In questo episodio di Educare con calma chiacchiero con Giulia Giordano, maestra, laureata in scienze della formazione primaria e specializzata nella promozione della lettura per l’infanzia. Parliamo di come creare l'abitudine alla lettura per l'adulto, come promuovere la lettura per i bambini, alcuni giochi pratici che riportino ai libri e Giulia ci consiglia anche qualche titolo. E rispondiamo anche alla domanda che tanti i genitori ci fanno: è troppo tardi per formare dei lettori?
Trovate Giulia su instagram come @alberoalato.
Nell'episodio menzioniamo questo suo episodio del podcast: quando un albo illustrato è di buona qualità?
Giulia ha redatto una bibliografia per La Tela: la trovate qui.
:: Le domande che troverai nell'episodio:
- Se non ho dedicato tempo finora alla lettura in casa, è troppo tardi?
- Per gli adulti non lettori, hai qualche consiglio per creare un’abitudine alla lettura?
- Che cosa posso fare se mio figlio non è assolutamente interessato ai libri?
- Quali sono i criteri per scegliere un albo di qualità?
- Ci consigli giochi da fare in casa semplici e immediati per promuovere la lettura?
- Per chi si sentisse ispirato dal tuo percorso, ti va di raccontarcelo?
:: Come appoggiare il podcast:
Io non faccio pubblicità e non accetto sponsor, perché le pubblicità alimentano il consumismo e in più mi danno fastidio (quindi non voglio fare a voi una cosa che dà fastidio a me). Se vi piace il mio podcast e volete aiutarmi a mantenerlo vivo, potete aiutarmi a diffonderlo lasciando una recensione sulla piattaforma dove lo ascoltate e/o acquistare uno dei miei corsi o prodotti:
- Educare a lungo termine – un corso online su come educare i nostri figli (e prima noi stessi) in maniera più consapevole. Tanti genitori mi dicono che gli ha cambiato la vita.
- Co-schooling: educare a casa – un corso online su come giocare con i figli in maniera produttiva e affiancare il percorso scolastico per mantenere vivo il loro naturale amore per il sapere.
- Come si fa un bebè – una guida per il genitore + libro stampabile per i bambini per avviare l'educazione sessuale in casa.
- Storie Arcobaleno – una guida per il genitore + libro stampabile per bambini per abbattere i tabù sulla diversità sessuale e di genere.
- È il tuo coccodrillo – una guida per il genitore + libro stampabile per bambini per capire i capricci e affrontarli con calma
- La Tela Shop – qui trovate libricini per prime letture in stile montessori, audiolibri di favole reali per bambini, materiali Montessori fatti a mano e giocattoli in stile montessoriano… e presto molto altro!
Ho ascoltato l'episodio solo questa mattina, mi è piaciuto molto, ma da persona estremamente abituata alla lettura (per non etichettarmi come lettrice accanita) forse sono un po' di parte. Vorrei aggiungere alla conversazione il lavoro di Veronica (@arrydesign su instagram) che è educatrice e illustratrice, oltre che artigiana. Nel suo blog https://arrydesign.com/blog/ ci sono diversi articoli su come scegliere un albo illustrato. In più ha anche una sezione di video dove analizza alcuni albi illustrati, con il suo punto di vista da illustratrice ed educatrice. A me ha dato spunti interessanti, soprattutto sull'aspetto grafico (ad esempio, io non avevo mai riflettutto sul fatto che i bambini molto piccoli non abbiano le competenze per sapere che due vignette su due pagine accoppiate si riferiscano a due scene diverse e sequenziali, quindi per loro vanno meglio albi dove l'illustrazione sia unica).
Grazie Claudia per aver condiviso questa fonte nella discussione. Davvero molto utili le video-analisi sugli albi illustrati di Veronica. Seguirò il suo lavoro.
Mi hai anche confermato quel sospetto che avevo sulle due scene differenti su due pagine affiancate: un caso estremo è quello di Arriva la mamma!
Mi piace la storia che sovverte un attimo lo stereotipo corrente della donna casalinga e uomo lavoratore. Proprio per quel motivo l'ho trovato però un po' strano e di difficile comprensione da parte dei bimbi piccoli a cui sembra riferirsi il libro (per il poco testo).
Tutte le pagine a sinistra parlano di ciò che succede a casa e tutte le pagine di destra raccontano del rientro della mamma dal lavoro e tutto il libro è un ping-pong tra una scena e l'altra :-/ Confonde perfino me!
Grazie mille per la condivisione, vado subito a vedere il lavoro di Veronica! 💜 PS. Vero, diamo tantissimo per scontato: per me la chiave è osservare come un bambino legge un libro per capire che cosa sta capendo, soprattutto da molto piccoli quindi lascio che siano loro a girare le pagine, seguo con il dito o tengo il dito sulla pagina che sto leggendo, a volte faccio domande tipo "E ora che pagina leggiamo?", "Quale vignetta leggiamo prima?" ecc Anche questo, per me, fa parte dell'educare alla lettura. 🙂
Che belloooo ho trovato qualcuno a cui non piace "Urlo di Mamma" credevo di essere la sola al mondo! Per me è terrificante, i messaggi che passa secondo me sono 2:
- La mamma può farmi a pezzi, mamma fa paura, io sono fragile, le persone possono farmi male.
