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Episodio 154 ·

Educazione ambientale e outdoor | con Chiara Grasso

In questo episodio di Educare con Calma ho invitato di nuovo Chiara Grasso, etologa preparatissima e oggi amica, a parlare dell'importanza dell'educazione ambientale, della differenza con l'educazione outdoor (che è quella che vogliamo ricercare di più!): non posso riassumervelo.

In via del tutto eccezionale per me, l'abbiamo registrato insieme, proprio nella stessa stanza, quando siamo sono stata con la mia famiglia per un paio di settimane al suo B&B Naturín (in Piemonte, vicino a Torino).

:: Trovate Chiara:

:: I libri di Chiara:

benvenute e benvenuti a un nuovo episodio di educare con calma oggi c'è qui con me di nuovo chiara grasso che è etologo ed educatrice ambientale e ormai possiamo quasi fare una rubrica non lo so ogni due o tre mesi perché credo che questi argomenti siano veramente molto importanti e ci sia davvero tanta correlazione tra eh l'educazione dei bambini e l'educazione all'ambiente e quindi credo che davvero si possano prendere tantissimi spunti. Almeno io e chiara tutte le volte che parliamo prendiamo spunti l'una dall'altra e quindi questo mi fa capire che ci sono tantissimi semini da piantare chiara benvenuta ciao ciao grazie carlotta sì, semini che cerchiamo di piantare e magari un giorno diventeranno querce, chissà esatto. Ed è verissimo. Animali e bambini sono molto simili. Noi siamo animali per cui secondo me è normale che ci siano punti che ci uniscono. Prima di iniziare voglio proprio chiederti perché mi hai suggerito perché è stata una tua idea che a me è piaciuta tantissimo perché vuoi parlare di educazione ambientale che cos'è per te l'educazione ambientale? Allora te l'ho suggerito perché in questi giorni, vedendo i nostri figli liberi qua nel prato che corrono a piedi scalzi si arrampicano. Ho proprio visto quello che ho sempre studiato sui libri e e cioè questo bisogno che hanno i bambini di esplorare la natura e il bisogno, forse che ha la natura anche di farsi esplorare dei bambini e e per cui secondo me è importante un po' aiutare le famiglie a sentirsi comode in natura, a sentirsi sicure di fare esplorare i bambini nella natura, di farli giocare, di farli cadere anche. E quindi chi meglio di carlotta a piedi scalzi degli scalzi? Sì, meglio di carlotta non ci può parlare anche di di questo o comunque può aiutarci anche a veicolare no questo messaggio a magari mamma e papà che hanno un po' di timori, perché alla fine sono i timori un po' che frenano secondo me l'esperienza in natura. Senti, tu mi hai detto prima che c'è una differenza secondo te tra educazione ambientale ed educazione? Esatto. Cosa intendi? Si parla molto spesso di educazione ambientale. No, nelle scuole si fa educazione ambientale negli asili, i campi estivi, i centri estivi. Ma l'educazione ambientale di per sé è educare all'ambiente. Questo però può essere fatto anche indoor, che in un'aula che quindi i bambini che seduti in un banco imparano che cos'è una foglia di quercia, imparano com'è fatta l'impronta di un tasso. E sicuramente è bellissimo e importantissimo però l'educazione vivere in natura, fare esperienze in natura. Forse più che educazione, odore, odore secondo me è ancora più profondo. I bambini che vedono un'impronta l'altro giorno camminavo con Oliver e e abbiamo incontrato un un'impronta di cinghiale senza che io glielo dovessi spiegare. Lui già sapeva che cos'era e io lavoro con tanti bambini di tante scuole ed era la prima volta che mi succedeva e mi sono emozionata. Ma sai perché è successo? Perché noi facciamo educazione ambientale, che è quella che si fa nelle aule, ovvero quella che tu hai appena descritto, che si fa all'interno dell'aula e abbiamo proprio un prodotto sulla tela che si chiama animali e impronte. Fa parte della serie di giochi produttivi e lui ha proprio adorato questo materiale ed è per quello che riconosce tante