La mia dipendenza dalla zucchero
In questo episodio di Educare con Calma, vi parlo della mia dipendenza dallo zucchero e di come sono arrivata a parlarne tranquillamente. Vi racconterò anche come trattiamo noi lo zucchero in famiglia e delle nostre abitudini alimentari rispetto allo zucchero. E poi come sempre a volte mi perdo nelle mie ragnatele di pensieri.
Ho usato più rispetto ed empatia possibile, ma visto che è un argomento un po’ tabù, soprattutto quando relazionato alla nutrizione dei bambini, ci tengo a dirvi come sempre di ascoltare le mie parole con accoglienza e rispondere, se volete, con gentilezza: possiamo imparare a parlare di questi argomenti in maniera sana.
:: Due note:
1. A un certo punto sembra che dico "corvi" invece di "corpi": chiaramente è corpi. 😅
2. A un certo punto dico: "parlo per me, persona che anche con qualche chilo di troppo…". Non volevo dire "di troppo", ma "con qualche chilo in più rispetto al solito peso": è sbagliato, è un retaggio della mentalità e del modo in cui ero abituata a parlare. Non ho chili di troppo: il mio corpo a volte pesa di più, a volte di meno. 🙂 Ho fatto fatica a registrare questo episodio, perché in casa non parliamo di peso in questi termini (non abbiamo nemmeno una bilancia) e/o di diete/dimagrire.
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Dopo pranzo non sentiva il bisogno di finire con un dolce, le torte, i pacchetti di biscotti, le barre di cioccolato a casa sua duravano settimane o mesi. E a me questo lasciava veramente a bocca aperta. Perché per me non era così. Quando le chiesi perché non sentisse il bisogno di un secondo biscotto o di un qualcosa di dolce, in realtà lei mie ha detto che non ci aveva mai pensato, ma che le bastava quel biscotto o due per soddisfare la voglia di qualcosa di dolce e poi mi ha anche che probabilmente è perché è sempre stato così in famiglia, sua madre dava loro due biscotti e loro probabilmente si erano abituati a sentirsi soddisfatti così.
Ecco, questo è quello che ricordo, poi anche confermato dai miei genitori, non avevo limiti. Non ricordo nemmeno che i miei genitori mi dicessero di non mangiarne così tanti, probabilmente anche perché io ho sempre avuto un corpo snello, sono sempre stata molto alta, per farvi un esempio da adolescente ero già alta 1,78cm e pesavo sui 60-62 kg. Quindi questa abitudine malsana, questa dipendenza dallo zucchero ha avuto tempo di insinuarsi in me senza vederne gli effetti collaterali, se così vogliamo chiamarli. Inoltre sono sempre stata molto attiva, ho sempre fatto nuoto, poi ho giocato a pallavolo, fatto aerobica, palestra… e tutto questo prima di iniziare a ballare, perché poi con il ballo, che era una grandissima passione, più di qualsiasi altro sport, ho intensificato le ore settimanali perché mi piaceva moltissimo.
Quindi probabilmente tra la genetica e il tanto sport non mi sono mai nemmeno posta il problema di stare mangiando troppo, di prendere peso, di quale fosse il mio peso forma, di dover fare diete o perdere chili, o non mangiare quel pacchetto di biscotti perché ecco magari potrei definirmi fortunata perché quella è proprio una di quelle cose con le quali non ho mai dovuto fare i conti. Riguardando foto vecchie, l’unico anno pre gravidanza che sono passata oltre i 62 kg è stato quella della laurea in cui avevo conosciuto Alex e vivevo in un appartamento a Torino da sola che lui mi aiutava a pagare proprio perché lui veniva spesso da Marbella a trovarmi mentre io finivo gli studi, quindi quell’anno nelle settimane in cui ero sola ricordo proprio barattoli di nutella finiti in una sera facendo le maratone di Grey’s Anatomy e Lost, pacchetti di biscotti e tutte le ore, tanta pasta perché era semplice da cucinare ecc ecc e anche poco esercizio, perché non ballavo ancora ed ero molto poco costante con la corsa, che allora odiavo (tra l’altro sul mio blog ci sono articoli sulla mia personale battaglia con la corsa, che poi invece ho iniziato ad amare).
