In questo episodio di Educare con Calma ti racconto meglio un mio momento di vulnerabilità di cui avevo scritto anche su IG, perché credo che una delle pratiche più importanti dell'evoluzione personale (e del mio lavoro con i genitori) sia proprio condividere le nostre vulnerabilità.
Accogli questo racconto con gentilezza e rispetto e se hai dubbi o domande ti aspetto sui commenti.
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Io non faccio pubblicità e non accetto sponsor, perché le pubblicità alimentano il consumismo e mi danno fastidio (quindi non voglio sottoporre voi una cosa che dà fastidio a me). Se vi piace il mio podcast e volete aiutarmi a mantenerlo vivo, potete aiutarmi a diffonderlo lasciando una recensione sulla piattaforma dove lo ascoltate e/o acquistare uno dei miei corsi o prodotti:
- Educare a lungo termine – un corso online su un'educazione più consapevole (che educa noi prima dei nostri figli). Tanti genitori mi dicono che gli ha cambiato la vita.
- Co-schooling: educare a casa – un corso online su come giocare con i figli in maniera produttiva e affiancare il percorso scolastico per mantenere vivo il loro naturale amore per il sapere.
- Come si fa un bebè – una guida sull'educazione sessuale per il genitore + libretto stampabile per bambini per avviare la conversazione
- Storie Arcobaleno – una guida sulla diversità di genere per il genitore + libro stampabile per bambini per abbattere i tabù.
- È il tuo coccodrillo – una guida sui capricci per il genitore + libro stampabile per bambini per aiutarli a processare le emozioni.
- La Tela Shop – qui trovate attività stampabili in stile montessori per bambini (chiamarle attività è riduttivo), libricini per prime letture, audiolibri per bambini di favole sulla realtà, lezioni online di disegno e di musicalità… e presto molto altro!
Ho ascoltato l'episodio solo ieri. Ti avevo già sentito parlare della vicenda sui social, ma questo episodio mi ha fatto commuovere. Grazie. Ci sono così tanti semini in così pochi minuti... che hanno bisogno di tempo, cure ed energie per germogliare, altrimenti stamattina non avrei urlato come una furia per uscire di casa di fronte ad una bimba con evidente carenza di sonno e forte opposizione. Anche questo lo devo modellare: imparare a darmi tempo, e ad allenarmi, un passo alla volta.
Bellissima riflessione: imparare a darsi tempo fa parte dell'evoluzione e della cura di sé. 💜
Io avevo letto su Facebook ma riascoltarti non è che illuminante, come sempre. Grazie di aprirti con noi sempre sempre 💜
Ciao Carlotta,
ho appena finito di ascoltarti...solitamente medito prima di eventualmente scrivere ma questa volta ho scrollato il mouse velocissimo perchè il primo istinto che ho avuto è abbracciarti fortissimo.
Non posso farlo fisicamente ma fai conto che lo abbia fatto.
Grazie immensamente di aver condiviso qui questo tuo momento di vita perchè lo avevo appreso su instagram ma è uno strumento con cui personalmente faccio fatica a interagire, lo percepisco uno strumento veloce e non so mai come inserirmi in quel ritmo.
Grazie perchè mi ricordi quanto sia importante condividere le proprie emozioni, fragilità, difficoltà...io faccio ancora molta fatica in questo...lo faccio solo con Fabio e ora con te che sei sempre meravigliosamente accogliente.