- Io posso fare a pezzi e fare male agli altri tanto poi basta chiedere scusa.
!!!TERRIFICANTE!!!
Cara Carolina, pensa che l'ho scritto anche nella mia guida "È il tuo coccodrillo" quando la pubblicai: è uno dei primi libri che per me erano un 👎 nella lista all'interno della guida per il genitore. Concordo, non sono bei messaggi. Non mi dispiace la metafora, ma lo trovo un libro più da adulti. Grazie per il tuo commento
idem!! comprato e nascosto. L'idea è bella ma elaborata male.. Tutto anche le ali del pinguino che non vola. Un altro libro super pubblicizzato,che io personalmente non tollero è IL BUCO
Complimenti, bellissima conversazione!
ciao a tutti! questo podcast mi piace sempre di più <3
io vorrei far notare una questione che spesso viene sottovalutata: la traduzione (e adattamento).
In casa nostra ci son libri in diverse lingue, e già questo porta a dover far delle considerazioni. Focalizzo il commento con un esempio: "i colori delle emozioni" di anna llenas. a noi è stato regalato in italiano dove c è scritto che "la paura è vigliacca" io ho avuto i brividi (e non di paura!) quando lo lessi. Non mi capacitavo del suo successo internazionale. Andai a cercare la versione spagnola, francese e inglese.... per esempio quest'ultima era molto più accomodante nella scelta dei termini collegati alle emozioni negative! così come spesso nei libri in italiano si usa "rabbia" ...e non collera o ira (che però hanno sfumature differenti).
Mi rendo conto che sia difficile...
pensate ai colori: nessun italiano userà mai il termine "blu" per indicare l azzurro/celeste, inveve per il mio compagno "blu" ha la stessa neutralità che ha per me il termine "verde" (con il quale potrei riferirmi indistintamente alla tonalità chiara o scura)...
ho scritto questo commento anche perché so che tu ti occup(av)i di traduzioni e son super curiosa del tuo punto di vista.
buona primavera
Giuliana, che bellissimo commento! Io per scelta spesso cerco di evitare traduzioni (a meno che non siano libri più "didattici" tipo quelli Usborne su plastica ecc): sono rimasta (come te) troppe volte delusa dalle traduzioni. La traduzione non porta con sé solo la parola, ma anche la cultura del popolo e per me questo non è sempre un vantaggio: io, per esempio, spesso preferirei rimanere più fedele alla traduzione a costo di "suonare strano" (che io credo sia, anzi, spesso originale).
Non è semplice, a volte facciamo delle rinunce, ma è davvero raro che leggiamo autori inglesi o spagnoli in italiano, proprio per i motivi di cui parli. L'ultima volta che sono stata in Italia sono entrata e ho chiesto proprio espressamente solo autori italiani (più difficile da trovare all'estero).
Ci sono tantissimi esempi, anche solo per lo stesso blue che in inglese è relazionato anche alla tristezza…
Credo che ci siano davvero tante osservazioni da fare al riguardo e voglio invitare un'ospite a parlarne sul podcast (so già anche chi!).
Grazie per questa bellissima riflessione e molto importante!
Ps. Io penso molto in inglese e ho scelto di renderlo un punto di forza: spesso quando parlo italiano traduco dall'inglese invece che usare un espressione più comune in italiano. Le lingue sono ponti tra culture.
Io per i libri ho dei criteri piuttosto ferrei.
Al momento sto cercando libri che:
1) in maniera naturale, sovvertano gli stereotipi di genere
2) che presentino pochi elementi di fantasia o il meno possibile (piano piano per disperazione mi sto arrendendo agli animali che parlano...)
3) in lingua italiana
Un esempio: il trattore della nonna di EDT-Giralangolo collana Sottosopra.
Se qualcuno avesse qualche dritta la accetto volentieri, grazie in anticipo :)
"Per disperazione mi sto arrendendo agli animali che parlano" è bellissimo, la sento mia quella frase! 😂
Grazie per il tuo consiglio di lettura: anche per me quella è una regola che spesso mi fa lasciare sugli scaffali libri che tutti consigliano, anche se da un po' vedo che anche libri che non sovvertono gli stereotipi aiutano a sovvertirli perché scaturiscono belle conversazioni che non avremmo probabilmente avuto. Non mi vengono in mente titoli specifici su due piedi, ma io ti consiglio di tenere un occhio sulla piccola casa editrice Undercats di Francesca Cavallo 🙂
Mi rispondo da sola :) Ma devo condividere per chi venisse a leggere questi commenti alla ricerca di certe tipologie di libri. Pochi giorni fa avuto un'illuminazione riguardo a dei libri che abbiamo adorato e che consiglio assolutamente: i libri delle stagioni di Rotraut Susanne Berner. Sono albi illustrati senza parole ma che aiutano molto a sradicare stereotipi e pregiudizi.
