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La Tela di giugno: viaggiare con bambini

È possibile! Ecco la mia esperienza.

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Ormai sai che nel 2019 abbiamo venduto tutto ciò che possedevamo a Marbella e siamo partiti con il nostro lavoro (due computer), due valige e due zaini per un'avventura intorno al mondo. Nella collezione viaggiare con bambini sul mio blog ci sono tanti articoli di viaggio di questi ultimi anni (anche vere e proprie mini guide per diverse città).

Oggi ti scrivo, appunto, di viaggi! In questa mail troverai 3 premesse fondamentali, 6 ragnatele di pensieri sul viaggiare con i bambini e 6 consigli pratici che hanno fatto la differenza per noi. 

3 premesse fondamentali

  1. Non è assolutamente vero che quando si ha bambini piccoli bisogna abbandonare l'idea di viaggiare, anzi, nei primi anni di vita del bambino è molto più facile (inoltre proprio grazie ai bambini spesso si hanno corsie preferenziali 😉).
  2. Anche il viaggio è un'abitudine che si crea lentamente: se non ci abituiamo a viaggiare insieme, non possiamo aspettarci di saperlo fare quando vorremmo farlo.
  3. Questo è un segreto che ho scoperto nei 3 anni di viaggio a tempo pieno: i bambini sono dei compagni di viaggio eccezionali! Esplorare è una tendenza umana (lo sapevi?) e i nostri piccoli sono studenti sensoriali che la vogliono praticare ogni giorno: basta dare loro l'opportunità e rallentare per assaporare la magia.

6 ragnatele di pensieri sul viaggiare con bambini: 

  • Abbassa le aspettative: se tuo figlio non è abituato a viaggiare, non puoi aspettarti che sappia viaggiare. È come andare al ristorante: se non ci vai mai e poi un giorno decidi di andarci perché “mio figlio ora è grande abbastanza”, non puoi aspettarti che sappia stare e comportarsi al ristorante. Come ogni cosa, viaggiare richiede abitudine e le abitudini si costruiscono lentamente. Le prime volte può essere più difficile (o magari no!), quindi dobbiamo tutti partire con un’idea ben chiara: è un allenamento. 
  • Visualizza la tua calma! L'unica aspettativa che ti consiglio di avere (e visualizzare) è che manterrai la calma qualsiasi cosa succeda: più perdi la calma tu, più la perdono i tuoi figli. In un viaggio in aereo, per esempio, con tuo figlio che urla a squarciagola, è frustrante e ti sentirai a disagio, perché tutti gli occhi sono su di te: dimenticati gli sguardi e i giudizi e pensa solo “Di che cosa ha bisogno mio figlio in questo momento e come posso fargli vedere che io ci sono per aiutarlo?”. Magari è solo una passeggiata per i corridoi dell’aereo (e sì, se cammina può farla anche da solo… Emily si è fatta interminabili maratone nei corridoi dell’aereo!).
  • Il mindset è importantissimo: se partiamo pensando che la vacanza sarà uguale all'epoca pre-figli, non ci sembrerà affatto una vacanza, ma se partiamo con l'idea che è una nuova avventura nella quale scopriremo insieme che cosa possiamo aspettarci e come imparare a viaggiare in famiglia… allora sarà un viaggio memorabile per tutti! 
  • Vacanze con tantissimo tempo! In viaggio è quando davvero possiamo seguire i bambini perché abbiamo tutti tempo. Questa è la mentalità vincente: "organizza" vacanze in cui si ha tanto tempo per farsi trasportare dalla corrente! A Chiang Mai noi abbiamo inventato un gioco che si chiamava “Follow Oli”: andavamo con il taxi in una parte della città che volevamo visitare e poi con Emily nel marsupio dicevamo a Oliver (allora 4 anni) di portarci dove voleva… lo seguivamo e così scoprivamo la città (e spesso posti che non ci saremmo aspettati). E spesso Emily (2 anni) voleva partecipare, quindi scendeva dal marsupio e camminava tantissimo per fare il gioco. Credo che anche così abbiano costruito l’abitudine a camminare.
  • Accetta che per un po' sarà diverso. Da quando i bimbi iniziano a camminare a quando hanno circa 4-5 anni (l'età dipende da molti fattori), le vacanze saranno più pensate intorno a loro e va bene così: se lo accetti, sarete tutti più felici. Le nostre visite della città quando Oliver ed Emily erano piccoli erano così: piccola camminata mattutina, parco giochi per un’ora, pranzo, piccola camminata pomeridiana, altro parco giochi per un’ora (o museo per bambini), cena, letto. E per andare da un parco giochi all’altro cercavamo di passare le "attrazioni" (monumenti, strade, musei) che volevamo vedere. 💁‍♀️
  • Dai priorità a posti meno stressanti. Dopo oltre 3 anni di viaggio a tempo pieno, abbiamo capito che i posti sulle famose bucket lists sono spesso delle delusioni e spesso sono quelli che ricordiamo con meno entusiasmo: code infinite e ambienti affollati sono un cocktail esplosivo per un bambino (e anche per un adulto!). I sentieri meno battuti sono quelli che ci restano nel cuore. Mentre leggi questa newsletter, noi siamo in Islanda e abbiamo deciso che se non capitiamo proprio sopra alla famosa Blue Lagoon, non ci andremo nemmeno: siamo sicuri che l'Islanda avrà posti altrettanto belli, dove possiamo mantenere il livello di stress più basso (che fa la differenza quando si viaggia con bambini). Troveremo i nostri posti speciali!

