Parole. Lettere. Segni neri sulla pagina bianca. Il mondo è fatto di parole. Questa è la sua magia.
Se conosci le parole di cui è fatto il mondo, puoi farne ciò che vuoi. Puoi modellarne le forme, ravvivarne i colori. Puoi descriverlo così com’è o inventarne uno tuo.
Se conosci le parole di cui è fatto il mondo, hai le chiavi per accedere al tuo passato. Puoi fissarlo prima che sia dimenticato. Puoi dissotterrarlo quando è stato dimenticato. Puoi leggerlo sulle pagine che scrivi e puoi raccontarlo a chi quelle pagine non può leggerle.
Se conosci le parole di cui è fatto è il mondo, puoi sopravvivere alla morte.
Così io scrivo. Per dare agli altri le parole che so e per impararne di nuove. Per restituire ciò che mi è stato dato dagli scrittori che quelle parole le hanno inventate.
Scrivo perché sono affetta da grafomania acuta e una cura non è ancora stata scoperta.
Scrivo perché non posso farne a meno.
Scrivo per dilettare gli altri e compiacere me stessa.
Scrivo per costruire ponti tra le lingue e mediare tra le culture.
Scrivo, perché è l’unica cosa che davvero mi viene spontanea. Che fa di me… me.
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