Cerco di essere concisa: ogni libro è dedicato ad una stagione. La città è sempre la stessa, ma cambia: cambia la vegetazione, il cantiere per costruire il nuovo asilo procede, cambiano dettagli all'interno delle case.
Secondo me il libro aiuta a sradicare stereotipi in due modi:
1. Grazie al fatto che non ci sono parole, il libro porta chi legge a fare un sacco di ipotesi. Ricordo una scena in cui una persona alza un dito vicino al volto della persona che ha di fronte e mio figlio che mi chiedeva "Cosa dice?" e io giù di ipotesi inclazata dagli "oppure" di mio figlio. Partivo dicendo che la persona magari stava sgridando l'altra persona e finivo dicendo che magari invece le stava mostrando una coccinella che era sulla punta del suo dito. Incredibile, vero? Un esercizio strabiliante di apertura mentale.
2. In maniera più diretta, tutte le persone con le loro peculiarità convivono pacificamente in questa cittadina. Ci sono diverse figure che non seguono lo stereotipo corrente: donne che lavorano nei caniteri o pilotano elicotteri, uomini addetti alle pulizie, padri che accompagnano i bimbi all'asilo, un papà che sembra vivere solo con la figlia, ...
Se non si era ancora capito: lo consiglio vivamente!
Zaira, che dire, io adoro i tuoi commenti. Grazie grazie grazie di cuore per le tue riflessioni e i tuoi consigli. 💜
Ciao a tutti, ho apprezzato molto questa puntata perchè credo tantissimo nel potere della lettura come forma di educazione.
Vorrei aggiungere una riflessione basata sulla mia esperienza e di cui non mi pare si sia accennato nel podcast: gli albi illustrati per l'infanzia sono molti ma a volte piuttosto costosi.
Per non scoraggiarsi di fronte al prezzo....suggerisco di prenderli in prestito dalle biblioteche pubbliche, che troviamo ormai anche nei paesi più piccoli e sono un servizio gratuito, facilmente accessibile e con un'offerta davvero ampia (molte hanno anche un sito web dove prenotare i libri, vederne le anteprime e sceglierli con calma).
Quando porto le mie bambine nella biblioteca pubblica, andiamo nella sezione infanzia e lascio loro la libertà di sfogliare e scegliere tutti i libri che vogliono (cosa che non potrei permettermi in una libreria). Se poi uno o più albi le colpiscono particolarmente, li acquistiamo in libreria e creiamo in casa la loro biblioteca personalizzata.
Bellissimo spunto. Anche io voglio sostenere questo consiglio. Da qualche mese andiamo in biblioteca con mio figlio e leggiamo tutti molto di più e più volentieri.
L'unica pecca del fare scegliere il bambino in questo caso è che ogni tanto mi arrivano a casa dei libri piuttosto scandalosi (dal mio puntò di vista). Non ho ancora una vera e propria soluzione. Di solito li faccio "sparire" in fretta e li tiro fuori solo se me li chiede esplicitamente o dico che quel libro non mi piace e che volentieri gliene leggerei un altro.
Tra l'altro volevo ringraziare Carlotta, perché questo lo spunto di andare in biblioteca l'ho sentito da lei. Un consiglio semplice e pratico ma nel mio caso non banale visto che non ho mai avuto questa abitudine.
Ciao Zaira! Anche a noi succede spesso quando andiamo in biblioteca: io molto onestamente spiego perché non voglio leggere quel libro (ci sono messaggi che non sono validi e che il loro cervello ancora immaturo non potrebbe processare bene, spesso spiego anche perché raccontando brevemente la trama e i punti "critici") e chiedo loro di rimetterlo sulle mensole.
A noi quando erano più piccoli aiutava molto che loro prendessero una pila di libri che li interessavano e li smistavamo insieme: poi mettevamo da parte quelli che volevamo leggere e andavano a rimettere via gli altri (con la grande voglia di arrivare al momento della lettura, spesso questo era indolore 😉).
Oggi si fidano di me e questo ha aiutato anche la selezione di cose da guardare, visto che spesso sono loro a chiedermi se qualcosa va bene per loro. 💜
Bell’idea quella dello smistamento, grazie! Comunque vado incontro alle sue scelte anche un po’ per dargli quel senso di autodeterminazione che vedo che apprezza moltissimo e poi perché altrimenti con i miei criteri torneremmo a casa a mani vuote! Quelli scandalosi ovviamente li censuro.
Grazie Elisa! Molto bella questa osservazione: io consiglio sempre sempre sempre di non comprare molti libri (non solo per il costo, ma anche per dare un valore sano di anti consumismo) e invece prenderli in biblioteca. Noi, avendo viaggiato molto leggeri per tre anni ormai, siamo grandi amanti delle biblioteche, sono la nostra salvezza! Grazie per averlo scritto!