In questo episodio di Educare con Calma, a grandissima richiesta, vi spiego perché tante e tante volte su Instagram e sul blog mi avete sentito dire che per crescere figli sicuri di sé e che conoscono il proprio valore è meglio evitare il bravo. Sembra una contraddizione, ma non lo è. Vi aspetto nei commenti sul blog.
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Io non faccio pubblicità e non accetto sponsor, perché le pubblicità alimentano il consumismo e in più mi danno fastidio (quindi non voglio fare a voi una cosa che dà fastidio a me). Se vi piace il mio podcast e volete aiutarmi a mantenerlo vivo, potete aiutarmi a diffonderlo lasciando una recensione sulla piattaforma dove lo ascoltate e/o acquistare uno dei miei corsi o prodotti:
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Ciao Carlotta,
volevo ringraziarti perchè in questo periodo ho notato che mio figlio, 5 anni, quando gli dico bravo (e cerco sempre di dare significato con lui a questa parola) lui mi dice proprio "mamma non mi dire bravo!" in modo perentorio....fino ad oggi non ho dato ahimè peso a questa sua affermazione...ascoltarti mi ha illuminata perchè mi stavo interrogando sul perchè me lo dicesse ma non trovavo la risposta. Mi sono sentita come l'uccellino nel libro "chiudi il becco" che non gli permetteva in questo momento di forti cambiamenti per lui di ascoltarsi e di accorgersi da solo delle enormi conquiste che sta raggiungendo. In questo momento non ha bisogno che ci sia qualcuno al traguardo a dirgli bravo ma ha bisogno che ci sia un compagno di strada che silenziosamente accompagni con accoglienza e ascolto il suo percorso.
Grazie
Che bell'aneddoto e che belle riflessioni, grazie per averlo condiviso con noi!
Ciao Carlotta, ascolto i tuoi podcast in base alle “esigenze” del momento e trovo le risposte che cerco, sempre. Grazie.
Secondo podcast che ascolto... Sono molto insicura in generale ed anche con i miei figli ma per loro sto cercando di migliorare...
Ciao Carlotta, grazie mille degli spunti interessanti. Io non sono genitore ma i tuoi podcast mi sanano le ferite e fanno pensare. Grazie
Cara Carlotta, grazie per i tuoi podcast! Mia mamma continua a dire “brava” a mia figlia per tutto 😭 ed io continuo a chiederle di non farlo. Ormai è diventata una tale routine che anche mia figlia di 2 anni ogni volta che la nonna le dice “brava” le dice “no brava” intendendo
“Non devi dire brava”! Sto creando un piccolo mostro? Lèggerò con piacere cosa ne pensi della reazione di mia figlia.
Non possiamo controllare gli altri, solo noi stessi (credo sia importante ripeterselo all'infinito, soprattutto con i nonni 🙂). Detto questo, il problema del bravo non è la parola in sé, ma il fatto che vogliamo valorizzare i bambini per lo sforzo e non per il risultato, che conoscano il loro valore. Tua figlia probabilmente dice quella frase perché l'ha sentita dire a te rivolta alla nonna, è naturale. Magari parlerei con lei e mi assicurerei che capisca perché "no brava". 💜
Grazie del tuo tempo Carlotta! Se avessi uno spunto su come affrontare quest’argomento con mia figlia te ne sarò grata! ☺️
Nel corso trovi moltissime risorse, guarda la sezione sugli elogi nel modulo sulla comunicazione rispettosa 💜
Grazie Carlotta, molto interessante e cercherò di metterlo in pratica.
è il primo episodio del tuo podcast che ascolto, ora me li sentirò tutti :)
Grazie Carlotta, avevo già letto sul tuo blog tempo fa cosa pensavo del bravo e sto finalmente seguendo il tuo corso quindi approfondirò añora l’argomento e ne ho bisogno, perché nonostante io abbia gli strumenti e sia consapevole, ancora quel brava sfugge, soprattutto per distrazione come dici tu. Un passetto alla volta.
Spesso, come ho letto sotto, anche mia figlia si dice brava da sola e mi chiedo sempre se sia colpa mia o delle maestre al nido. Ma cerco di scacciare i sensi di colpa e migliorare ogni giorno per costruire la sua autostima.
