Stiamo percorrendo l’Italia: guarda tutte le date! →
Episodio 90 ·

Come promuovere la lettura per bambini e adulti / con Giulia Giordano

In questo episodio di Educare con calma chiacchiero con Giulia Giordano, maestra, laureata in scienze della formazione primaria e specializzata nella promozione della lettura per l’infanzia. Parliamo di come creare l'abitudine alla lettura per l'adulto, come promuovere la lettura per i bambini, alcuni giochi pratici che riportino ai libri e Giulia ci consiglia anche qualche titolo. E rispondiamo anche alla domanda che tanti i genitori ci fanno: è troppo tardi per formare dei lettori?

Trovate Giulia su instagram come @alberoalato.

Nell'episodio menzioniamo questo suo episodio del podcast: quando un albo illustrato è di buona qualità?

Giulia ha redatto una bibliografia per La Tela: la trovate qui.

:: Le domande che troverai nell'episodio:

  1. Se non ho dedicato tempo finora alla lettura in casa, è troppo tardi?
  2. Per gli adulti non lettori, hai qualche consiglio per creare un’abitudine alla lettura?
  3. Che cosa posso fare se mio figlio non è assolutamente interessato ai libri?
  4. Quali sono i criteri per scegliere un albo di qualità?
  5. Ci consigli giochi da fare in casa semplici e immediati per promuovere la lettura?
  6. Per chi si sentisse ispirato dal tuo percorso, ti va di raccontarcelo?

:: Come appoggiare il podcast:

Io non faccio pubblicità e non accetto sponsor, perché le pubblicità alimentano il consumismo e in più mi danno fastidio (quindi non voglio fare a voi una cosa che dà fastidio a me). Se vi piace il mio podcast e volete aiutarmi a mantenerlo vivo, potete aiutarmi a diffonderlo lasciando una recensione sulla piattaforma dove lo ascoltate e/o acquistare uno dei miei corsi o prodotti:

  • Educare a lungo termine – un corso online su come educare i nostri figli (e prima noi stessi) in maniera più consapevole. Tanti genitori mi dicono che gli ha cambiato la vita.
  • Co-schooling: educare a casa – un corso online su come giocare con i figli in maniera produttiva e affiancare il percorso scolastico per mantenere vivo il loro naturale amore per il sapere.
  • Come si fa un bebè – una guida per il genitore + libro stampabile per i bambini per avviare l'educazione sessuale in casa.
  • Storie Arcobaleno – una guida per il genitore + libro stampabile per bambini per abbattere i tabù sulla diversità sessuale e di genere.
  • È il tuo coccodrillo – una guida per il genitore + libro stampabile per bambini per capire i capricci e affrontarli con calma
  • La Tela Shop – qui trovate libricini per prime letture in stile montessori, audiolibri di favole reali per bambini, materiali Montessori fatti a mano e giocattoli in stile montessoriano… e presto molto altro!
Insegnante
Giulia Giordano
Provincia di Verona, Veneto · Ismaele (2), Gioele (4)
Sono insegnante di scuola primaria, esperta di promozione della lettura e, dal 2020, mamma di due bambini.

Carlotta Cerri: [00:00:00] Benvenute e benvenuti al nuovo episodio di Educare con calma. Oggi non sono sola, ma ho un ospite che mi aiuterà a parlarvi di come promuovere la lettura con i bambini e magari anche con i genitori.
Prima di darle il benvenuto, però, vi voglio raccontare che io non sono una lettrice abitudinaria, non sono una lettrice che legge con costanza, a volte non leggo per mesi, a volte leggo anche cinque libri in una settimana. Questa è una cosa che mi ha sempre creato un po’ di gelosia nei confronti di chi legge molto e soprattutto per chi lo fa per piacere e non per lavoro, che è quello che un po’ frega me perché io scelgo sempre di leggere per lavoro e non per piacere.
Da quando sono mamma, però, con i miei bambini ho deciso di lavorare molto sulla lettura e cerco di essere per loro sempre disponibile quando si tratta di leggere, e quando mi propongono di leggere leggo, anche se non ne ho proprio voglia, almeno una pagina o due, cerco di accontentarli ed effettivamente loro sono molto appassionati alla lettura e ai libri in generale. 
Come dico sempre anche in questo ci va il mio esempio perché  l’esempio dell’adulto è fondamentale, e quindi se non mi vedono mentre leggo mi chiedo quanto i miei sforzi di leggere con loro, siano utili e questa è una domanda che farò alla mia ospite di oggi che è Giulia Giordano, maestra laureata in Scienze della formazione primaria e si è formata proprio per la lettura e nella promozione della lettura per l’infanzia.
Quindi secondo me nascerà una bella conversazione e non mi rimane che dare il benvenuto a Giulia e lasciarvi all’ascolto, 
Ciao Giulia e grazie per avere accettato il mio invito.

