La Tela di febbraio: Come aiuto un bambino disregolato?
4 elementi essenziali del gioco autonomo, 3 idee per stimolare l'indipendenza nel gioco e 2 riflessioni da tenere a mente.
Oggi ti racconto di come possiamo aiutare i nostri figli quando sono in crisi. Ma prima faccio un passo indietro e ti racconto brevemente dei concetti montessoriani di normalizzazione e deviazioni. Maria Montessori descriveva la «normalizzazione» come lo stato del bambino calmo e concentrato. Quando il bambino incontra un ostacolo sul suo sviluppo o nel lavoro che sta facendo, si presentano le «deviazioni», lo stato in cui il bambino è in balìa della sue emozioni.
Io non sono mai stata una fan della parola «normalizzazione» — che cos'è la normalità? — ma due o tre anni fa sono incappata nella parola «disregolazione» e da allora la mia teoria è che la dottoressa Montessori usasse «normalizzazione» per descrivere un bambino «regolato»: più siamo in uno stato di regolazione, meno le cose sembrano allontanarci dal nostro centro e, quando lo fanno, è più facile tornare alla regolazione. Chissà che cosa direbbe se potessimo parlarne con lei…
In questa newsletter ti racconto:
- Che cosa significa «disregolato» e perché scelgo di usare questa parola
- Come si manifesta la disregolazione
- 6 modi per aiutare un bambino disregolato
- 1 pensiero a ragnatela
Che cosa significa «disregolato»?
Quando ci sentiamo al sicuro e connessi con le nostre persone di riferimento, siamo in uno stato di regolazione, ovvero ci sentiamo equilibrati, ricettivi e siamo in grado di concentrarci. Allo stesso tempo, la nostra mente è costantemente alla ricerca di pericoli, per tenerci al sicuro.
Quando percepiamo una minaccia, si innesca uno stato di allarme e diventiamo disregolati. La minaccia può essere una vera e propria emergenza o anche solo una sorpresa improvvisa, un rumore forte improvviso, cadere e farsi male, uno sguardo di disapprovazione da parte di qualcuno, stanchezza o fame, una frase che ci ferisce, qualcosa che non va come ci aspettavamo, una ferita dell'infanzia non guarita…