In questo episodio di Educare con calma rispondo a una domanda di una mamma che nella chat privata del mio corso Educare a lungo termine mi ha raccontato un episodio che l'ha scioccata e al quale sul momento non sente di aver reagito al meglio delle sue capacità. Per approfondire i comportamenti scomodi dei bambini e le ragioni per cui avvengono vi invito a fare riferimento al mio corso Educare a lungo termine.
:: Come appoggiare il podcast:
Io non faccio pubblicità e non accetto sponsor, perché le pubblicità alimentano il consumismo e mi danno fastidio (quindi non voglio sottoporre voi una cosa che dà fastidio a me). Se vi piace il mio podcast e volete aiutarmi a mantenerlo vivo, potete aiutarmi a diffonderlo lasciando una recensione sulla piattaforma dove lo ascoltate e/o acquistare uno dei miei corsi o prodotti:
- Educare a lungo termine – un corso online su un'educazione più consapevole (che educa noi prima dei nostri figli). Tanti genitori mi dicono gli ha cambiato la vita.
- Co-schooling: educare a casa – un corso online su come giocare con i figli in maniera produttiva e affiancare il percorso scolastico per mantenere vivo il loro naturale amore per il sapere.
- Come si fa un bebè – una guida per il genitore + libro stampabile per i bambini per avviare l'educazione sessuale in casa.
- Storie Arcobaleno – una guida per il genitore + libro stampabile per bambini per abbattere i tabù sulla diversità sessuale e di genere.
- È il tuo coccodrillo – una guida per il genitore + libro stampabile per bambini per capire i capricci e affrontarli con calma.
- La Tela Shop – qui trovate attività per bambini stampabili (chiamarle attività è riduttivo), libricini per prime letture in stile montessori, audiolibri di favole reali per bambini, storie illustrate per le mamme… e presto molto altro!
Ciao Carlotta! Mio figlio di 2 anni ha iniziato da poco l'asilo (sezione primavera) e ogni volta che lo vado a prendere ha qualche graffio. La maestra mi racconta che lui vuole sempre i giochi degli altri e ovviamente qualche bambino per difendersi lo graffia e quindi finiscono per menarsi, ma è sempre lui il "disturbatore". Io sono molto dispiaciuta anche se se benissimo che la fase del "tutto mio" è comprensibile a questa età, però non so come comportarmi con lui, perché ovviamente non sono lì nel momento in cui accade il fatto e non posso gestire la crisi al momento. Cosa potrei fare a posteriori o per prevenire? Dargli delle raccomandazioni prima che entri a scuola mi sembra inefficace perché credo sia ancora troppo piccolo! Inoltre come posso aiutarlo ad insegnargli a condividere i giochi? Grazie mille
Ciao Costanza, credo che questo sia qualcosa che le insegnanti devono risolvere. Io non consiglio di condividere i giochi (immagina se qualcuno ti forzasse a condividere il tuo cell mentre lo stai usando), ma credo sia importante insegnare a rispettare i turni. Chissà se le insegnanti lo fanno a scuola… Magari tu puoi iniziare al parco giochi o quando gli amichetti vengono a casa vostra. Se hai il mio corso "educare a lungo termine" c'è un'unità sulla condivisione dei giocattoli. 💜
Ciao Carlotta, grazie per questo podcast e i contenuti che metti a disposizione qui sul sito.
Mia figlia ha 8 anni e da 1 anno ha iniziato ad usare le mani in classe con i suoi compagni che giocano in modo manesco. Di solito si difende dai loro “attacchi” (calci, pugni e frasi aggressive contro lei e le sue amiche) che loro sicuramente reputano un gioco, ma che mia figlia non tollera a lungo e spesso finisce per rispondere con mani e piedi. Ho visto più volte questa dinamica anche al parco, per i bambini è un gioco, per le bambine dopo un po’ diventa un tormento. Ora mia figlia quando si arrabbia inizia ad alzare le mani anche con le sue amiche. Sono preoccupata, le dico di allontanarsi quando capita ma i bambini la inseguono finché lei non perde la pazienza e risponde… L’ho fatta ragionare da calma, sebbene con le amiche sia migliorata non so cosa sia giusto fare con i bambini della sua classe.