Giulia: [00:02:10] Ciao Carlotta, è un onore per me!

Carlotta Cerri: [00:02:20] Andiamo subito alla domanda che ti volevo fare alla fine, ma iniziamo in quinta: Secondo te se io genitore non ho dedicato tempo fino ad ora alla lettura in casa, è troppo tardi?

Giulia: [00:02:45] Secondo me non è mai troppo tardi. Dobbiamo anche pensare all’età dei bambini perché, se parliamo di ragazzi di 15/16 anni che non hanno mai letto prima ci sarà da lavorare di più rispetto ai bambini di due anni a cui non ho mai proposto dei libri prima d’ora. Ma si può sempre fare e si può sempre lavorare e possiamo sempre far innamorare i bambini e i ragazzi alla lettura, quindi c’è sempre un margine di lavoro. 

Carlotta Cerri: [00:03:18] Mi è piaciuta tantissimo questa cosa che hai detto sui bambini, cioè che è sempre possibile far innamorare i bambini alla lettura. E secondo te è sempre possibile far innamorare anche gli adulti come me? Quindi, chissà, se prima di parlare di bambini, hai qualche lettura per me, per l’adulto?

Giulia: [00:03:28] C’è sempre tempo anche in questo caso, ma la chiave di volta è l’innamoramento perché anche da adulto si può trovare quel libro che ci faccia innamorare della lettura, e, come per la letteratura per l’infanzia, la qualità è fondamentale: sono i libri di qualità letteraria, artistica, stilistica, che ci fanno innamorare della lettura. 
La cosa magari un po’ difficile è incontrare questo libro. 
Se sono un adulto non lettore e qui sto parlando di narrativa e non sto parlando di letteratura scientifica, se sono un adulto non lettore faccio magari fatica a incontrare quel libro che mi faccia innamorare e a questo punto io suggerirei di affidarsi a una persona esperta che può essere un bibliotecario preparato, o anche un libraio preparato, che, magari, sulla base dei nostri interessi e delle nostre passioni, possa indirizzarci.
Un altro suggerimento che io mi sento di fare agli adulti non lettori è quello di iniziare a leggere un libro breve, perché un libro molto spesso e molto corposo spaventa, e poi c’è bisogno comunque di tanto tempo per leggerlo e già abbiamo poco tempo, mentre un libro breve che iniziamo e finiamo in un tempo breve e contenuto, ci aiuta a volerne leggere un altro.
A me è successo che quando ero molto presa perché avevo avuto il mio primo bambino mi sono data come regola quella di scegliere libri che stessero entro le 100/150 pagine, perché comunque un libro breve non vuol dire che non sia di qualità, uno scrittore sa scrivere bene anche in poche pagine. E questo è il consiglio che mi sento di dare sempre.
E questo per via del tempo. E cito Daniel Pennac che diceva già nel 1962 che “la vita è un perenne ostacolo alla lettura”,  in pratica già allora diceva che nessuno mai ha tempo di leggere, dai piccoli agli adolescenti ai grandi.
Sembra che leggere sia una perdita di tempo perché uno ha 1000 cose da fare e invece stiamo fermi a leggere. Però come diceva ancora Pennac, il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo di vivere.

Carlotta Cerri: [00:06:52] Che bella citazione! Tu sei una lettrice quindi? Leggi molto?

