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Episodio 129 ·

Competizione e approcci diversi su Instagram | con Elisa Pella

Questo episodio nasce da una conversazione con Elisa Pella quando avevamo registrato il bellissimo episodio sulla PMA (se non l'avete ancora ascoltato vi invito a recuperarlo): abbiamo parlato della mentalità della competizione sui social, di quando ci dicono che visto che facciamo lo stesso lavoro non dovremmo condividere post e reel dell'altra perché è controproducente. Non siamo d'accordo e nell'episodio vi spieghiamo perché (e Elisa ci racconta anche della sua scelta di creare un profilo professionale nuovo quando ne aveva già uno personale di quasi 20 mila persone)! 

Ci ho messo così tanto a pubblicarlo (in realtà non pensavo nemmeno di pubblicarlo) che alla fine ho anche aggiunto una parte dopo i saluti finali che mi sembrava in linea con quello di cui abbiamo parlato! Ormai mi conoscete, qui non ci sono regole 😂

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Elisa
Milano, Lombardia
Ciao, sono Elisa! Ho una bimba, amo la montagna, il buon cibo e le chiacchierate profonde. Faccio parte del team La Tela come parent coach, mi trovi nella sezione Aiuto.
benvenute e benvenuti a un nuovo episodio di educare con calma. Tanto tempo fa avevo ospitato Elisa Pella del genitore consapevole sul mio podcast per parlare di p m a. E di FIVET in un bellissimo episodio che si intitola Mi sentivo uno scrigno prezioso che vi consiglio di ascoltare se non l'avete già fatto e in quell'episodio avevo detto verso la fine che io e lei avevamo avuto una chiacchierata interessante a microfoni spenti dopo quella chiacchierata quell'intervista per poi invece renderci conto che i microfoni non erano spenti e quindi mi ero detta chissà che prima o poi non ve la propongo qui sul podcast, perché credo che sia davvero una conversazione onesta, spontanea e trasparente sui nostri diversi approcci su Instagram. Ebbene, mia madre che mi sta aiutando con la trascrizione degli episodi mancanti e ha da poco ascoltato l'episodio con Elisa, mi ha ricordato di quella frase e io ho pensato perché no? L'ho riascoltata e mi ha lasciato lo stesso gusto. Una conversazione spontanea, onesta e trasparente sui nostri approcci su instagram che sono effettivamente quasi all'opposto. Quello che mi piace di più delle conversazioni con Elisa è che c'è rispetto più totale nonostante decisioni di vita professionali molto diverse e che sento davvero profonda stima reciproca tra l'altro e soprattutto desidero serio che l'altra abbia successo in quello che fa, che è una sensazione molto bella e devo ammettere anche molto rara. Lo dico spesso alle mie amiche nella mia vita offline, quando trovate persone che celebrano i vostri successi tenetevele strette perché quelle sono le persone che vogliamo accanto. E adesso vi lascio in ascolto di questa intervista, anzi di questa chiacchierata a microfoni spenti ma senti, io invece volevo chiedere a te ti sei sei stato poi felice di aver creato un altro account su Instagram. Sai che molto alla fine l'ho trovata una scelta giusta per me. Credo che dipenda anche dalla nostra personalità, dal nostro carattere. Però mi piace molto avere uno spazio professionale in cui quasi le persone non sanno se ho una figlia, se no um come mi conduco nella mia vita ho proprio un modo anche di comunicare molto diverso. Mi sforzo al di fuori della mia comfort zone, più di quanta faccia sul mio, ma anche perché comunque non non c'è questa commistione, cioè mi faccio vedere di più che non è tanto quello che faccio sono più no. E tu cosa fai? Cioè, ho uso una modalità di interazione che che magari sul mio non mi viene così automatica e anche a livello di magari quando voglio pro promuovere un contenuto così mi sembra che sia poi più chiaro per chi