Ma vi dico questo perché nonostante questo stile di vita e alimentare davvero poco sano secondo me, anche di molto stress per finire tutti gli esami anche quelli arretrati in un anno per poi trasferirmi a Marbella, non ricordo nemmeno di averlo vissuto come un problema, l’essere in sovrappeso rispetto al mio peso normale, perché sul mio corpo 5 o addirittura 10kg (come avrei scoperto più avanti) davvero non fanno tantissimo la differenza.
E io personalmente trovo che tutte queste abitudini creino proprio una mentalità di non ossessione verso il dolce che se non portata all’estremo secondo me a sua volta sviluppa addirittura una relazione sana con lo zucchero: e questo lo noto già in molte situazioni del quotidiano, per esempio noi abbiamo un’altra abitudine che è quella di mangiare il gelato solo se è buono e possibilmente artigianale, perché visto che non lo mangiamo così spesso è meglio sceglierlo buono invece che mangiarlo proprio solo per mangiare dello zucchero che non vale nemmeno la pena e di questo concetto del “vale davvero la pena” parliamo spesso ai bambini: ricordo una volta in Nuova Zelanda che eravamo andati a prendere un gelato ma quando siamo entrati in gelateria ci siamo resi conto che il gelato, anche se su internet diceva artigianale, non aveva davvero un aspetto buono, era duro, sembrava anche un po’ congelato sopra, insomma sembrava di quelli scadenti che si comprano al supermercato e allora ci siamo seduti con i bimbi e abbiamo spiegato loro che non valeva la pena, abbiamo fatto notare loro le cose che notavamo che ci facevano credere non fosse un gelato buono (perché in questo modo educhiamo anche il loro occhio che rende tutto più facile in futuro), abbiamo detto loro che secondo noi era meglio aspettare e mangiare un gelato davvero buono appena lo trovavamo piuttosto che mangiare questo oggi. Abbiamo spiegato che noi non lo prendevamo e che secondo noi anche loro sarebbero stati molto più felici se avessero aspettato perché molto probabilmente non sarebbero rimasti soddisfatti dal gelato e poi magari l’indomani che noi l’avremmo preso in un posto davvero buono, loro non avrebbero potuto prenderlo perché lo avevano già mangiato oggi. Entrambi hanno capito e hanno deciso di mangiare poi quello buono e così siamo usciti dalla gelateria senza gelato e in quel momento io sono stata davvero felice di tutto il lavoro che stiamo facendo perché poi magari non servirà a nulla e in età adulta sceglieranno lo stesso un gelato pessimo se hanno voglia di gelato ed è l’unico che trovano, ma magari no. Noi genitori possiamo solo dare il miglior esempio che conosciamo, accettando poi che presto la vita sarà tutta nelle loro mani. Per trasparenza, perché sapete che non mi piace edulcorare la realtà, quando siamo arrivati in macchina ed Emily ha capito che il gelato buono non l’avremmo mangiato oggi ma domani, si è messa a piangere… quindi abbiamo capito che lei aveva accettato solo perché pensava di mangiarlo quel giorno comunque, ma a quel punto era troppo tardi perché eravamo già andati via. Ma devo anche dire che non è durata molto, ci siamo scusati per non esserci assicurati che avesse capito e che la prossima volta le avremmo spiegato meglio. E poi le abbiamo anche detto che tanto tutti avevamo ancora voglia di gelato e che quindi l’indomani saremmo andati a cercare un gelato davvero buono e così è stato, ed era indubbiamente mille volte più buono dell’altro. E tra l’altro visto che a noi piace molto il gelato, facciamo spesso questa cosa di entrare nelle gelaterie (soprattutto in giro per il mondo, perché in Italia si trova gelato buono quasi sempre) e guardare se il gelato è buono o no, e quindi noto che i bambini ora lo vedono come una cosa normale decidere di mangiare il gelato solo è buono e altrimenti rinunciarci.
