta cerco anche di spiegare a nostro figlio di 4 anni che il papà la pensa diversamente, quando capita che senta due versioni diverse. So che i genitori dovrebbero sempre essere coesi e remare dalla stessa parte, ma anche noi, come tu ci ricordi sempre, siamo in costante crescita, perciò continuo a offrire piccoli semini...
Condivido anche le difficoltà in quanto insegnante di scuola secondaria....ma il cammino è lungo visto che alla scuola dell'infanzia vengono spesso nutriti a stereotipi di genere. Anche solo il fiocco rosa e azzurro nei bagni di cui mi parla mio figlio mi crea dispiacere.... Però dall'inizio dell'asilo, quasi a sfidare questi costrutti, ha cambiato il suo colore preferito (ora rosa), ha chiesto i calzetti con gli unicorni (appena presi era insicuro se metterli all'asilo, ma poi ha deciso di farlo e al "sono per femmine!" riferito dalla sua amica lui ha risposto "sono per tutti!") e la borraccia di Frozen, di cui va molto fiero, e che ostenta appena ne ha l'occasione.
Coltivo con voi la speranza di un mondo migliore 🌻
E noi la coltiviamo con te! 💜 Magari tu e tuo marito potreste leggere insieme la guida online Storie Arcobaleno? Chissà che non aiuti a piantare altri semini!
Ciao Carlotta, grazie per l'interessante episodio pubblicato.
Questo ha fatto nascere in me delle domande che non mi ero mai posta.
Sia mio fratello che mio cognato sono gay, il secondo con un compagno stabile che è per mio figlio, di quasi 3 anni, zio tanto quanto gli altri.
Proprio per il fatto che per me questa è "normalità" e non "diversità" non ho mai pensato di dover dare delle spiegazioni a mio figlio. La mia idea è semplicemente di rispondere con sincerità e naturalezza ad ogni eventuale domanda mi possa porre in merito, ma che ancora non è arrivata.
A tal proposito, pensi sia meglio questa linea (vivere l'omosessualità come normale e già parte della nostra famiglia e rispondere solo a eventuali domande che vengano spontaneamente da mio figlio) oppure affrontare in modo più strutturato l'argomento facendolo partire da noi genitori anziché dal bambino?
A me non piace molto l'idea di etichettare gli zii come gay, per me gli zii si amano come mamma e papà si amano e come lui potrà amare chi vuole, ma forse le etichette e le categorie servono per capire meglio le cose...
Spero in una tua gentile risposta e ti ringrazio per avermi dato un ulteriore spunto di riflessione
l’etichetta in questo caso credo sia accolta e ben accettata dagli zii e quindi non credo ci sia nulla di male ad usarla. Ma non forzatamente: se non vi viene spontaneo usare la parola gay perché quella è la vostra realtà e non ha (o non ha ancora avuto) bisogno di definirla, credo sia molto più sano e utile così. Lasciate che le domande arrivino quando arrivano (prima o poi arriveranno) e allora risponderete con sincerità. Fino ad allora vi consiglierei solo di viverlo come ciò che dovrebbe essere per tutti: normalità. 💜
W l'insonnia di Carlotta che ha fatto venir fuori un così importante argomento,in un così tanto favoloso podcast. Avrei risposto come te alla mamma. Prima di avere il mio bimbo, ricordo che condivisi un meme in cui il bimbo chiedeva alla mamma:"Mamma, perché quei due ragazzi si baciano?" E lei rispondeva:"Perché si amano". Pensavo che avrei educato così mio figlio ed effettivamente da sempre andiamo in quella direzione. Ora che mio fratello ha finalmente fatto outing, diciamo che quello è il suo fidanzato, stop. Senza paura che lui si confonda!
Rendere obbligatoria l'educazione sessuale sarebbe la vera svolta in Italia, specialmente per quei bambini che non hanno la fortuna che se ne parli in famiglia!!!!!
Vero (poi c’è da vedere come viene fatta l’educazione sessuale e con che tipo di curriculum)! Grazie per le tue parole e per aver condiviso con noi questa vostra storia personale 💜
Grazie Carlotta, riesci sempre a dare una visione diversa e profonda.
Grazie mille parole taccanti.
Grazie Carlotta! È un argomento molto importante e spero davvero che in tutte le nostre scuole si inizi ad avere l’ora obbligatoria di educazione sessuale. Intanto grazie per l’aiuto che ci dai per farlo a casa! Sei sempre preziosa!
Grazie Carlotta, si tratta di un argomento sicuramente importantissimo e dal mio punto di vista delicato poiché parlo da insegnante. Quando in una famiglia si trova il “coraggio” e la motivazione giusta per superare questo tabù… è fantastico… ma come appunto dicevi… quando questo tema vorresti trattarlo a scuola.. con bambini che vengono da famiglie estremamente diverse.. mi piacerebbe tanto capire come Trovare il modo più giusto per farlo. Trovi che l’educazione sessuale presente nelle scuole del nord Europa sarebbe un buon modello a cui ispirarsi? O hai conosciuto elementi migliori altrove? Anche qui la collaborazione famiglia e scuola sarebbe l’obiettivo da raggiungere… o almeno il semino da coltivare sperando germogli…
Ciao Lucia, guarda, sarà sinceraL qualsiasi modello di educazione sessuale è valido, l'importante per me è che si inizi. Se capisci l'inglese, cerca Sex Education New Zealand su Google: loro mettono tanti dei loro programmi pubblici online. E poi magari parlane con collegh*, insieme è più facile! 💜