«Quell’adulto non ha imparato a gestire le sue emozioni»
Questa è una frase che dico spesso ai miei figli ed è un messaggio molto vicino al mio cuore: insegnare ai nostri figli a riconoscere gli abusi di potere e contestare le autorità che non li rispettano (che sia a scuola, in uno sport o per strada) è l’unico modo per dare loro la sicurezza di sé di cui hanno bisogno per affrontare il mondo fuori.
A riguardo, un genitore mi ha scritto che si trova in difficoltà con l’insegnante di ginnastica artistica di sua figlia e che la bambina non vuole più andarci perché la maestra urla e la umilia. Ai genitori non viene data la possibilità di assistere alle lezioni e le bambine portano a casa frasi dure. Nel suo caso, la figlia si accorge della differenza tra famiglia e fuori e chiede spiegazioni.
Il genitore mi chiede: "Che cosa faccio?”.
Non c’è una soluzione giusta per tutti, ma sicuramente la prima cosa da farne è parlarne con i bambini, dire loro che quel comportamento e quelle frasi sono sbagliati e che quello è un adulto che non sa gestire le sue emozioni. Non forziamo i bambini a rispettare un’autorità che non li rispetta perché sennò stiamo dicendo loro: “Anche quando le persone ti trattano così va bene”. Non è vero!.
Poi ne parlerei con l’insegnante e chiederei il motivo delle sue parole e urla, spiegando che a casa vostra parlate diversamente e che quindi la bimba è giustamente intimorita. È possibile che lei o lui si metta sulla difensiva e dica cose tipo: “Così si prepara al mondo fuori”, a cui noi rispondiamo che l’unico modo per prepararsi al mondo fuori è sapere cosa non è giusto per poterlo contestare. Poi ricordiamoci che purtroppo la realtà di sport come quello è spesso così: queste persone a volte non conoscono altro mondo perché anche loro sono state cresciute così. Questi sport sono meravigliosi, ma noi genitori dobbiamo assicurarci che siano ambienti sani.
A riguardo, un genitore mi ha scritto che si trova in difficoltà con l’insegnante di ginnastica artistica di sua figlia e che la bambina non vuole più andarci perché la maestra urla e la umilia. Ai genitori non viene data la possibilità di assistere alle lezioni e le bambine portano a casa frasi dure. Nel suo caso, la figlia si accorge della differenza tra famiglia e fuori e chiede spiegazioni.
Il genitore mi chiede: "Che cosa faccio?”.
Non c’è una soluzione giusta per tutti, ma sicuramente la prima cosa da farne è parlarne con i bambini, dire loro che quel comportamento e quelle frasi sono sbagliati e che quello è un adulto che non sa gestire le sue emozioni. Non forziamo i bambini a rispettare un’autorità che non li rispetta perché sennò stiamo dicendo loro: “Anche quando le persone ti trattano così va bene”. Non è vero!.
Poi ne parlerei con l’insegnante e chiederei il motivo delle sue parole e urla, spiegando che a casa vostra parlate diversamente e che quindi la bimba è giustamente intimorita. È possibile che lei o lui si metta sulla difensiva e dica cose tipo: “Così si prepara al mondo fuori”, a cui noi rispondiamo che l’unico modo per prepararsi al mondo fuori è sapere cosa non è giusto per poterlo contestare. Poi ricordiamoci che purtroppo la realtà di sport come quello è spesso così: queste persone a volte non conoscono altro mondo perché anche loro sono state cresciute così. Questi sport sono meravigliosi, ma noi genitori dobbiamo assicurarci che siano ambienti sani.