Giulia: [00:06:58] Io solitamente leggo molto. Ma ho avuto dei periodi di blocco del lettore, come in questo momento, che si possono attraversare e anche accettare, ma ne sto uscendo. 
Ho un bambino Gioele che adesso ha due anni e si sveglia molto presto la mattina e mentre lui sta facendo altro io leggo, ho trovato questo compromesso perché ho il tempo di lettura la mattina molto presto e quindi sto uscendo dal blocco del lettore, anche se sono stata una grande lettrice perché ho scoperto la lettura quand’ero bambina grazie ad un autore di qualità che è Roald Dahl.

Carlotta Cerri: [00:07:55] Mi sono piaciuti i tuoi consigli e li seguirò, chissà che non riesca a cambiare il corso della lettura. 
E adesso torniamo ai bambini. 
Nel mio corso co-schooling ho una sezione dedicata proprio alla lettura nel modulo della lingua, e una delle domande che mi fanno più spesso i genitori e che giro a te è questa: mio figlio non legge, non è proprio interessato ai libri, cosa posso fare?

Giulia: [00:08:34] Dipende sempre un pochino dall’età del bambino, ma cerco di dare dei consigli generali per tutte le fasce di età. 
Il primo è quello di cercare di seguire gli interessi del bambino e se è un bambino che è particolarmente affascinato da una tematica, possono essere anche gli animali perché i bambini attraversano quasi tutti un forte interesse per il mondo animale, io posso proporgli dei libri che parlino di quel tema. 
Quello che è fondamentale anche per i bambini più grandi è la lettura ad alta voce dei libri da parte dell’adulto, non posso pretendere che un bambino che non legge inizi magicamente a leggere da solo nemmeno se gli propongo un libro che gli piace, la cosa migliore e la prima tecnica di promozione alla lettura è proprio la lettura ad alta voce da parte dell’adulto.
Quindi leggere ad alta voce ai bambini anche quando imparano la letto scrittura in autonomia e hanno sviluppato le competenze di letto scrittura, questo è importante.

Poi un suggerimento che mi sento sempre di dare è quello di proporre storie divertenti che facciano ridere, perché le storie che fanno ridere sono poi quelle che chiedono di essere rilette sempre più spesso, ad esempio abbiamo un albo illustrato per la fascia dei cinque anni, mi viene in mente il Mostro Peloso di Pef/Bichonnier. Questo ai bambini diverte sempre tantissimo perché è uno di quegli album illustrati che anche i bambini non lettori chiedono che venga riletto e che spesso si mettono a sfogliare da soli.
Una raccolta, invece, di romanzi divertenti per i bambini dagli otto ai nove anni è “Il mondo a testa in giù” di Mario Ramos, sono tutti piccoli racconti stimolanti perché iniziano e finiscono brevemente, anche un poco sull’assurdo e ai bambini piacciono molto e chiedono che venga letto e riletto. E anche la rilettura ed ascoltare le parole che hanno già sentito è molto importante. 
Dopodiché se proprio abbiamo un bambino che non ne vuole sapere ed è proprio poco interessato, io suggerisco sempre la divulgazione scientifica perché solitamente anche i non lettori apprezzano la divulgazione scientifica e ci sono dei bellissimi libri di divulgazione scientifica per bambini e ragazzi come gli “Inventari illustrati”.
L’inventario illustrato degli animali, dei dinosauri, della preistoria e ovviamente la parte testuale in quel caso è meno corposa rispetto a una narrativa, ma comunque avvicina il lettore, si stanno avvicinando a un libro.  E poi da lì possiamo proporre qualcosa di narrativa.

Carlotta Cerri: [00:11:38] Tra l’altro mi hai fatto ritornare alla mente un sacco di libri che abbiamo letto in Nuova Zelanda e che sono piaciuti tantissimo e i miei figli volevano ascoltarli di continuo proprio perché erano divertenti e ricordo le storie che erano di quelle assurde e che avevano a che fare con la cacca e con la pipì e che per loro è molto interessante.
E poi oltre alle storie che fanno ridere, ai miei figli piacciono le storie che hanno come protagonisti i bambini e situazioni in cui possono immedesimarsi, storie che parlano di una situazione difficile da risolvere e come il bambino poi l’abbia risolta. 
Io preferisco storie più reali che fantasiose e prediligo persone piuttosto che animali parlanti, infatti il libro che c’è nella mia guida “È il tuo coccodrillo” è proprio una di queste storie in cui loro si sono immedesimati molto. 
E poi un’altra cosa che ho notato che attira moltissimo e me lo puoi confermare, o meno, è la filastrocca, cioè la storia in rima. Oliver ed Emily sono molto attirati dalle rime e questa curiosità ha stimolato anche il desiderio di scrivere le loro proprie rime e quindi è stato un promotore non solo della lettura, ma anche della scrittura.