6 consigli pratici che per noi hanno fatto la differenza:  

  • Scegli i posti con cura. Ora Oliver ed Emily sono abituati a viaggiare e non ce n'è più bisogno, ma quando i bimbi erano più piccoli, all’ora di scegliere un hotel o un Airbnb, guardavamo attentamente due cose: che fosse vicino a un parco giochi (o un parco); che fosse vicino ai mezzi pubblici. Questi due minuscoli dettagli hanno fatto la differenza in ogni posto dove siamo stati.
  • Datevi i turni. Se parti con l’idea di poter stare in piscina o sdraiati al sole tutto il giorno, le aspettative sono sbagliate. Se parti con l’idea di visitare ogni angolo della città, le aspettative sono sbagliate. Tutto questo può avvenire e spesso i bimbi ti sorprendono, ma più spesso, affinché questo avvenga, i genitori devono darsi i turni: uno gioca con il bimbo, l’altro si rilassa al sole; uno porta il bimbo al parco giochi, l’altro va a farsi un giro a piedi per la città. Questo non deve avvenire sempre, ci saranno molti momenti insieme, ma questi momenti da soli, facendo ciò che uno ama, saranno come una boccata d’aria fresca. Se torni da una vacanza con i tuoi bambini dicendo che hai bisogno di una vacanza, è probabile che non vi siete divisi bene il tempo e non vi siete ritagliati abbastanza momenti individuali.
  • Snacks e giochi: quando i bambini erano più piccoli a ogni viaggio avevamo: una mini lavagnetta con i gessetti per disegnare o tablet magnetica che si scrive e si cancella, libricini da colorare, quaderni con adesivi, libri da leggere e tanti, tanti, tanti snack. Ovviamente per i bambini più piccoli (che abbiano fratelli o no), tutti gli snack e i giocattoli non serviranno granché se il genitore non li usa insieme a loro: datevi i turni anche in questo. Ti lascio questo vecchio post: "Due alternative agli schermi che i miei bimbi adorano".
  • TV in aereo. Sapete che noi non usiamo schermi né a casa né in viaggio (se non mezz'ora ogni tanto o un film/documentario intero in via del tutto eccezionale), ma nei voli più lunghi non ci preoccupiamo della TV: è lì davanti al loro naso, vedono tutti che la usano, avrebbe davvero poco senso cercare di evitarla. Meglio scegliere con cura i programmi (ci sono tanti documentari e anche qualche cartone più realistico) e usarla con tranquillità. Quando i bimbi erano più piccoli, li preparavamo bene e limitavo il tempo della TV, assicurandomi che capissero il piano (guardiamo X minuti, poi facciamo X). Ora che sono più grandi, siamo molto più rilassati: nell'ultimo viaggio in aereo di 8 ore, abbiamo tutti guardato TV per almeno 6 delle 8 ore (è un'eccezione e va bene così). Poi abbiamo fatto un detox di qualche giorno senza schermi, deciso da tutti: quando creiamo sane abitudini, poi ci ritornano.
  • TV in macchina. È tutta questione di abitudine e di essere coerenti con le abitudini che creiamo. Se non abitui i tuoi bambini alla TV in macchina e la usi come un'eccezione, quello è ciò che ti chiederanno: oggi che Oliver ed Emily hanno 5 e 7 anni, in un viaggio di 5 ore in macchina, si aspettano di guardare 30/40 minuti di cartone/documentario. Il resto del tempo, giocano con i peluche insieme oppure in maniera individuale ascoltano audiolibri, leggono libri, colorano, ascoltano musica… 
  • Mantenere l'ora della nanna. Questo potrebbe non piacerti, ma è il nostro superpotere segreto (😉) da sempre in viaggio e per noi fa tutta la differenza. Per i viaggi lunghi cerchiamo di mettere a letto i bimbi esattamente alla stessa ora di sempre e mantenere anche la stessa routine: in aereo ci mettiamo il pigiama e andiamo a lavarci i denti proprio come se fossimo a casa. Nemmeno durante le lunghe giornate estive cambiamo la nostra routine: anche se non c'è scuola, continuare ad andare a dormire alla stessa ora (o solo leggermente più tardi) aiuta immensamente ad avere giornata più serene. Quando cambiamo fuso, ci mettiamo a letto anche se non siamo stanchi e aspettiamo (con pazienza) che i bimbi si addormentino: questo velocizza molto l'adattamento al nuovo fuso. Quando i bambini sono più piccoli, ti consiglio di mantenere l'ora e la routine della nanna anche in vacanza: già il posto non è famigliare (che può essere destabilizzante se non siete abituati a viaggiare), quindi se volete giornate armoniose, in cui si è tutti più collaborativi, i bambini hanno bisogno delle loro ore di sonno e della loro routine: se siete con amici, per esempio, è preferibile pranzare fuori insieme e cenare in casa o prima. Se non volete mantenere l'ora della nanna in vacanza, dovete aggiustare le aspettative: aspettatevi comportamenti più scomodi e fate di tutto per accoglierli con estrema calma. Ricordatevi che i bambini non hanno deciso di cambiare la loro routine, lo avete deciso voi per loro.

Un'attività per prepararsi alle vacanze

Nell'Angolo di Mimì, Miriam ha un regalo per voi: “La valigia delle vacanze”, un'attività per i vostri bimbi da proporre prima di partire per i vostro viaggio.

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