impronte. Però una cosa è vederle all'interno, cioè su un tavolo, su un tappeto, ed è molto diverso. Abbiamo scoperto vederle e riconoscerle fuori in natura. Solo noi in realtà abbiamo abbiamo la fortuna di fare entrambe le cose. Noi viviamo tanto fuori facciamo tante escursioni. Vediamo tanta parte di mondo perché viaggiamo a tempo pieno e quindi di impronte siamo anche capaci a riconoscerle fuori. E questa forse è la differenza. Ovvero quella che ci quello che ci stai dicendo è non fermatevi all'aula assolutamente. Non fermatevi tra le quattro mura. Fate quel lavoro lì di educazione ambientale ma poi uscite uscite Ed è una cosa secondo me importantissima quella di um affrontare il tema prima a casa Okay, oggi andremo a fare un'escursione nel bosco. Che cosa potremmo incontrare? Questo. Questo questo tra l'altro ci sono delle app bellissime che vi consiglio di scaricare come natura che è fantastica è Binet per il canto degli uccelli e si registra il canto dell'uccello e non sa ma questo si può fare anche da un balcone di casa, eh? E quindi non necessario andare nel mezzo della giungla, ma sono in balcone, sento un uccellino che canta invece di lasciare che il suono no. Anche un po' come se fosse mindfulness mi trapassi. Io mi soffermo su quel suono e voglio indovinare facendo anche un gioco in famiglia qual è quell'uccellino che canta? Ma che sono gratuiti open source. Quindi proprio io lo uso quando faccio le le guide con i bambini bambini e si emozionano poi a sentire un suono e riconoscerlo. E poi sono abilissimi i bambini a riconoscerlo molto più di noi. Nonostante anni di studio, i bambini hanno questa capacità spugne che riconoscono tutto e questi modi di approcciarsi alla natura. Le tracce, i suoni, le foglie, le penne, le piume che gli uccelli perdono le fatte, che sono le cacche mhm degli animali um sono un modo molto etico e sostenibile per avvicinare i bambini alla natura e agli animali senza necessariamente dover interagire con l'animale. Perché vedere una cacca di volpe come quella che abbiamo visto ieri con i noccioli di di ciliegia dentro emoziona forse di più che vedere una volpe da lontano perché sai che cosa ha mangiato? Cioè, entri davvero nella vita dell'animale Sai cosa ha mangiato? Come stava? Um noi in conservazione usiamo proprio le tracce e le fatte degli animali per studiarne lo stato psicofisico in qualche modo no. E quindi per i bambini un modo proprio per vedere l'animale visto un'impronta di cinghiale quanto era grande e guardi, sono i piccoli vicino. Quanto tempo fa saran passati? È piovuto? Non ha piovuto. Insomma, è un modo bellissimo. Guarda te lo confermo perché grazie proprio a te e ai tuoi insegnamenti. Noi quando abbiamo passato un mese in Australia cercando un koala, in realtà quello che trovavamo spesso erano cacche, magari di koala. E tu lo sai che quando prendi una cacca di koala dura e la apri sa di eucalipto, cioè il l'odore eucalipto. Quindi un signore che è appassionato di koala, un massimo esperto di koala um, ci ha proprio aiutato a capire. Poi noi andiamo molto con guide, ma almeno una volta per capire perché. Comunque è parte del nostro homeschooling e ci ha proprio insegnato questa cosa a pre-, perché le cacche di koala sono molto simili alle cacche di procione possibile. The e Procione okay? E sono molto simili e quindi lui le le apriva e diceva annusate. E questa sa di eucalipto. Questa è di un koala, questa? No. Ed è stata un'emozione fantastica perché poi i bimbi Cioè, è vero. Non abbiamo mai visto un koala finché non ci ha portato questo signore a vederne uno che sapeva che era proprio lì che l'aveva avvistato lui. Noi abbiamo camminato col naso all'insù per un mese non l'abbiamo mai visto. Però avevamo i piccoli segnali e cercavamo i piccoli segnali e anzi, forse ancora di più io ricordo. È una caccia al tesoro. È una caccia al tesoro. Esattamente. È un diventi un piccolo investigatore. Um a volte i bambini li portiamo. Abbiamo