Non ti racconta che cosa ha fatto a scuola?

Carlotta Cerri
19 aprile 2023
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Hai presente quando tua figlia esce da scuola e tu le chiedi: «Come è andata?» e lei ti risponde «bene»? E magari tu pensi che lei non ti racconti mai nulla e ci rimani anche male. Se vorresti che questo fosse diverso, oggi ti do un’idea semplicissima che più semplice non si può. 

Smetti di fare domande. Smetti di volere risposte. Smetti di chiedere ogni singolo giorno come è andata la sua giornata. 

Invece, raccontale la tua. Aggiungi dettagli, rendila interessante.

Esempio di racconto di una giornata aggiungendo dettagli, senza inventarli: "Sai cosa ho fatto oggi? Sono andata in ufficio, ma poi la mia collega si è sentita male ed è dovuta andare a casa e io ho dovuto fare tutto il suo lavoro. C'erano una montagna di documenti da revisare, pensavo che non sarei neanche riuscita ad arrivare a prenderti a scuola...".

Racconta, racconta, racconta, racconta. 

Invece di fare domande, tu continua a raccontare con costanza e coerenza ogni giorno. Continua a raccontare con gusto e desiderio di condividere e vedrai che un giorno, molto molto probabilmente, lei seguirà il tuo esempio e ti racconterà la sua giornata senza che tu glielo chieda.

Non mentire, ovviamente. Non c’è bisogno di inventare una storia: qualsiasi giornata, anche la più noiosa, può essere resa interessante quando la si racconta ai bambini. Aggiungere dettagli significa anche che inizierete a notarli anche voi, quei dettagli, che significa che piano piano prenderete perfino l’abitudine di essere più presenti/e nel momento. Ad esempio, il traffico e il colore delle macchine hanno sempre grande successo 😅

Quindi, non significa non chiedere «Com’è andata la giornata?», ma fare domande più specifiche su qualcosa che ai bambini interessa davvero, che generalmente non è «Che cosa hai imparato a scuola?». Ma può essere «Che gioco hai giocato nella ricreazione?». Oppure, «Con chi hai giocato nella pausa pranzo?». 
E significa che dopo la loro risposta, voi dite «Ti racconto la mia giornata» o «Vuoi che ti racconti la mia giornata?».

Non parlo di età apposta: credo che possa funzionare con tante età diverse e non solo con i nostri figli. 😉 L’importante è «continuare a raccontare con costanza e coerenza», che significa che è un processo e che non ci dobbiamo aspettare che loro ci raccontino di sé domani, o tra un mese.
 

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