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L'umiliazione è l'opposto della crescita

Carlotta Cerri
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Quando persone che hanno visibilità usano questo potere contro i bambini e i ragazzi – contro il loro benessere e i loro bisogni – mi si spezza una parte di cuore. Mi sembra che tutto il lavoro che sto facendo sia inutile.

Poi mi ricordo che probabilmente quelle persone sono bambini che hanno sofferto da piccoli (non stati ascoltati, accolti, capiti) e si portano dietro i traumi dell’infanzia – inconsapevolmente o nascondendo la consapevolezza dentro l’armatura che la società ci forza a indossare.

E allora penso che il mio lavoro è più importante ora che mai.

E non solo il mio. Per fortuna siamo sempre di più: se continuiamo a diffondere l’alternativa al grido, alla minaccia, alla violenza fisica e verbale, all’umiliazione, prima o poi il volume di tutte le nostre voci, insieme, sarà impossibile da ignorare. Io ci credo, alcuni giorni di più, altri di meno, ma ci credo.

Le umiliazioni non sono un fattore fondamentale della crescita. Sono l’opposto della crescita.  Alcune persone hanno ancora questa idea medievale dell’educazione, perché magari pensano, "Nel mondo reale gli adulti dovranno affrontare le umiliazioni: umiliamoli ora, da piccoli, cosi imparano. O nel mondo reale gli adulti dovranno fare i conti con la cattiveria: Mostriamogliela ora, da piccoli, così imparano". Non funziona così. Il mondo reale è così oggi per via di quei pensieri malsani, è così perché quelle mentalità sono un circolo vizioso. Se il mondo è così, è perché lo ha creato l’educazione che abbiamo ricevuto fino ad oggi. Non si cambia continuando a fare la stessa cosa! Si cambia facendo qualcosa di diverso. Scendiamo dalla ruota.

Ps1: Che cosa possiamo fare invece di umiliare? Tantissimo. In primis, mostrare empatia: ascoltare quello che bambini e ragazzi hanno da dire (proprio come ascolteremmo un adulto) e CREDERE alle loro parole. Accogliere le loro emozioni – perché i comportamenti nascondono emozioni. Far sentire che capiamo la loro fatica, che possono contare su di noi. L’umiliazione insegna a umiliare. Il rispetto insegna a rispettare. 

Ps2: Parlo molto spesso, da anni, di non usare l’umiliazione come metodo educativo, ascolta tra tutti l’episodio 59 del podcast, quindi questo non è nulla di nuovo, ma ci tenevo che rimanesse qui. Questo post non parla di politica. Parla di persone. Parla di me. Se vuoi interagire nei commenti, scrivi in maniera COSTRUTTIVA, usa un tono GENTILE, fai DOMANDE invece di avanzare giudizi

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