Giulia: [00:13:09] A riguardo possiamo ricordare che non a caso Silvia Blezza Picherle dice che i bambini sono dei filologi. Loro amano la lingua e sono molto attenti alla qualità stilistica fin da piccolissimi e adorano il suono e la ritmicità, quindi un aspetto della letteratura per l’infanzia che è troppo poco conosciuto è proprio quello della produzione poetica, quindi tutta la parte delle poesie e delle filastrocche.
 Abbiamo delle produzioni di qualità altissima in Italia, posso citare Chiara Carminati una poetessa per bambini bravissima, o Sabrina Giarratana un’altra poetessa eccezionale, che scrivono poesie per bambini stupende e i bambini le adorano, quindi la parte delle rime, della musicalità ritorna spesso e a loro piace, ed è il motivo per cui è importante che un romanzo sia scritto bene e con cura nella scelta delle parole, perché quello che li riporta a voler leggere è proprio sentire di nuovo quelle parole. 
E poi come dicevi tu, un’altra conseguenza è che loro vogliono utilizzare queste belle parole per produrre, per scrivere qualcosa e vedere cosa viene fuori da loro stessi, ed è una delle conseguenze secondarie della promozione alla lettura, non è il nostro obiettivo primario quello che diventino scrittori, ma dalla promozione alla lettura arriva anche questo.
 
Carlotta Cerri: [00:14:47] Esatto, ho letto una frase che non mi appartiene perché non sono una lettrice, ma mi è rimasta dentro, e tra l’altro devo smettere di etichettarmi così perché questo crea una immagine di me nella mia testa, e da adesso non lo dico più, e la frase a cui stavo pensando dice, “è un po’ come respirare, la lettura è l’inspiro e la scrittura è l’espiro". 
Inspirare ed espirare parole, un'immagine che mi è piaciuta sempre molto.
Una cosa che voglio dire a chi ci sta ascoltando: metteremo nelle note dell’episodio i titoli, quindi troverete tutto, comprese le citazioni.
Adesso volevo chiederti dei consigli su albi o libri illustrati, o autori per bambini. Vorrei approfondire perché io ho avuto esperienze poco piacevoli con molti titoli per bambini che mi sono stati regalati, soprattutto in italiano, e spesso mi sono ritrovata a dover cambiare intere frasi perché non mi sembrava una comunicazione rispettosa all’interno dei personaggi del libro. E mi sono ritrovata a dover cambiare il testo perché non mi sembrava in linea con il mio metodo educativo. E da questa esperienza ho deciso di leggere i libri prima di leggerli ai bambini.
E diventa sempre più difficile adesso che i bimbi iniziano a leggere e quindi mi seguono nella lettura. Quindi come facciamo e quali sono i criteri per scegliere un libro o un albo di qualità illustrato?

Giulia: [00:17:21] Dopo ti rispondo proprio sull’aspetto del cambiare le parole perché è una riflessione che mi è stata già riportata e ci tengo a sottolineare una cosa, ma siccome è un argomento lunghissimo cercherò di essere sintetica ed è un aspetto sul quale ho fatto molta ricerca e anche io ho un piccolo podcast con una puntata dove ho proprio parlato del come riconoscere un albo di qualità.
I principi alla base della scelta sono proprio quello della qualità, quindi qualità stilistica e letteraria, qualità artistica e come questi due aspetti interagiscono tra loro e infine, in particolare modo per l’albo illustrato, che non è un genere letterario ma è un medium, dobbiamo vedere anche l’aspetto grafico, cioè come è realizzato dal punto di vista del materiale, della forma e della misura che sono tutti aspetti che vanno a interagire nei criteri di qualità.
La qualità artistica delle illustrazioni è forse quella più semplice da capire, perché sono illustrazioni non stereotipate, cioè con un tratto grafico ricercato che a volte richiamano a delle correnti artistiche o addirittura a un artista preciso e qui vi cito direttamente “la furia di Banshee” dove c’è un fortissimo richiamo a Gustav Klimt. 
Dopo vediamo che ci sono delle prospettive originali, quindi non sono illustrazioni statiche sempre con la stessa prospettiva, ma ci presenta dei personaggi e l’ambiente da prospettive diverse e innovative. 
La qualità stilistica letteraria la capiamo perché le parole non sono banali, sono ricercate e sono termini belli che i bambini hanno voglia di ripetere e Chiara Carminati dice che ai bambini piace far rotolare queste parole in bocca. 
E poi lo vediamo dall’uso delle figure retoriche, abbiamo delle metafore innovative e originali, delle similitudini innovative ad esempio la poetessa Sabrina Giarratana che vi ho citato prima ha scritto  delle poesie in un libro dal titolo “Amica terra” e adesso vi leggo una di queste poesie. Posso?