Ascoltarti mi aiuta a capire quanta strada debba ancora fare anche io soprattutto nei momenti di conflitto con Samuele, per slegare per esempio il concetto "sei amabile solo se sei perfetta" oppure "solo se controlli tutto puoi sentirti in pace" ...ovvero la mia infanzia... grazie a te ho trovato strumenti concreti per lavorare su questo...le emozioni non sono perfette ma sono tra le cose più meravigliose che un essere umano può esprimere...accoglierle e accettarle è amore...le emozioni sono immense...nel bene e nel male...ci permettono di arrivare al cuore degli altri...posso imparare a riconoscere le mie ma non posso controllare quelle altrui...e la pace non la voglio sentire in questo desiderio di controllo ma nella strada che queste emozioni reciproche fanno una accanto all'altra per dialogare, scontrarsi, ritrovarsi, cercarsi...ed è questo che ascoltandoti ho capito...nonostante la distanza che in alcuni frangenti posso sentire con chi amo perchè abbiamo litigato o ci siamo addirittura feriti...so sempre...in fondo al mio cuore...che la pace la posso trovare solo se non smetto di abbracciare con tenerezza quella mia emozione e non smetto di cercare di comunicare con l'emozione dell'altro...
In quel viaggio in taxi non hai smesso di cercare la verità del tuo cuore e la verità delle vostre emozioni...hai avuto il coraggio di far dialogare le vostre emozioni e di riportarle una a fianco all'altra...la perfezione l'ho riconosciuta in questo, l'amore ancor di più.
La forza che mi dai è questa e te ne sono profondamente grata.
Grazie infinite per il tuo commento, Chiara, e per le tue bellissime riflessioni! Le ho apprezzate tantissimo 💜
Ciao Carlotta,
come sempre GRAZIE! Aspettare il venerdì e ascoltare le tue condivisioni (soprattutto di questi momenti) mi apre il cuore e la mente e fa scendere le lacrime pensando a tutte le volte che vorrei avere la forza di fermarmi razionalmente e non avere re-azioni ai comportamenti del mio bimbo.
Ascoltando il racconto nella parte in cui dici che in quel momento un "ti amo" non sarebbe stato sincero, ho rivisto il mio bimbo che nei momenti in cui vede me o il papà arrabbiati o infastiditi dal suo comportamento, si avvicina e ci dice "ti voglio bene". Forse abbiamo già trasmesso involontariamente a lui quella sensazione che se non si comporta come vogliamo, il nostro amore viene messo in discussione. Questo campanello d'allarme ogni volta mi riporta alla realtà e al fatto che lui si deve sentire amato sempre a prescindere da ciò che succede intorno. Quindi grazie per tutti i semini e gli spunti di riflessione che servono a guardarci dentro nel profondo!
Francesca
Grazie per l'aneddoto che hai descritto. Eh già, quanto è facile trasmettere l'amore condizionato. Loro lo sentono e ci mettono davanti a uno specchio 💜
Ciao Carlotta,
ti ringrazio infinitamente per questo episodio. Per quanto io possa amare tutti gli episodi del tuo podcast, sono soprattutto quelli in cui condividi i tuoi momenti di difficoltà che incidono di più su di me, mi rimangono dentro, mi cambiano efficacemente e dal profondo. Già lo so che sarà così per questo ultimo episodio, anche se l'ho appena ascoltato. So che da ora in poi, in molti momenti, mi riconnetterò a te su quel taxi e su quella panchina e questo mi aiuterà tantissimo. Una cosa in particolare che non vorrei dimenticare è la tua razionalizzazione, ovvero il ricollegare anche i tuoi sentimenti all'imprinting dell'educazione ricevuta, e così al contempo perdonarsi, capire che non deve essere per forza così, che persino la rabbia un giorno potrà non venire più fuori in quel modo. Che il problema non è mai davvero nostro figlio, ma che anzi loro ci stanno dando l'opportunità per fare un percorso prezioso, prima di tutto, per noi.
Ascolto molti altri podcast sulla genitorialità (in inglese), ma quello che tu ci racconti mi arriva sempre di più al cuore, proprio perché così personale e vero.
Il mio è un gigantesco grazie.
Valentina
P.S.: Su una nota un po' più leggera: sai quante volte ho evitato di fare stupidaggini ripensando a te che butti il gelato nella spazzatura perché lo vuole Oliver? :-D
Cara Valentina, che sorriso mi hai regalato! Me l’ero (quasi) dimenticata quella scena, ma in realtà ricordo bene le sensazioni. ☺️