Scusa il lungo sfogo.
Grazie ancora per tutto 🌸
Ciao Laura, grazie per il tuo commento :-) Probabilmente in questo caso la cosa migliore sarebbe 1. darle gli strumenti per fermarsi e dire forte STOP ("non è divertente", "nessuno sta ridendo" "andante altrove, qui non ci va di giocare così) invece di andare via o usare la violenza e 2. parlare con le insegnanti a scuola in modo che monitorino la situazione e se ne occupino loro.
Ciao Carlotta, grazie di questo episodio del podcast. Mio figlio che compirà tra poco 3 anni, fino ad ora non ha avuto quasi mai atteggiamenti aggressivi verso i suoi coetanei, a volte al contrario a casa, quando vuole esprimere la sua frustrazione per qualche cosa (ad es. se tocca al papà la routine serale e lui vuole me mamma allora è capitato che lo esprimesse con le mani, oppure quando è contrario a dei limiti che abbiamo stabilito). Gli allontaniamo la manina dicendogli che così fa male, che non usiamo le mani, cerchiamo di accogliere le sue emozioni. In realtà ascoltando il podcast mi è venuto da riflettere ancora e ancora sul concetto di punizione e conseguenza, che capisco non essermi ancora chiaro al 100%. Tu parli di conseguenza quando è naturale, ad esempio succede che i colori non funzionano più perché il bimbo li ha lasciati aperti, e sono d'accordo su questo. Ma per esempio: mio figlio usa in modo inappropriato un oggetto...glielo tolgo in quel momento. È una punizione? Grazie. Mi piacerebbe avere altri esempi per capire meglio!
Ciao! Quella per me non è una conseguenza, ma una decisione presa dalla consapevolezza che abbiamo: non glielo toglierei, ma lo fermerei, prenderei in mano il giocattolo, guarderei il giocattolo, guarderei lui, e gli direi “il giocattolo si può rompere, dobbiamo prenderci cura del giocattolo. Come ci prendiamo cura del giocattolo?”. E allora magari proponiamo anche di pulirlo con un panno bagnato. 💜 E poi gli darei fiducia (ma senza l’aspettativa che non lo faccia più).
Ciao Carlotta, grazie infinite per ricordarmi questi concetti con questo episodio. Devo dire che anche grazie al tuo corso riesco a gestire molto bene queste situazioni. Ciononostante mio figlio di quasi 3 anni è in una fase un po' aggressiva nei confronti dei bambini che riconosce essere più piccini di lui. Una volta interrograto sul perché mi ha risposto "volevo vedere cosa succedeva"...a volte penso lo faccia per paura (se i bimbi che vengono verso di lui sono più grandi). In molti altri ambiti mi aiuta la preparazione, quindi parlargli in anticipo di ciò che accadrà e di come potremmo affrontare date situazioni. Mi chiedo però se ci sia un limite oltre al quale prepararlo sia controproducente. Tipo: so di andare ad un pranzo in cui ci saranno bimbi nel suo target. Gli chiedo di essere gentile prima di andarci o così "gli faccio venire in mente" la questione? Gli do importanza per cui aumento le probabilità che ripeta il comportamento?
Secondo me siamo più noi adulti che pensiamo che se ne parliamo “glielo ricordiamo” (questa ovviamente è una mia opinione personale): io preferisco sempre preparare i miei figli se so che possono trovarsi in situazioni di disagio. Non con un sermone, ma con un semplice: “hey, se per caso ti viene voglia di spingere o picchiare, ti ricordi che cosa puoi fare invece di usare le mani? Vuoi che lo ricordiamo insieme?”. Trasmette anche il messaggio che piano piano il pensiero non deve per forza sfociare in azione (sempre tenendo a mente, noi, che la forza di volontà non si sviluppa davvero fino a 5-6 anni). 💜