fatto un esperimento, questo in Romania abbiamo portato un gruppo di bambini in un delfinario dove i delfini si erano esibiti. È stato i bambini erano lì che applaudivano, sorridevano e basta. Due giorni dopo li abbia portati invece a fare un wile watching. Quindi a fare un'esperienza in barca è che per un'ora e mezza due sotto il sole la fatica non abbiamo visto niente e poi abbiamo visto solo una pinna e i bambini si sono messi a piangere. Ma quindi capiamo proprio che forse anche a livello educativo, il tutto e subito a vedere un animale in uno zoo di un delfinario. Per quanto vi ripeto, ascoltiamo la la puntata che abbiamo fatto un anno fa sugli zoo. Però per quanto sia facile e sicuramente emoziona vedere un delfino in un delfinario. Ah, che bello! Ce l'ho così vicino, però cercarlo in natura e sfidare forse un po' no, anche il nostro occhio, il nostro olfatto, il nostro udito, eh? E poi veramente ti ripaga da quello che la natura ci dà asso? Assolutamente, assolutamente. Infatti proprio a questo proposito pensa che um, noi siamo poi capitati in un ospedale per animali dove li curano e poi li rilasciano in natura e, um abbiamo visto alcuni koala lì in riabilitazione e quando siamo usciti ed erano vicinissimi cioè come siamo io e te adesso. E quando siamo usciti Emily m'ha detto A me è piaciuto di più vederlo sull'alba. Mi fai venire i brividi. Davvero? Perché? Ma perché poi è l'emozione l'abbiamo cercato così tanto e il cercare e fare fatica obiettivamente se noi andassimo sull'everest con un aereo non sarei è emozionante come passare. Non so quanto ci voglia settimane e mesi a scalarlo e quindi un po' cercare gli animali in natura è parte di quell'esperienza odore che forma i nostri i nostri figli li forma da tantissimi punti di vista. Parlaci un po' di quello se ti va. Che quali sono i benefici secondo te del di questa educazione? Odore, la pazienza, la pazienza e avrei tanto voluto crescere in natura? Sicuramente sì. La pazienza il l'apprendimento concreto imparare a toccare dal vivo quello che è, um si studia solitamente sui sui libri, quindi c'è un esperimento molto triste in cui hanno mostrato ai bambini tante marche, tanti loghi di marchi. Quindi, um posso fare nomi? Sì, tanti, tanti famosi, eccetera. E i bambini li sapevano riconoscere dopo pochi secondi um e poi hanno fatto vedere ai bambini impronte di animali e foglie di alberi e nessuno sapeva riconoscere l'impronta di un tasso rispetto a quella di una volpe o una foglia di quercia rispetto a quella di di un ciliegio. Però sapevano riconoscere un marchio di scarpe o di computer o di televisori. E quindi qua capiamo veramente quanto siamo veramente sopraffatti dalla tecnologia. Siamo sopraffatti dal consumismo e quindi dovremmo cercare di scollegarsi un po' da questo mondo tecnologico e tornare in natura. I bambini in natura, come diceva anche la Montessori, danno il meglio di loro e apprendono il senso critico. L'adattabilità cadono ma si rialzano perché la natura ti mette veramente alla prova e quindi impari ad adattarti, a sapere come muovere il tuo corpo in un contesto come quello naturale, che non è tutto fatto squadrato e quindi impari a camminare su un terreno a piedi scalzi, impari ad arrampicarti su un albero, impari a conoscere gli altri animali, a sapere che questo punge. Questo non punge, Questo è morbido, questo è duro e e quindi vivere in natura sviluppa sicuramente tantissime parti del nostro cervello che la vita in quattro mura non non ci permette. E poi probabilmente sviluppa proprio la capacità di di assaporare la lentezza perché al giorno d'oggi, come dicevamo ieri, non mi ricordo se lo dicevamo ieri forse, um davvero il nostro cervello va talmente veloce, è abituato a a per chi espone i propri bambini agli schermi è abituato davvero a immagini così veloci che perde un po', la capacità di godersi la lentezza della natura. E tra l'altro prima hai detto una cosa bellissima, um per la quale ti racconto