Io soffro dentro quando vedo un bambino o una bambina piccoli, dell’età dei miei, chiaramente sovrappeso, con una pancia che non è più la pancia del bambino ancora bebè, che magari fanno già un po’ di fatica a correre o piegarsi per entrare nei tunnel al parco giochi e spero che questo non arrivi come un giudizio, ma per me è importante dirlo perché questo è un podcast per genitori e spesso noto che i genitori di questi bambini sono proprio quelli che ordinano una cioccolata calda con marshmellows e un biscotto al cioccolato al bar o che usano il cibo, spesso merendine, come consolazione se i bambini o le bambini si fanno male al parco giochi, o che aspettano i bambini e le bambini fuori dalla lezione di ballo con le patatine, una barretta di cioccolato e una coca cola (storia vera, vista a Marbella) e quelli erano proprio i bambini e le bambine che erano già in sovrappeso e che probabilmente faranno fatica a uscirne perché il loro bagaglio sarà pieno di abitudini alimentari non sane.
E lo dico davvero con il cuore in mano, perché il mio in realtà è un mezzo giudizio, so che a volte le perone sono ignoranti al riguardo (proprio nel senso che ignorano e non sanno di stare facendo danno e se lo sapessero sceglierebbero di non farlo). Altre volte hanno loro stessi una relazione molto complicata con cibo e zucchero ed è difficile insegnare diversamente ai figli, come diceva Maria Montessori è difficile dare qualcosa che non abbiamo già dentro di noi. E poi non sappiamo che storia di vita abbiano queste persone, non sappiamo quali siano le loro difficoltà, non sappiamo magari soffrono perché hanno creato l’abitudine e non sanno come uscirne, non sappiamo se magari non hanno i soldi per comprare cibo e merende sane e allora riversano sulle merendine (il papà di Alex, per esempio, che ha cresciuto lui e suo fratello da solo perché la mamma è mancata quando Alex aveva 6 anni, non aveva un lavoro che gli permettesse di comprare cibo sano, che costa indubbiamente di più, ed era sempre in cucina a fare dolci perché la farina e lo zucchero costa poco… e Alex oggi è bravissimo a fare i dolci, ma anche lui ha una relazione poco sano con lo zucchero).
A questo proposito, qualche mese fa sulla copertina di Cosmopolitan c’erano donne obese che facevano esercizio con la scritta This is healthy (questo è sano), e anche se io ho apprezzato l’idea, credo che questo messaggio possa essere pericoloso, perché va bene il movimento del body positivity quindi riconoscere, accettare e accogliere corpi diversi, forme e taglie diverse, dovremmo essere a favore di qualsiasi tipo di inclusività, è bellissimo per esempio che ci siano marchi di abbigliamento anche sportivi che stanno cambiando per accogliere quei corpi e per mostrare più diversità di forme e taglie nelle loro pubblicità, ma questo non significa che l’obesità sia sana. È più sana una persona obesa che fa esercizio regolarmente, ma questo non significa che l’obesità sia sana, perché l’obesità comporta comporta, al di là del livello fitness, molti più rischi, tra cui un altissimo rischio di infarto. E quindi davvero credo che sia importantissimo fare attenzione ai messaggi che trasmettiamo.
Dimmi che cosa ne pensi
Ti è piaciuto? Sei d’accordo? Mi piacerebbe sapere che cosa ne pensi.
Grazie per questo episodio. Davvero brillante, sono tutti preziosi, ma l'importanza del comprendere le terribili potenzialità della dipendenza da zucchero come argomento è veramente da sottolineare.