Credo che non sia "colpa". Finché se lo dice lei da sola invece di cercarti e cercarlo da te è proprio ciò che vogliamo: che riconoscano il proprio valore senza che glielo dicano gli altri!
Sono una “vittima” del bravo!
E, per quanto mi reputi una donna equilibrata oggi, mi rendo conto di essere cresciuta per approvazione degli altri. Non voglio che mia figlia cresca con la stessa insicurezza di fondo.. cado spesso nel tranello e le dico Brava, cercando poi di “correggermi” ed investendo su una descrizione di ciò che è appena accaduto. Grazie!
Anche io sono una vittima del "brava" ed è stato un percorso lungo (ancora non completato) scrollarmi da dosso la sensazione di essere sbagliata quando ricevo critiche (che è l'altra faccia della dipendenza dall'approvazione altrui). Ce la faremo!
Sempre molto interessante e spronante Carlotta!! Mi verrebbe da dire che bravo detto in modo distratto assomiglia un po’ all’ how are you doing?” Che sento in questi giorni in USA… non capisco ancora se si aspettano una risposta oppure no… 😅
Esatto, esempio super azzeccato! Anche in Spagna è uguale "Qué tal?'" e poi se ne vanno :-D
Ps. Ho avuto un problema tecnico con i commenti, ma sto recuperando :-)
Bellissimo, vorrei condividerlo a mia suocera che dice bravo a mio figlio anche quando cade. Come per distratto dallo spavento o dal dolore.
Volevo aggiungere un'altra esperienza: da quando è nato il mio secondo genito (1 mese) non so quante volte mi è stati chiesto se è bravo, ma peggio viene chiesto al mio primo (2 anni) aggiungendo poi: "ma chi è più bravo, tu o il tuo fratellino". Comunque grazie, avevo bisogno di imbattermi in un post simile, proprio oggi. Mi sento a terra e in colpa per essere un po' fuori dal coro nell'educazione dei miei figli. 🙏🏻
Ecco, io in quelle occasioni risponderei sempre, mi preparerei sempre una frase tipo: "Nella nostra famiglia non facciamo distinzioni" o "nella nostra famiglia siamo tutti bravi uguale" o "nella nostra famiglia ci impegniamo tutti allo stesso modo". Più ti sentono rispondere più impareranno a rispondere loro :-)
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Grazie soprattutto per le alternative che fornisci all’utilizzo della parola “bravo”: ma quanto bello è commentare insieme ai nostri figli le loro piccole conquiste!! È il primo podcast che ascolto ma credo davvero che non sarà l’ultimo 😉. Grazie ancora
Grazie Antonella, sono felice che ti sia piaciuto, cerco sempre di dare spunti pratici nei miei corsi e contenuti, perché credo che di manuali teorici di genitorialità che ne siano già tanti. Grazie per il tuo commento.
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Un riflessione molto importante! Grazie veramente!!!
Grazie mille per il tuo commento!
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Episodio interessante, anche se un poco distante dal mio pensiero in quanto 'bravo' è una parola che appartiene al mio vocabolario da sempre. Lo uso e l'ho usato con amici, compagni di scuola tra i banchi, compagni di squadra in campo, al lavoro, e ora con la mia bimba. È una parola così positiva e che raccoglie tanti pensieri (stima, affetto, ammirazione...)! e io personalmente credo nella capacità autocritica e sensibilità dei bambini e delle persone, Un bravo 'regalato' non da soddisfazione a nessuno. Comunque grazie per gli ottimi spunti, cercherò di valutare con più attenzione questa parola!
Grazie a te, Isabella, per il tuo commento. Sai, penso davvero che il bravo appartenga un po' al vocabolario di tutti, anche al mio prima di fare questo percorso.
Ma oggi credo che ci siano parole meno vuote per descrivere un risultato, parole che regalano attenzione e non disattenzione e che mettono l'accento sul percorso e non sul risultato. E penso che usare quelle possa dare grandissimi benefici ai bambini, specialmente mentre stanno sviluppando quella capacità autocritica di cui parli (e anche per svilupparla in maniera sana, in modo che non dipenda dal giudizio esterno, ma dalla consapevolezza del proprio valore).