anche questo aneddoto che mi allaccia poi alla domanda successiva ed è io cerco sempre di motivare i miei figli, nonostante io abbia paura, perché comunque qualcosa può andare storto. Però io cerco sempre di motivarli a scalare gli alberi e e invece di dire no, quello è pericoloso non scalare l'albero. Quello che cerco di fare è dare loro gli strumenti per scalare l'albero e quindi magari invece di dirgli fai attenzione lì perché puoi cadere e trasmettere la mia apprensione. Magari dico metti prima un po' di peso su quel ramo, così vedi se quel ramo è forte abbastanza per per tenerti a titti con le mani all'altro ramo, perché così almeno, se per caso questo cade e si rompe tu sei comunque hai comunque un appiglio e quindi noi cerchiamo proprio di trasmettere come muoversi in natura invece di proibire. Esatto, però noto davvero tanto che la paura è una parte molto molto forte per i genitori che magari vogliono educare a però non sono mhm, sono bloccati da questa apprensione che sentono che qualcosa possa andare storto. E tra l'altro ieri è successa anche questa cosa a noi, noi che viviamo in natura. Ieri oliver qua davanti a in lontananza ha avvistato un cinghiale e è venuto dentro molto emozionato dicendo ho visto un cinghiale e tutti felicissimi, ovviamente. Però poi quando è stato il momento di uscire a fare una passeggiata vi abbiamo detto abbiamo fare una passeggiata, lui mi fa faccio il cinghiale e e e io gli ho detto Okay, se preferisci stare qua puoi stare qua però invece potremmo andare da Chiara chiediamo che cosa dobbiamo fare quando avvisiamo un cinghiale e e e e poi così quando sappiamo che cosa fare, magari anche la paura rimane. Però sappiamo come affrontare, siamo più consapevoli. Che ne pensi di questo? Assolutamente d'accordo e ne parlavamo prima di di registrare la puntata. La consapevolezza è l'unico modo per gestire la paura e paure è normali che è normale che esistano. Non possiamo far finta di non aver paura di incontrare, ma poi fanno parte della sopravvivenza. Tanta paura, paura, paura di di non toccare il fuoco perché è giusto che sia così. Però appunto, avere genitori consapevoli che ci dicono Okay, oggi andremo a fare una passeggiata, è possibile che incontriamo dei cinghiali? Chiediamo a Chiara cerchiamo su Google o sugli articoli scientifici che cosa fare se incontriamo un cinghiale, quindi essere preparati E la prevenzione sicuramente. Perché purtroppo in Italia sempre meno c'è questo concetto di convivenza con la fauna e convivenza con la natura. Giusto Prima stavo scrivendo un articolo su quanto adesso si va al mare e e ci sia il il pericolo di incontrare questi terrificanti animali che sono le meduse e quindi le persone ovviamente uccidono. Ovviamente no, però sentono per proteggersi, ma bisogna cercare di fare un passo indietro. Non è perché l'animale ha potenzialmente un un'arma e che questo vuol dire che la scaglierà contro di noi e non per questo noi dobbiamo ucciderlo quell'animale, ma dobbiamo semplicemente prevenire e quindi educare i bambini a stare in natura, educarli con noi. Ecco, sicuramente questa è una parentesi importante. E la vita in natura. Le esperienze in natura devono essere sempre mediate da un adulto per il bene del bambino, per la sicurezza del bambino e anche per quello della natura. Perché a volte e io vedo anche Gaia, che senza di me ucciderebbe qualsiasi cosa nonostante sia mia figlia, prende, schiaccia e strappa fiori. Io ho degli attacchi di di di cuore ogni volta. Quindi un genitore che media il rapporto tra bambino e natura è sicuramente un modo per introdurre in modo consapevole questo rapporto. Um e appunto sapere che cosa fare se incontriamo un animale o anche una pianta potenzialmente pericolosa, urticante o velenosa. E lo facciamo attraverso l'informazione e l'educazione c'è. Una domanda in realtà anzi no, scusami, ti dico prima un'altra cosa sulle meduse, perché noi abbiamo vissuto un'esperienza parecchio complicata