atterra lì, che cosa trova e lo vedo. Cioè per il modo in cui poi si conduce il mio lavoro. Cioè io comunque faccio le sessioni, parlo due ore con la gente. La gente non sa niente di me. È proprio un lavoro per cui tu sei totalmente a disposizione degli altri. Non porto mai la mia vita e quindi alla fine sì, credo che abbia avuto senso. Lo lo ammiro tantissimo perché riesci proprio a separare completamente le due realtà, Cosa che vabbè, io quando iniziai tanto tempo fa, era è stata proprio una scelta consapevole di andare nella direzione completamente opposta, perché alla fine è proprio il con proprio il contrario. Ecco, è proprio il contrario, nel senso che io uso tutta la mia vita per per cercare di trovare un punto di di contatto. Ecco, però mi piace veramente moltissimo, visto che seguo entrambi. Mi piace un sacco vedere come riesci a separare le due cose. Credo che alla fine, proprio per chi ti segue da fuori, è stata una scelta veramente azzeccata. Infatti volevo dirtelo che sei stata molto molto um come si dice coraggiosa, in un certo senso, perché dall'altra parte ovviamente avevi link gratis al tuo al tuo sito. Avevi, non so, degli strumenti che non hai ancora, ma tra l'altro sta andando velocissimo o sbaglio? È cresciuto bene? Sì, ci sono dei contenuti o delle condivisioni a volte che funzionano molto bene. Altri mome-. Io adesso ho rallentato un po' perché ho iniziato le sessioni e passo le giornate a lavorare e non riesco tanto a dedicarmi a quella parte lì. Lo capirai bene. Però mi fa molto piacere quello che dici. E ovviamente questo ci dimostra come le scelte sono individuali, perché è esattamente il contrario. È la tua forza. Cioè, è esattamente quello che funziona in quello che tu fai. Credo che il fatto che abbiamo proprio comunque due strumenti di lavoro diversi sia significativo nel senso che quello che uso io. Quindi il coaching proprio presuppone il fatto che io non non non importa chi sono io No. E ti aiuto a tirare fuori poi io non ho, um una filosofia così forte da mandare avanti e da cui farmi accompagnare è è molto più variabile, tutto a seconda delle persone, cioè non anche se io cerco di accompagnarli in alcune scelte, non c'è una verità, cioè rispetto all'uso meno della televisione al certo quanto tempo passi coi bambini? Cerco sempre di prendere per buono quello che mi danno ed eventualmente costruire un percorso migliorativo. Quindi è è è proprio diverso, eh? E anche a me piace vedere l'opposto e ogni tanto ti assicuro che mi devo un pochino censurare perché mi verrebbe voglia di portare alcuni successi personali, a esempio e cerco in realtà di non farlo proprio perché non voglio creare quella cosa lì e ha funzionato. Sta funzionando? Sì, sono contenta, è una fatica. Guarda lo stress principale è il fumo che ti danno i social. Ci credo pe perché dici No, no, no. Sono tre giorni che non interagisco con nessuno, eh, lo so. No, lo so, è vero, è vero. Ma infatti guarda, io credo che come dicevi tu, è vero che proprio va anche molto con la personalità perché io mi ritrovo che è proprio il fatto di essermi esposta così tanto e di essere proprio me stessa in tutto e per tutto Su su Instagram mi aiu- mi ha aiutato tantissimo a gestire questa parte di odio di Instagram e di eh niente, io cioè io in questo momento ho bisogno di stare due settimane fuori da Instagram e ci sto. E perché? Perché questo fa anche parte di me e di chi sono e non la gente sa chi sono. E questo a me ha aiutato tantissimo perché sono passata anch'io per quella fase del non ho pubblicato per tre giorni devo produrre, devo fare le storie, devo fare questo, devo fare quell'altro. E invece adesso sono arrivata ad un equilibrio in cui quello che vedi su in su Instagram è quello che ho voglia di fare. E infatti guarda, ti giuro, mi ha mi ha fatto una differenza