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Sono d'accordo, ma mi viene da dirti: brava Carlotta! 😅✌️
Ciao Carlotta! Grazie di cuore🤗 io ho iniziato questo percorso - difficile al inizio - dopo aver acquistato il tuo corso, la bimba aveva 8 mesi. Sono riuscita 🥳, adesso -ha 2 anni- non cerca l'approvazione di nessuno, è molto sicura di sé e la soddisfazione viene da dentro. La vedo fiorire ogni giorno e questo, in grandissima parte, lo devo a te. Credimi, non esistono parole per esprimere la mia gratitudine🙏
Che bello leggere la tua testimonianza, grazie per averla condivisa con noi! Sono felice di aver fatto parte di questo bel percorso di consapevolezza!
Ps. Ho avuto un problema tecnico con i commenti, ma sto recuperando! :-)
Io volevo sentirmi dire BRAVA.
Il motivo?
Può sembrare strano ma era per sentirmi VISTA
Non ho avuto un'infanzia brutta anzi!! Ma l'adolescenza è stata da ragazzina INVISIBILE.
Invisibile in famiglia
Invisibile per gli amici
E cercavo di essere una BRAVA ADOLESCENTE
Ma i "BRAVA" sono sempre arrivati col contagocce. Era la mia parola per essere sicura di essere VISTA in famiglia.
Non critico la mia famiglia.
C'erano problemi in famiglia ben più GRANDI da risolvere all'epoca ed io lo capivo.
Per non disturbare nessuno ero BRAVA.
Per essere sicura di essere VISTA aspettavo con avidità quel "BRAVA"
Nonostante tutto mi è servito quel periodo così buio, mi ha resa RESILIENTE.
Non l'ho mai detto né ad amici né a familiari.
Il mio commento non è 1 critica ma una condivisione
Grazie Elena, per aver condiviso con noi le tue emozioni. Credo che l'obiettivo del podcast e del non dire bravo sia proprio quello: far sì che i ragazzini, gli adolescenti e gli adulti che saranno i nostri figli non ne sentano il bisogno. Troveranno persone che glielo diranno spontaneamente e con amore, ma non soffriranno quando non sarà così perché conosceranno il loro valore.
Se tu hai sofferto così tanto, anche se forse non te lo ricordi, è molto probabile che sia perché ti hanno abituata da bambina, senza saperlo, a ricercare l'approvazione e poi te l'hanno tolta quando pensavano che ormai fossi "troppo grande" per il brava e l'elogio. Succede spesso e non ci sono cattive intenzioni: solo poco consapevolezza. Mi dispiace che ti sia sentita così. Spero che tu oggi conosca il tuo valore.
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Davvero un tema che ci fa capire quanto complesso e profondo è l'educazione dei bambini. Grazie!
Vero, è il lavoro più difficile e importante al mondo, educare futuri adulti!
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Verissimo! Io ho cercato da subito di seguire i tuoi consigli e non dire brava è diventato semplice…. Magari dico lo hai fatto tutto da sola e vedo la sua soddisfazione. Una cosa l’ho notata che credo dipenda anche da questo non dire brava per tutto: mia figlia quando gioca non si scoraggia subito se non vince, ma si diverte e si gode il gioco anche nelle sue difficoltà. sono fiera per questo atteggiamento che, spero, si porterà anche in futuro!!! Grazie Carlotta
Che bella testimonianza, Jenny! Credo che possa dipendere anche dalla personalità, ma sicuramente dare più attenzione al percorso (l'hai fatto da sola! vedo che hai usato il verde!…) invece che disattenzione al risultato (bravo! good job!) aiuta a crescere persone sicure di sé (anche se lo sono meno di natura).
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Io è da un po' che ho smesso di dire bravo a ruota libera, senza pensare, a dire il vero, ancora prima di avere bimbi. Però questo episodio è andato oltre, mi ha trasmesso consapevolezza riguardo a questa scelta. Non è un accanimento verso la parola, ma verso il ruolo che si dà spesso alla parola, "il contentino", come dice Carlotta. Al posto di bravo, può essere wow! o grande! o good job! o muy bien! È l'idea che i bambini ne abbiano bisogno o la disattenzione che c'è dietro, che lo rende vuoto e anzi, controproducente. Ancora e come sempre, grazie Carlotta.