Carlotta Cerri: [00:20:49] Assolutamente, non devi neanche chiedere.

Giulia: [00:20:56] Da Amica Terra
Filastrocca del tuono
"Tuono che batti come un tamburo, suono che scoppi nel cielo scuro, tu mi hai assordato re del frastuono, ma il cielo è bello io ti perdono, sono incantato dalle saette tutte appuntite come forchette, sono impaurito dal grande fuoco, ma elettrizzato da questo gioco. Dopo stai zitto, siedi sul trono, mettiti buono".

Sono parole ricercate e c’è anche la similitudine, tutte appuntite come forchette, che è originale e ai bambini piace.
Queste sono poesie e conte dell’edizione illustrata da Arianna Papini e sono poesie di Sabrina Giarratana e il titolo è Amica terra.

Dopodiché l’interazione tra testo e immagine nell’albo illustrato è fondamentale perché il senso della narrazione nell’albo illustrato si crea proprio da questa interazione in quanto il testo non può vivere senza illustrazioni e l’illustrazione non può vivere senza testo, se io leggo solo le immagini avrò una parte della storia e se leggo solo le parole ne avrò un’altra e insieme capirò il significato completo della storia. 

E poi se l’albo illustrato è per la fascia 0/3 anni è importante che sia cartonato perché il bambino deve avere l’autonomia di aprirselo e di leggerlo, o comunque poterlo sfogliare, da solo senza paura che questo libro si rovini. 
Quindi se è un libro molto piccolo devo pensare che quell’albo illustrato è probabilmente pensato per la lettura singola o al massimo duale, non per la lettura in grande gruppo. 
Se invece penso alla lettura in grande gruppo devo valutare un altro formato. 
E questi sono un poco i criteri di qualità.

Volevo tornare su quello che dicevi prima, sulla necessità di cambiare le parole, che è una necessità che ho sentito in riferimento ad altri albi illustrati e che mi è stata riportata da alcuni genitori. Quello che fa la migliore letteratura per l’infanzia in generale quindi non solo gli albi illustrati, ma anche i romanzi, è riportare i personaggi che siano autentici cioè che sono personaggi a tutto tondo, che si presentano in tutte le loro sfaccettature, anche in quelle meno belle. 
Quindi la presenza a volte di un adulto che magari urla e sgrida un bambino e che non è empatico nei suoi confronti, è un adulto veritiero perché può capitare a tutti gli adulti di fare così. 
E cambiarlo non sarebbe realistico, i bambini lo capiscono. 
La cosa importante è che di fronte a questo adulto, che comunque viene di solito presentato sotto forma di critica, come accade in Roald Dahl che presenta nel romanzo Matilde i genitori di Matilde con una fortissima critica, però poi c’è anche la figura della signorina Dolce Miele che è un adulto che ascolta l’infanzia ed è dalla parte dell’infanzia e la sostiene e la capisce. Questi sono degli adulti che vengono definiti outsider e che sono sempre presenti nella letteratura per l’infanzia, e una cosa bellissima è che spesso sono la figura dei nonni quella degli adulti speciali con cui i bambini possono parlare di loro stessi e da cui vengono sempre accolti.