Elisa, che tra l'altro tutto questo di cui stiamo parlando adesso, secondo me sarebbe una live su Instagram troppo interessante perché abbiamo cioè, veramente non abbiamo due proprio approcci completamente opposti. Um e fa facciamo lo stesso lavoro e abbiamo successo nel fare lo stesso lavoro e quindi questo potrebbe essere interessante. Effettivamente sì, è vero, è vero e capisco quello che dici e io devo arrivare a quello stesso equilibrio in modo diverso. Um, il problema è che io offro due tipi, cioè, ovviamente la comunicazione per me è uno strumento per vendere il mio prodotto, ma esiste una grandissima fetta della mia community che non comprerà mai niente di quello che faccio che che è comunque un prodotto di nicchia um che costa tanti soldi e e e che posso offrire a poche persone contemporaneamente. Però sono lì, certo e in qualche modo io devo rimanere collegata anche con loro e ovviamente il mio rispetto a quello che può essere il tuo che basta acquistare un libro. Fare è enorme e quindi io so per certo che la percentuale di persone che poi interagiscono davvero con me è bassissima rispetto a quelli che mi seguono e quindi ho il desiderio di tenere comunque coinvolte anche le persone che mi seguono per per il semplice fatto che gli fa piacere ricevere quegli stimoli. Ho iniziato da meno di un anno, devo trovare l'equilibrio, ovviamente, e immagino che anche tu tante cose le abbia capite facendolo um è interessante. Credo che cioè trovare l'equilibrio sui social sia una delle sfide del nostro tempo. No, è veri tra quello che dai e quello che ricevi tra la il tempo che metti Sì, è verissimo. Tra l'altro mi ha fatto riflettere l'altro giorno che stavo parlando con stavo parlando con Eleonora di le sette m m um chattando su su whatsapp e le ho detto guarda, ho avuto una giornata veramente pessima e ho da una parte ho voglia di fare una live perché mi aiuta sempre, ma dall'altra non so di che cosa parlare. Cioè, cosa faccio? Non non lo so quindi niente credo che lascerò stare e lei mi ha detto mi fa Ma da quando mai tu hai saputo di cosa parlare in una live? Cioè tu vuoi compagnia e noi siamo qua per te? Cioè ti rendi conto questa cosa? E in quel momento io ho realizzato che effettivamente il mio Instagram adesso è il mio salvagente, cioè nel senso che veramente c'è una comunità di persone che mi conoscono tantissimo, che questa cosa è una è assurda, se ci pensi, perché non ci conosciamo neanche. Però mi conoscono tantissimo e e sono lì e hanno piacere di aiutarmi. Cioè, io io veramente proprio sono non so, mi mi sento onorata. Mi sento lusingata da questa cosa. La adoro tantissimo, perché poi il viaggio è veramente molto solitario. Quindi, um, ovviamente non ho la mia rete di amiche se non per telefono, ma anche loro hanno le loro vite. Quindi ecco, insomma, e questo è bellissimo. Cioè, è bellissimo, ma infatti è questo è il carattere della nostra vita. Io mi rendo conto di quello che tu dici. Lo capisco. Lo vedo su di te. Ovviamente per me è molto diverso. Io passo le giornate a parlare delle persone di loro e alla fine io ho voglia di uscire e andare a farmi un aperitivo con una persona in carne ed ossa e non di stare ancora dietro lo schermo. Invece tu comunque hai un cioè, sto in casa tutto il giorno. Tu sei fuori nel mondo, sempre. E per te il sociale è lì, è per cui ha perfettamente senso, è vero. Cioè no, davvero è pazzesca questa cosa. Ma è è bellissima. Dovremmo veramente farci una live tra l'altro. Io mi sono appena resa conto che tutto questo io lo sto registrando ancora. Quindi cioè, potrei anche farci buttarci un episodio. Un altro episodio del podcast Bonus bonus track. In fondo lo lasci andare. Tu ti fai i saluti finali e poi lo lasci e poi lo lasci andare? No, no, no. Potrei creare un altro episodio. Guarda, ti giuro che se se vedo che