con le meduse, perché ci siamo ritrovati in una parte di mondo in cui era proprio la Stinger Season e c'erano le I J. Si chiamano così? Sì, sono le più piccole, ma ti uccidono tipo in pochi minuti. Okay. E le box che sono anche quelle ti uccidono nel giro nel giro di due minuti circa um e qui noi ci siamo ritrovati in parte di mondo con queste meduse in Australia e anche adesso non esistono. Esatto, che in Italia non ci sono. Però ci siamo ritrovati in Australia e a po da poco nelle Filippine, che effettivamente ci sono. Um nelle Filippine L'approccio è completamente differente. Nel senso che ti dicono Ah, sì, sì, ci sono. Tra l'altro abbiamo incontrato proprio anche persone che hanno perso amici e avevano ancora le cicatrici loro. Perché poi quando fai un incontro importante con una boxe, um non so come si chiama in italiano. Perdonatemi um, può essere davvero letale. E nelle Filippine, però non ci sono cartelli, non c'è nulla. Invece in Australia ci sono cartelli ovunque. Cioè ti insegnano che cosa fare. A volte le spiagge sono chiuse, a volte mettono delle barriere che ovviamente non fermano le Rican perché sono minuscole, ma le box le le fermano, quindi non possono entrare e ti dicono puoi nuotare qui puoi nuotare anche fuori, ma a tuo rischio e pericolo. Ci sono dei posti sulla spiaggia dove se succedesse qualcosa, tu ti dirigi direttamente lì o chiami aiuto. Cioè prevengono prevenzione, assolutamente sapere cosa fare, sapere cosa fare. Se troviamo un cinghiale, un orso, una medusa, uno squalo. Qualsiasi tipo di animale è veramente l'unico modo per per prevenire eventuali catastrofi o comunque disgrazie. Ecco perché poi non bisogna far finta e anche dire ai bambini Ah no, Ma non succede niente. Non esiste. No, il pericolo c'è è vero, però invece di um di fare come l'uomo vuole, poi comanda e l'uomo previene. Io qua ho delle pecore delle capre, come Carlotta sa, abbiamo delle galline e ci abbiamo. Abbiamo dei predatori che girano qua intorno. Se mai, come è successo, una volpe dovesse mangiarci una gallina Non è colpa della volpe. Ma è colpa mia che non ho protetto sufficientemente e adeguatamente le mie galline. Se un lupo mi mangia una pecora non è colpa del lupo. Neanche della pecora. È colpa mia E quindi non me la devo prendere con con il lupo o con la volpe o con la medusa che è purtroppo le il mare è suo, il mare è casa sua. Noi siamo siamo lì per farci un bagno, lei ci vive e e quindi veramente siamo a casa sua e vivere in natura. Fare esperienze in natura per i bambini vuol dire anche imparare il limite, imparare lo spazio, imparare a rapportarsi con le altre specie in modo rispettoso. È equo, probabilmente. Che poi credo che ci sia veramente tanto, tanto da dire anche dal modo in cui noi reagiamo. Per esempio io cerco sempre di far vedere io non sono molto brava con la paura, cioè quando i miei figli si fanno male, non sono molto brava e quindi spesso delego ad Alex quella parte di responsabilità, perché lui è molto più zen, è molto più calmo, mentre io cioè, magari vado lì. Sei stato il punto della medusa e gli dico Ma perché sei andato a fare il male? Cioè, per dire non mi escono proprio. Mi esce proprio così perché la paura poi ti fa parlare in un modo che magari non vorresti e su questo abbiamo fatto anche una guida tra l'altro. Andate a scaricarmela. È molto bella. E parliamo anche di tutto questo. Io probabilmente non non riuscirei mai a reagire così. Ma tu lo sai che un'ape se ti punge e tu non fai nulla? Sai che noi abbiamo questa credenza che le api muoiano quando ti pungono? No, perché lasciano il pungiglione. E invece ho visto un video su Youtube che devo mandarti. Che se tu hai la pazienza di aspettare è un momento e non but non buttarle via, non scacciar. Ecco, loro girano, girano, girano come un cacciavite e tolgono il pungiglione e volano via senza più ucciderle, senza ucciderle e soprattutto con lo stesso risultato per la tua pelle. Perché in realtà tu la