Un librino stupendo sul tema delle urla è, Urlo di mamma, che racconta di questo pinguino piccolino che un giorno riceve una sfuriata dalla mamma e questa sfuriata lo manda letteralmente in 1000 pezzi e qui c’è proprio il gioco della metafora che viene resa visiva e quindi tutti i suoi pezzetti finiscono in giro per il mondo e la mamma deve andare poi a recuperarli, quindi la mamma ha sbagliato, e la cosa bella è che non solo recupera i pezzetti del bambino, ma alla fine si scusa, dice, scusa se ho urlato, e anche questo è un aspetto dove un adulto viene presentato mentre sbaglia, quindi è autentico, ma c’è anche l’aspetto della riparazione. 

Carlotta Cerri: [00:25:16] Sono d’accordo con te sull’esempio di Matilde che reputo però un libro per bambini un po’ più grandi, che hanno un cervello più maturo che sa già distinguere il giusto e lo sbagliato e che comunque ha avuto esperienza con la pratica del giusto e dello sbagliato nella vita reale. 
Invece non mi trovo molto d’accordo sull’Urlo di mamma per la fascia 0/6 per la quale fascia viene consigliato più spesso, perché io personalmente preferisco non scegliere libri per bambini che normalizzino la rabbia dell’adulto anche quando poi seguono le scuse, perché la rabbia è normale e questo noi lo sappiamo, perché siamo stati cresciuti così e quindi replichiamo questo comportamento con i nostri figli e certamente credo sia importante che non è una conversazione sana e quindi chiedere scusa come fa la mamma pinguino è giusto, quindi il messaggio per bimbi più grandi credo sia valido. Ma secondo me non è sano normalizzare i comportamenti di rabbia degli adulti con i bambini piccoli, è più sano mostrare esempi di calma così imparano che esiste un’alternativa a quel comportamento di rabbia e cioè all’urlo, e imparano anche a contestare l’adulto quando mostra quel comportamento perché altrimenti lo proponiamo come un modello sano, come dire io mi arrabbio e ti umilio, però poi ti chiedo scusa … certo chiedere scusa è giusto, ma secondo me è anche giusto trovare metodi per evitare la sfuriata, che poi è quello di cui io mi occupo nei miei corsi e in questo podcast, quindi per me quel modello della fascia 0/6 non è sano, anzi, è un modello che dobbiamo iniziare a cambiare. 
E mi piacerebbe che questo accadesse anche nella letteratura. 
Io comunque sono molto selettiva su quanto leggo ai miei bambini e per me la letteratura di quanto leggo deve essere anche in linea con il mio stile educativo e con i miei valori e quindi quando mi sono ritrovata in libreria davanti a questo libro che il libraio mi stava consigliando, io avevo deciso di lasciarlo lì.

Giulia: [00:27:29] Certamente come dicevi tu, leggere i libri prima di proporli ai bambini è una parte importante, noi dobbiamo conoscere ciò che proponiamo ai bambini e ci sta che se in quel momento quell’albo illustrato non rientra nella lettura, per diversi motivi, va bene.

Carlotta Cerri: [00:27:55] Sì, credo che nello scegliere un libro sia molto importante tenere a mente i nostri valori educativi a discapito dell’albo stesso, anche se è molto bello, anche se è quello che stanno leggendo tutti, anche se è quello che stanno consigliando tutti.
Quanto invece ti dicevo e cioè il mio fatto di cambiare le parole arriva sicuramente da esperienze fatte con albi sbagliati, con albi non validi dove c’erano proprio frasi stereotipate che riportavano minacce o che riportavano le classiche cose del tipo, no tu sei una bambina e con noi non giochi, frasi che non rientrano nel mio stile educativo e che i miei figli avranno tutto il tempo della loro vita per sperimentare sulla loro pelle. Ma proprio per questo, io a volte cambio determinate parole, anche se sono d’accordo su quello che hai detto.

Giulia: [00:29:00] Una cosa che ho dato per scontata è che la qualità è anche nella trama.  Probabilmente gli albi di cui mi hai accennato non erano di grande qualità perché quando mi accenni a frasi piene di stereotipi, la qualità non c’è. 
Ci sono  anche storie moralistiche e non le cito perché voglio lasciare stare le citazioni negative, però, ad esempio, ci sono storie scritte per insegnare ai bambini a lavarsi i denti o a rispettare quella determinata regola, ecco, quelle sono storie fortemente moralistiche e che non sono di qualità e purtroppo ce ne sono molte, ad esempio c’è un topo molto famoso che non si vuole lavare i denti!