funziona, lo faccio adesso. Vabbè, quell'episodio lì è a sé stante e ci tengo che sia che sia solo su quello. Ma tutto questo veramente potrei quasi trasformarlo in un in un episodio del tipo il dopo intervista Ecco cosa succede quando quando poi si finisce l'intervista e si inizia a parlare. Questa è vita vera. Un microfono spento l'ho lasciato acceso. Esatto. Bellissimo. Bellissimo Elisa Grazie. Sono veramente contenta. Guarda col cuore te lo dico sono veramente contenta che stai a che ti sta andando bene e che sei riuscita a cambiare lavoro e a reinventarti perché questo non è scontato. E io che ci sono passata due volte nella mia vita. Cioè, io ho un'ammirazione sfegatata per chi ci riesce, quindi veramente grande, fantastica, grande, grazie. E tra l'altro questo per me ha molto a che fare con la decisione di non avere un secondo figlio. Io ho detto sì, Okay, è andata così. Non faccio un secondo figlio, però voglio dare un pochino più di senso alla mia vita e e quindi è iniziato poi tutto questo percorso di transizione che è durato quanto eh, allora guarda, io ho iniziato poco dopo che è nata a esplorare queste tematiche, quindi sono più o meno quattro anni. Il grosso per me è avvenuto con il lockdown in cui io sono rimasta a casa, ho potuto studiare, fare un master, studiare per conto mio um e poi iniziare a preparare il progetto e e a lavorare. Io ho iniziato a praticare a gennaio duemila e ventuno dopo quindi un anno di preparazione effettiva grazie al covid e e altri due anni e mezzo di di studio, di approfondimento, di avvicinamento. Io invece volevo dire che stimo tantissimo la tua, cioè che oltre a tutto questo organizzate gli spostamenti. Bellissimo, guarda complimenti perché io adoro viaggiare, ma lo trovo di una fatica, cioè mi fa proprio fatica a organizzare i viaggi e quindi non posso immaginare cosa voglia vivere. Dire vivere così non è non è semplice. Effettivamente è una cosa a cui penso spesso, è un lavoro in più. Mhm davvero è un è un lavoro in più. Infatti devo dire che quando siamo partiti, allora um nel duemila e diciannove noi avevamo tutto prenotato e tutto deciso fino per almeno i primi sei mesi. E poi praticamente abbiamo continuato a prenotare e a riservare, a decidere, a programmare. Quindi noi avevamo un anno tutto programmato, poi è arrivato il covid e ci ha squilibrato tutto. E adesso in realtà ci eravamo detti Okay, siamo in Europa, le distanze sono più corte, quindi cerchiamo di andare un po' più tranquilli, un po' più così alla all'avventura. Ma ci siamo resi conto che non fa per noi. Um, ci piace. Ci piace non avere una data fissa in cui dobbiamo arrivare in un posto, eh, Ma ci siamo resi conto che se non sappiamo esattamente dove vogliamo fermarci perché vogliamo fermarci, non funziona tanto e il nostro obiettivo è anche proprio quello di offrire ai bambini esperienze di homeschooling che non potrebbero avere altrimenti. Um a scuola, se andassero a scuola e stessero fermi e quindi quello per noi è anche molto importante cercare dei luoghi che ci permettano di fare homeschooling usando il mondo. E quindi questo abbiamo capito che dobbiamo programmare di più e dobbiamo proprio ritagliarci una parte del nostro, del nostro tempo e della nostra giornata a programmare. Però è proprio come dici, cioè e non è non è immediato. Alex ha tantissima esperienza, quindi lui è veramente molto bravo a programmare, anche se è un paradosso perché lui è una persona che vive nel presente e io invece sono un po' più quella che vive proiettata nel futuro. Quindi programma di più e invece lui è molto più bravo di me a programmare e insieme ci compensiamo molto e insomma, capiamo cosa facciamo. Vogliamo città, vogliamo campagna, di che cosa abbiamo bisogno? Ecco, quindi cerchiamo di trovare un equilibrio programmando un po' così Ma sì, è