In questo Montessori in 5' vi racconto un aneddoto triste che una mamma ha condiviso con me e che mi ha lasciata senza parole – quasi senza parole 😉 E vi lascio il mio augurio della settimana.
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Ciao Carlotta, grazie per i tuoi preziosi contenuti. Se possibile e se legge questi commenti, vorrei dire alla mamma dell’episodio che hai raccontato che è capitata anche a me la stessa cosa. E io non stavo nemmeno guardando il cellulare, stavo spingendo il passeggino con la cappotta abbassata e, nonostante stessi quindi guardano la strada ( fortunatamente pedonale) e il passeggino, la mia bimba è scivolata ed é finita per terra in mezzo alle ruote del passeggino. E ti dirò di più, c’era anche il babbo, tanto per non farsi mancare niente nell’essere “rincoglioniti” :P scherzi a parte, è stata una frazione di secondo, può capitare a chiunque, sia con sia senza telefono , per mille ragione o, forse più semplicemente, per nessuna. Nel nostro caso, la bimba non solo non si è fatta niente, ma, essendo già grandina ,non si è nemmeno spaventata e i passanti sono stati gentili rivolgendoci dei sorrisi. Sono, invece, profondamente addolorata per la reazione che hai ricevuto te.
Ciao Alessandra, certo che vi leggo, uno ad uno, e rispondo a tutti i commenti (adoro le conversazioni che si creano nei commenti del blog :-)
Grazie infinite per le tue parole, hai proprio ragione, può capitare a chiunque. Noi adulti dobbiamo lavorare molto su noi stessi: i bambini non imparano a parole, imparano ad azioni, copiando noi. Se non siamo noi il loro esempio di rispetto, come possono impararlo? Molto triste :-(
Ciao Carlotta, il tuo podcast mi piace moltissimo, mi è venuta in mente una domanda ascoltando questo episodio, riguarda il cellulare. Io ho un bimbo di un anno, e alle volte capita che anche mentre gioco con lui che mi ritrovi a guardare il cellulare, magari per un messaggio o magari perché lui è concentrato a fare altro e io "ne approfitto" per controllare i social ecc. Ma quando lui richiede la mia attenzione io mi sento in colpa di essermi distratta da lui. Come gestisci te l'uso del cellulare quando sei con i tuoi figli?
Non sentirti in colpa, è giusto che ognuno impari a stare da solo e si dia spazio per stare da solo. Certo, cercherei di non stare troppo al telefono di fronte ai bambini, proprio per non creare l'esempio (ricordati che ciò in cui sei interessata tu è ciò in cui sarà interessato lui).
Io quando sono con loro, cerco di usare il telefono il meno possibile, e se lo uso dico loro che sto facendo. Se posso, uso il computer invece del telefono (per esempio se ho un lavoro che posso fare su entrambi, preferisco il computer). Se invece leggo un e-book, lo faccio su un altro dispositivo che non sia il cell. Ovviamente non sempre riesco a fare tutto così, ma ci provo il più possibile.
Ps. Ho avuto un problema tecnico con i commenti, ma sto recuperando :-)
Ciao Carlotta, mi è piaciuto molto questo episodio.
Mi ci sono ritrovata (mamma single) e come dici tu ciò che è successo sarebbe potuto capitare a me, a te a chiunque.
Quello su cui ho riflettuto è quanto questi giudizi, critiche, 'non accoglienza', siano troppo! Presenti anche nella nostra mente prima che arrivino dagli altri e questo proprio perché siamo abituati a questa routine di relazione che predilige il lato negativo, la critica, il lato mancante, al posto di fare emergere il supporto, l'empatia, il positivo.. quindi accolgo con piacere questo tuo augurio. Buona giornata, Alice
Un paio di anni fa mi trovavo in un parco giochi in Trentino con mio marito e le mie 2 bimbe di 2 e 4 anni...abbiamo visto uno di quegli scivoli lunghi che si trovano spesso in Trentino e io, senza leggere la descrizione che si trovava ad inizio percorso, ho accompagnato le bimbe.
La piccola (più temeraria) è partita per prima, ma ha preso subito velocità ed è stata sballottolata da una parte all'altra dello scivolo.
Io ero terrorizzata, ancora oggi mi vengono i brividi se ci penso, sono corsa in fondo allo scivolo dove c'erano mio marito e una coppia che ha iniziato ad insultarmi, non ricordo nemmeno cosa dissero perché ero in panico...era uno scivolo adatto dai 5/6 anni e io non avevo letto il cartello. Tutt'ora mi sento in colpa, ma da quel giorno gli scivoli li provo prima io!
Di certo la reazione di quella coppia non mi ha aiutata
Grazie mille per averlo condiviso con noi. L'errore è un amico, l'errore è il modo migliore per imparare (se abbiamo l'umiltà di riconoscerlo, come hai fatto tu): e magari proprio grazie a questa esperienza, hai anche imparato ad accogliere gli errori dei tuoi figli, perché hai capito quanto è facile sbagliare e quanto è triste non sentirsi accolti nell'errore. :-)