Carlotta Cerri: [00:30:00] Una cosa che è fondamentale per il genitore, almeno nel mio tipo di comunicazione è offrire la pratica, noi genitori abbiamo bisogno di praticità, siamo sommersi di teorie a destra e a manca ed è per questo che nei miei corsi cerco di offrire tanti tanti spunti pratici.
E quindi mi piacerebbe che ci dessi anche dei suggerimenti di giochi pratici, semplici e diretti che magari non riguardino soltanto la lettura ad alta voce, ma qualcosa giocato per promuovere la lettura, qualcosa che un genitore sente adesso e poi lo vuole fare. 

Giulia: [00:31:04] Sulla lettura ad alta voce prima di procedere mi permetto di precisare una cosa, la lettura ad alta voce è bene che venga eseguita, come dice sempre Silvia Blezza Picherle, in forma di espressione letteraria, non una lettura troppo animata, non serve fare le vocine. 
Ci sono degli adulti che mi dicono, ma io non so leggere ad alta voce, ed io spiego che basta rispettare la punteggiatura e, se ci si riesce, dare qualche cambio di tono, ma non serve fare le vocine del bambino, dell’orsacchiotto, della strega, i bambini capiscono benissimo chi sta parlando senza fare le vocine, quindi una lettura ad alta voce è semplice, con qualche cambio di tono solamente per dare un po’ il ritmo, ed è sufficiente.

Carlotta Cerri: [00:32:00] Rido perché devi sapere che mio marito prova a fare le voci quando legge e sono Oliver ed Emily che gli dicono, papà no, perché li disturba nella comprensione del testo e quello che loro vogliono fare è assorbire e vivere la lettura e se mio marito si mette a fare le voci li disturba, cosa che adesso ha capito e allora ogni tanto glielo fa per scherzare e sentirsi dire, no, no, non così, e allora cambia con l’altra vocina e poi si sente dire no no, leggi normale, e sono loro stessi che quando li abitui a una lettura semplice come leggiamo nella nostra mente apprezzano quel tipo di lettura.

Giulia: [00:32:49]
Infatti quello è un tipo di animazione della lettura e li distrae, i bambini negli eventi dove si usano pupazzetti e vengono fatte le vocine si distraggono molto dal testo e vengono attratti da altro, mentre loro vogliono ascoltare e basta.

Quindi vi suggerisco qualche attività e io queste attività le ho tratte dal libro, "Formare lettori, promuovere la lettura. Riflessioni e itinerari narrativi tra territorio e scuola", di Sílvia Blezza Picherle, che è un manuale forse il migliore che abbiamo in Italia sulla promozione della lettura, è un po’ scientifico e un po’ tecnico, ma se qualcuno vuole provare a leggerlo io lo suggerisco tantissimo.
Alla fine c’è un’appendice operativa con qualche suggerimento di attività perché quando proponiamo giochi ai bambini è importante che questi giochi riportino al libro, non lo allontanino dal libro altrimenti abbiamo perso lo scopo della promozione alla lettura. 
Quindi il primo gioco che vi propongo è un gioco tratto dalla tradizione di Gianni Rodari, cioè quello che si chiama, A sbagliare le storie. 
Nel momento in cui noi abbiamo letto un libro o un albo illustrato, lo chiudiamo e iniziamo a raccontare questa storia sbagliando qualcosa. Possiamo fare il gioco anche tenendo l’albo illustrato in mano, ma possiamo cambiare il nome di un personaggio, o sbagliare la vicenda che avviene e i bambini piano piano si rendono conto di quello che stiamo dicendo e ci vorranno correggere. 
Questa correzione ci riporta sul libro perché noi allora diciamo ai bambini di andare a vedere chi ha ragione, se lui o noi. E questa è un’attività semplicissima che ai bambini diverte tantissimo.
Gianni Rodari l’aveva fatto con Cappuccetto Rosso nella sua favola al telefono dove c’è il nonno che racconta a Cappuccetto Rosso e il nonno sbaglia tanto. E alla fine Cappuccetto Rosso dice al nonno, tu questa storia non la conosci, la storia la leggo io.