tanto lavoro, non mento. Fai sempre comunque dei bellissimi racconti di Alex quando parli di lui è sempre molto bello. Spero un giorno di farmi una bottiglia di vino con voi e quella bottiglia di vino posso dire con estrema felicità che io, Alex ed Elisa effettivamente ce la siamo fatti. Doveva essere una cenetta romantica tra me ed Elisa in uno dei posticini meravigliosi che lei consiglia e mostra sul suo profilo personale di Instagram e Instagram e che mi fanno sempre venire l'acquolina in bocca quando guardo le sue storie, ma poi eravamo entrambe stanchissime, perché i miei giorni milanesi di quel settembre sono stati bellissimi e ricchi di incontri meravigliosi con persone della community la tela e anche con il mio team che con Miriam e Milena che ho conosciuto di persona e abbracciato per la prima volta dopo un anno che lavoravamo insieme proprio in Quell'occasione a Milano. E in più Elisa, proprio questo la sera era andata alla sua prima lezione di jazz, cosa che era di jazz de la danza jazz, cosa che era totalmente fuori dalla sua zona di comfort e Elisa tra l'altro se stai ascoltando non dimenticherò mai quando ti sei alzata e ci hai fatto vedere tutta la combinazione di passi che avevate fatto. E devo ammettere che dai tuoi primi feedback pensavo davvero che non avresti continuato e invece hai continuato scelta che merita menzione Giù il cappello, Okay, mi sono persa. Che cosa dicevo? Sì che quella sera eravamo stanchissime e quindi abbiamo deciso di vederci a casa nostra. Anzi, una serie di excursus, anzi della mamma di Arianna, per chi la conosce e Arianna in su Instagram che ci ha ospitati a casa di sua madre. Per quei giorni ve l'ho detto che sono stati intensi. Noi abbiamo conosciuto e visto e abbracciato tantissime persone. E quindi per finire questa conversazione per finire la storia, eravamo così stanche che ci siamo trovate a casa con sushi da asporto e vino con combinazione totalmente inaspettata, ma che per quella sera ha funzionato. Okay, sono riuscita a finire la la storia. Voilà! E con questo vi saluto. Vi ricordo che trovate me sempre su www punto la tela punto com e su Instagram su la tela di Carlotta Blog Buona serata. Buona giornata o buonanotte a seconda di dove siete, nel mondo. Ciao. Ciao. Scherzavo. No, no, no. In realtà questo episodio ci ha messo una vita a pubblicarlo sul podcast, ed è un col è stato un po', un collage, come avete sentito, Ma poi dopo questo collage, quando era già pronto e insomma, era lì che aspettava di essere pubblicato. È successa un'altra cosa su Instagram e e ci tengo a concludere con con questa storia, perché credo che sia davvero interessante anche proprio, um, rispetto a quello che abbiamo parlato con Elisa in questo episodio, non so quanti di voi lo ascolteranno perché magari tanti di voi si fermano ai saluti finali e quindi questa parte non la ascolterete nemmeno. Però se siete qua niente. Sono felice che di potervi piantare un qualche semino in più. Ecco come, come magari è stato piantato nella mia mente in quell'occasione è successo questo. Ovvero ho fatto una diretta su Instagram e, um in seguito a questa diretta una persona mi ha inviato un messaggio privato. Prima vi leggo il messaggio e poi vi spiego perché l'ho apprezzato mi dice non conoscevo la pagina della persona con cui hai fatto la diretta e allora sono andata sul suo profilo. Mi sono piaciute alcune cose che ho trovato davvero interessanti, altre meno. In particolare ho trovato questo rio e me l'ha inviato che, ammetto, mi ha lasciato un un po' tristezza addosso. Non sono così sicura che raccontare una storia, per non dire mentire ai bambini per eliminare il ciuccio, sia una buona idea. In più nella storia si legge che in cambio della generosità verrà dato un dono in premio al bambino che darà il ciuccio. E io a questo messaggio