Spesso si ricevono critiche quando si tende a non fare conoscere in casa i succhi di frutta, l'ovetto Kinder, con la scusa del "eh ma tu l'hai sempre mangiato e mica hai avuto problemi!" e del "eh tanto poi alle feste li vede e li mangia". Ohi ohi ohi. Ma l'eccezione è appunto una eccezione, non la normale sana alimentazione quotidiana.
Grazie davvero Carlotta.
Eh, guarda, in questo episodio ho voluto proprio rispondere a quel "e mica hai avuto problemi!". I problemi non si vedono sempre e quelli che non si vedono sono altrettanto pericolosi.
Dovresti pubblicarlo ne corriere della sera questo episodio !!!! Non è uno scherzo !! Le scuole dovrebbero davvero rendersi conto che non possono mettere le famiglie in una situazione di disagio !!!. Proprio settimana scorsa ho discusso (quasi litigato ) con le mamme e maestre dell’asilo di Milena (che ha iniziato un mese fa soltanto e mi sto già pentendo!!) perché alla festa di fine asilo di giugno “la lista della spesa “ per le mamme è stata: cioccolatini Kinder, biscotti alla nutella tipo Baiocchi, cocca cola e fanta, caramelle e torte confezionate con la raccomandazione “con la nutella”..... ma siamo fuori di testa ????? Milena ha 4 anni e non conosce la Coca Cola e non ho intenzione che la conosca alla scuola !!!, inoltre i dolci a casa li faccio io con pochissimo zucchero (perché siamo consapevoli degli effetti devastanti che fa e parlo non solo di un po’ di pancia ma bensì di tumori !!) e poi perché le sole merendine confezionate che finora ho comprato qualche volta sono senza glutine e senza lattosio perché altrimenti lei non stava bene ... non è intollerante ma notavo una diarrea che infatti era per la farina bianca . Ma che male c’è in decidere diversamente al “branco”???? Così dovrò essere io quella cattiva mamma che dovrà decidere eventualmente di non portare a quella festa la mia bimba perché all’asilo decidono di fare così ???? Boh.., allucinante .... mi sa che non cambierà mai niente se queste sono le premesse che partono proprio dalle maestre e dalle altre mamme !! .... solo io sono strana e fuori dal coro ???? Grazie Carlotta perché almeno tu mi hai dato un po’ di sollievo !!!
Pienamente soddisfatto accordo!
Scusa, mi è partito il messaggio per sbaglio: intendevo dire "pienamente d'accordo!"
Concordo... e trovo avvilente il fatto che si debba litigare per chiedere di non comprare determinati alimenti non adatti a dei bambini.
Per condivisione, dato che mio figlio a colazione mangerebbe solo biscotti e visto che non sono riuscito a trovarne di decenti da nessuna parte, che cosa dai a colazione?
Grazie e buona fortuna con il nido 🤞
I bimbi mangiano porridge di avena con banana o altra frutta (a volte un po' di miele) oppure pancakes fatti con 1 uovo, 1 banana e fiocchi di avena oppure uovo strapazzato e avocado oppure uovo su fetta di pane con pomodoro… dipende, ma i più gettonati sono i pancakes (anche perché ora li fa Oliver così noi non dobbiamo fare nulla )
Ti capisco. Purtroppo, però, possiamo solo controllare le NOSTRE scelte e i NOSTRI comportamenti.
Sul tema zucchero e scuola è complicato se non trovi persone con la tua stessa mentalità, ma credo si possa sempre riuscire a trovare un compromesso: parlare e cedere un po' da entrambe le parti.
Scegliere il male minore, forse. Ok, c'è l'ovetto kinder e il biscotto al cioccolato, ma possiamo evitare la coca cola e la fanta? E magari introdurre una frittata in pezzettini o hummus con pita o verdure crude?
Io credo si possa sempre trovare il compromesso, dipende molto dal nostro status mentis.