Un altro gioco che propongo quasi sempre è quello delle copertine. L’adulto, in questo caso il genitore, copre le copertine con una sciarpa o altro, dopo avere letto un po’ di albi illustrati e ne rammenta solo un pezzettino e i bambini devono indovinare quale albo illustrato era e nel momento in cui lo dicono e rispondono scopriamo l’albo illustrato e verifichiamo se fosse giusto o sbagliato.
Ovviamente devono essere albi illustrati che già conoscono e che già abbiamo letto da diverse settimane.
Anche questa è un’attività semplice e anche questo ci riporta al libro.

E infine un gioco molto semplice che è quello di “chi parla”, quindi anche in questo caso con delle storie che i bambini già conoscono e abbiamo letto e anche riletto, leggiamo solamente dei pezzetti dialogati e i bambini devono indovinare qual è il personaggio che sta parlando in quel momento.
È ovvio che tutte queste attività si possono fare da una certa età in poi, non sono attività per bambini della fascia 0/3, o forse si può provare con i bambini di tre anni, però è già un’attività un pochino più complessa.
Con i bimbi piccolissimi basta davvero la lettura ad alta voce e il  contatto con l’adulto, anche perché questo è un aspetto che a loro fa molto bene.

Carlotta Cerri: [00:37:24] Grazie mille sono davvero molto carini questi giochi e li proporremo sicuramente nelle prossime settimane a Oliver Emily.
E adesso per chiudere mi piacerebbe che ci raccontassi un po’ del tuo percorso perché io non sapevo ci fosse una specializzazione per la promozione della lettura e l’ho scoperto adesso con te, quindi per chi è interessato a questo percorso, se ce lo racconti, potrebbe ispirarsi  e abbiamo bisogno di più lettori nel mondo.

Giulia: [00:38:04] Non lo definirei una specializzazione perché purtroppo in Italia dal punto di vista ministeriale la figura del promotore alla lettura non è ancora una figura riconosciuta, ma io ho una tesi di laurea con una tesi sperimentale sul campo, cioè sulla promozione alla lettura e ho fatto Scienze della formazione primaria e quindi mi sono laureata dopo avere seguito il corso all’università della promozione alla lettura con la professoressa di quel corso e ho eseguito la mia tesi su Silvia Blezza Picherle. Dopodiché l’anno scorso ho frequentato il corso di aggiornamento professionale tenuto dall’Università di Verona  proprio sulla promozione alla lettura della letteratura per l’infanzia nella fascia 6/16 anni e questo è un corso di aggiornamento professionale (o di perfezionamento). 
E dei percorsi simili, di corsi di perfezionamento o Master, so che vengono anche proposti da altre università, ad esempio anche dall’università di Padova. Quindi si può seguire anche un corso universitario. 
In alternativa, ci sono tantissimi corsi di formazione e al momento tengono corsi anche per Erickson, che in realtà sono dei convegni e continuano a fare promozione e divulgazione, e io consiglio moltissimo di seguire loro perché sono i migliori che abbiamo nel campo qua in Italia.

Carlotta Cerri: [00:39:37] Giulia grazie infinite, credo che questo tuo percorso possa ispirare qualche appassionato di lettura e quindi grazie per averlo condiviso con noi, ma soprattutto grazie per avere dato tutti questi spunti, ci hai addirittura letto una poesia ed è stata davvero una chiacchierata piacevole, grazie per essere stata qui con me su Educare con calma.

Giulia: [00:40:01] Grazie a te Carlotta è stato davvero un piacere e un onore essere presente in questo podcast.

Carlotta Cerri: [00:40:05] Sapete già dove trovarmi, ma vi ricordo che
potete lasciare un commento.
Buona giornata, buona serata o buonanotte a seconda di dove siete nel mondo. Ciao ciao. 

Accedi alla conversazione

Parla di questo post con il team La Tela e tutta la community e unisciti alle conversazioni su genitorialità, vita di coppia, educazione e tanto altro.

La Tela Podcast

«Educare con calma» è un bel principio di cui a me mancava solo un dettaglio: la calma. Questo podcast è un resoconto del mio viaggio interiore di genitore.

Ti consiglio anche

Selezione di albi per bambini e adulti per promuovere la lettura in casa
3 min
Blog