ho risposto che sono assolutamente d'accordo con lei e che infatti tempo fa ho proprio pubblicato un episodio del podcast in cui parlo proprio del perché io personalmente non userei lo gnomo del ciuccio tra l'altro l'episodio dura solo cinque minuti e ti invito ad ascoltarlo se non l'hai ancora ascoltato. Ma mi è piaciuta molto una cosa che quella persona ha aggiunto a questo suo messaggio e che secondo me è la chiave dell'esistenza sui social e nel mondo ha scritto Non credo che fare una diretta con quella persona significa che tu, la tela, dobbiate condividere il punto di questa persona in tutto e per tutto il punto di vista di questa persona in tutto e per tutto. Però mi è venuto spontaneo dirtelo e io le ho risposto che ha fatto davvero bene, perché ci si può stimare su alcuni fronti e non essere d'accordo su altri. L'ho ringraziata per la sua riflessione. E poi ho fatto alcune riflessioni in seguito a a queste sue parole, perché credo davvero che sia importante che capiamo che non esiste, che siamo sempre d'accordo con tutti o che gli altri siano sempre d'accordo con noi o che è possibile vivere e convivere e coesistere anche quando abbiamo punti di vista diversi. Per esempio io non smetto di stimare questa persona solo perché ha tolto il ciuccio ai suoi figli, um utilizzando che ne so, lo gnomo dei ciucci? Um, questa persona è una persona altamente preparata nel suo lavoro, che mi ha aiutato in tantissime occasioni con Oliver e con Emily e con la lettura, eccetera eccetera. E quindi mi fa piacere, ovviamente, um, diffondere il suo lavoro e farla conoscere. Um, questo non significa che dobbiamo essere d'accordo su tutto. Quindi nelle storie successive che era tutto su Instagram, ho scritto a volte qualcuno smette di seguirmi perché dico una sola cosa con cui non sono d'accordo e questo succede spesso tra l'altro, privandosi così, secondo me, di un contenuto di valore che altrimenti apprezzano e che li aiuti o che in passato li ha aiutati nella nostra società. Siamo abituati dal mondo in cui siamo stati educati in casa e a scuola a trovare tra virgolette il pelo nell'uovo e a giudicarlo, criticarlo spesso pubblicamente. Questa tendenza è ovunque e crea tanta, tanta tensione. Lo noto anche nella mia coppia. La persona che mi ha scritto, invece, ha riconosciuto che non sempre dobbiamo essere d'accordo su tutto, per apprezza e rispettarci e di questo parlavo anche nella diretta e come ha fatto lei invece di giudicare o criticare o andarsene, possiamo mostrare curiosità, per esempio fare una domanda o offrire una riflessione costruttiva. Nella mia carriera ho imparato che quando qualcosa mi fa sentire scomoda, generalmente devo rimanere lì per un po' e guardarmi dentro, perché lì c'è una parte di evoluzione che non ho ancora fatto. Poi magari quella cosa non fa proprio per me o magari invece mi insegna qualcosa, ma se non mantengo una mente critica e accogliente e non offro accoglienza, non lo saprò mai. Come mi ha insegnato la mamma di Jane, godo le persone non saranno sempre d'accordo con te, ma l'importante è che le ascolti e se le ascoltate con attenzione e pensi ancora di avere ragione, allora devi avere il coraggio delle tue convinzioni. E secondo me questa frase funziona anche così. Quando tu non sei d'accordo con qualcuno, se lo ascolti con attenzione e intenzione, magari manterrai la tua convinzione o magari imparerai qualcosa. La morale è mantieni una mente accogliente che forse non è una morale, ma è un mio invito e con questo chiudo davvero l'episodio di oggi alla prossima. Ciao

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«Educare con calma» è un bel principio di cui a me mancava solo un dettaglio: la calma. Questo podcast è un resoconto del mio viaggio interiore di genitore.

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