Esatto, è l'idea che i bambini ne abbiano bisogno (non è così!) e la DISATTENZIONE che c'è dietro. Hai descritto perfettamente, grazie Najwa!
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Ci sono riuscito da solo!
Mi sono allenato tanto, e alla fine ce l'ho fatta.
Me lo ha detto Gabriele, con gli occhi luminosi di soddisfazione, alcune settimane fa, quando finalmente dopo molti tentativi è riuscito ad allacciarsi le scarpe per bene.
Io avevo gli occhi luminosi quanto lui, non tanto e non solo perché ci era riuscito, ma perché era soddisfatto di sè, senza cercare l'approvazione di nessuno.
E penso non sia un caso, ma frutto dell'instancabile, duro, ma bellissimo lavoro di questi anni, nel sentiero che leggendo e ascoltando te ho scelto di percorrere.
E questa tematica dei troppi bravo mi tocca sempre molto.
Poi, appunto, non ci siamo solo io e i miei bimbi, ma c'è anche l'ambiente esterno.
Io non lo dico mai bravo e sono profondamente convinta dell'importanza di questo concetto (mi sono allenata tanto anche io, e in questo i tuoi corsi sono insuperabili 😊)...e invece proprio Gabriele dice un sacco di "bravissima" ...a sua sorella! 😅🙈
Ci sta, se lo sente dire dai nonni, dagli zii, a scuola, e anche dal papà, quindi è inevitabile che lo assorba.
Ma la cosa importante non è questa, perchè come dici tu, anche un solo esempio è meglio di zero, e può dare i suoi frutti.
Io sento che è così, e sono profondamente grata di avere questa opportunità di impegnarmi per crescere due esseri umani più possibile sicuri di sè.
Anche Oliver dice continuamente "Good job" a Emily! :-D Quando riesco e ha senso, intervengo e rigiro la frase con una di quelle che scrivo nel corso; altre volte lascio correre, perché alla fine, come dici tu e come dicevo anche nell'episodio sul libro Thrivers, spesso un solo esempio di un punto di riferimento importante, è sufficiente. Grazie per il tuo commento, cara Rosalba!
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Carlotta e se fosse lui ( il bambino) , a completamento di un gioco o altro, a dirsi “ bravo” da solo ? Questo episodio è illuminante
Credo che quello sia sano, anche se l'espressione arriva sicuramente dall'esterno, è il bambino che afferma e riconosce il suo valore (proprio ciò che vogliamo che succeda)!
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Grazie Carlotta. Riflessioni davvero interessanti, i troppi brava da un lato e quelli mancanti dall'altro mi hanno fatto tanti di quei danni che sono felice di avere le conoscenze e risorse per non rifarlo alle mie figlie! Sto cercando di evitare i brava da quando ho letto il tuo post su instagram, co il podcast mi hai datto anche begli spunti su alternative. Prossimo step è acquistare il tuo corso e cercare di coinvolgere mio marito!
Grazie per le tue parole, Fabrizia. Spero che con il corso riuscirai a coinvolgere anche tuo marito, è più facile quando si rema nella stessa direzione.
Ps. Ho avuto un problema tecnico con i commenti, ma sto recuperando! :-)
Episodio come sempre molto interessante che lascia mille spunti dì riflessione da condividere con amici e parenti! Non a caso l’ho inoltrato a qualche amica, nonni e zii per poterne poi parlare dì persona. Mia cognata in particolar modo, che è dì origini polacche, mi ha confermato che non appena arrivata in Italia le dava molto fastidio che tutti gli dicessero quanto era brava per cose assolutamente normali mentre in Polonia non dicono mai bravo! gratuitamente. Quindi è davvero importante parlarne e riparlarne per scardinare certe abitudini decisamente sbagliate. Grazie come sempre per lo spunto. Laura
Grazie per il tuo commento, Laura, e per averci raccontato l'esperienza di tua suocera, è sempre bellissimo scoprire la cultura di altri paesi!
Ps. Ho avuto un problema tecnico con i commenti, ma sto recuperando! :-)