Che belle riflessioni. Premiare con il dolce una passeggiata! Gia', mi appartiene...bei stimoli per cambiare. Grazie
Credo appartenga a molti di noi (anche verso noi stessi). Ma possiamo cambiare se lo vogliamo
Bellissimo anche questo episodio... Grazie per esserti “esposta”. Io ho sofferto per anni di bulimia, quindi capisco bene cosa dici quando parli di dipendenza... Personalmente ne sono uscita con un percorso dallo psicologo durato un anno, da allora fortunatamente ho un ottimo rapporto con il cibo e (come la tua amica) mi appaga anche solo un biscotto col caffè.
Sono molto attenta con il mio bimbo, assolutamente non usiamo il cibo come consolazione. Io e mio marito siamo molto sportivi, abbiamo una dieta sana e vedo con piacere che il mio bimbo ha un rapporto sano con il cibo, almeno al momento.
Bellissimo episodio davvero, è un argomento delicato ma molto importante, sei stata “coraggiosa” a parlarne.
Grazie
Sai, è un controsenso ma, come trapela anche dal tuo commento, credo che aiuti molto averlo vissuto sulla propria pelle per riuscire a regalare un rapporto più sano con il cibo ai bambini. Grazie per le tue parole! SAI, a me non è sembrato "coraggio": ne parlo spessissimo con tutti e sempre spontaneamente, perché parlarne è la cosa che mi ha aiutata di più. L'unica differenza questa volta è che ne ho parlato con un pubblico più vasto e spero davvero che possa arrivare a tanti. Grazie ancora!
bravissima Carlotta!! ( anche se non si dice :P) concordo pienamente con tutto ciò che hai detto!
Grazie a te
Grazie Carlotta per questa "confessione" inaspettata e davvero apprezzata. Da adolescente ho sofferto di anoressia e so bene cosa significhi avere un rapporto poco sano con il cibo. Da quando c'è nostro figlio io e mio marito ci impegniamo al massimo perché ogni giorno a tavola ci sia un atteggiamento sano, naturale, normale. Anche noi stiamo evitando i dolci, e questa tua testimonianza è arricchente e un ottimo spunto per essere meno categorici e più flessibili, anche se con i nonni si fa una fatica !!! Trovo che tu sia molto delicata, onesta e non ipocrita, anche in questi argomenti tabù e non facili, come l'obesità e la relazione col cibo; dai un bellissimo esempio! Grazie
Grazie infinite per le tue parole
Mamma mia questo post devo farlo ascoltare ai miei nonni! Io non conosco nessuno come loro ho cercato di spiegarle che vorrei che Gioele non mangiasse zuccheri in eccesso...dopo 3 anni, per mia nonna è impossibile concepire di non comprare un giga uovo di pasqua, un ovetto kinder, un succo di frutta....A Pasqua mi ha detto che, se non avesse comprato l'uovo di pasqua a Gioele, lui non sarebbe stato felice
ci rido sù perchè ricordo la sua faccia quando le ho detto che se Gioele non sa che a Pasqua non arriva l'uovo di cioccolato, non può essere triste per non averlo ricevuto
in più, mio figlio è uno di quei bambini assolutamente genitecimente amante dello zucchero (al contrario di me!)....io tra l'altro sono diventata diabetica a 27 anni quidni il non essere un'amante dello zucchero mi aiuta molto nella gestione della malattia!
In ogni caso, ascoltando te, mi sembra di far fare in famiglia un uso eccessivo dello zucchero, poi penso alla mia famiglia (e in particolar modo i miei nonni) e capisco che sto facendo un ottimo lavoro!
Come dici tu, è giusto che ogni famiglia crei e porti avanti le proprie abitudini!
Come sempre, grazie per esserti esposta raccontando una parte profonda di te e per aver affrontato questo tema anche molto delicato
Ho in mente un episodio "Lo zucchero e i nonni". Che ne dici?
Sono super favorevole! Se ti servono nonni da intervistare te li presto 🤣🤣🤣🤣🤣
Haha leggo ora, mi era sfuggito 🤣 Affare fatto!