puntura ce l'hai. Però intanto non hai ucciso L'ape e questa cosa e io cerco sempre queste. Te la devo inviare perché è bellissima. Cerco sempre queste piccole cosine proprio da far vedere ai bimbi per mostrare l'alternativa. Poi magari non abbiamo il sangue freddo per per per aspettare un po' evolutivo, forse. Esatto, esatto. Tipo Okay, è molto molto Mi è vero, però. Cioè, proviamo anche a mostrare l'altro lato della medaglia. È una delle paure che infatti hanno le persone di più è proprio quella degli insetti. E questi questi insetti maledetti, le api, i bambini che non riescono ad attraversare la porta di casa nostra perché abbiamo la vigna e quindi ci sono le api, anche adulti, in realtà e o persone che non prenotano perché abbiamo le armi e hanno veramente la fobia delle delle api o delle delle lumache o di qualsiasi animale che non sia un mammifero, perché alla fine animali brutti spesso i cattivi li li li cataloghiamo moltissimo, no? Questi invertebrati che fanno tanta paura. E quindi tra le tante paure che la gente mi mi esprime quando faccio vedere la foto, le foto, i video di Gaia e natura proprio Ma non hai paura che la punga? No. Non hai paura che una vespa la punga o di una zecca o e quindi io quello che rispondo sempre ho molta più paura che Gaia non viva l'esperienza in natura rispetto alla all'eventualità che una vespa un'ape una zecca e una medusa, se fossimo nel mare la possa pungere. Perché il rischio di vivere con la paura e con il terrorismo, di non fare esperienza in natura secondo me è molto più pericoloso che essere punti da un'ape, ovviamente in condizioni di salute normali e fisiologiche. Certo che tra l'altro menzionavi la zecca che me l'hai me l'hai detto tu l'altro giorno e io sono caduta un po' dal pero. Ed è vero che a volte si cioè l'ignoranza veramente come si dice in italiano non lo so, però se vivi nell'ignoranza non sapere. Però in realtà da quando me l'hai detto io sono andata a vedermi. Che cosa faccio se mi prendo una zecca e ed è tutto quello di cui hai bisogno? Assolutamente possibile, magari ci prendiamo una zecca. Io avevo fatto questo ragionamento anche con le sanguisughe perché in finlandia quando eravamo là ce n'erano. Sì, okay, è un momento un po' spiacevole, un po' sgradevole. Però alla fine, quando sai che cosa fare, secondo me la conoscenza è molto, molto più potente. Dell'ignoranza sì e saperlo e saperlo in modo appunto consapevole ci permette di reagire, magari prontamente o prevenire. Come sempre io mi sono presa tante zecche in vita mia, sono ancora qua, le ho sempre tolte, quindi apro parentesi controllatevi quando camminate in natura le molli i polsi. Um scusate i gomiti, le ginocchia dietro le orecchie, l'inguine, eccetera, le ascelle e anche i bambini. Questo non vuol dire non andare in natura, perché ci possono essere le zecche. Vado in natura, ci possono essere le zecche, le spine, le vespe, le api. Ma questo secondo me, sul piatto della bilancia. Ovviamente non parliamo di meduse mortali sul piatto della bilancia. Vale molto di più rispetto a non andare in natura e non fare esperienza in natura per paura. Mhm esatto. Cioè crescere dentro la bolla di di di vetro, di cristallo non aiuta, non ma nessuno, né a noi genitori né i bambini. Cioè abbiamo proprio una percezione del rischio sbagliata. Non capiamo che lasciar giocare i bambini potenzialmente um sul bordo strada dove passano le macchine è molto più pericoloso che camminare in un prato a piedi scalzi. Ma siamo talmente abituati alle macchine le conosciamo così tanto, è un elemento che conosciamo da tutta la vita, la guidiamo tutti i giorni e quindi per noi non non è così pericoloso come un orso, un lupo, un cinghiale, una medusa, quando in realtà quanto ti sì esatto. Statisticamente è molto più pericoloso cadere su, cioè su una macchina rispetto che cadere da un albero. E quindi, ecco semplicemente avere pensiero critico, che è quello che io ripeto sempre. Pensiero critico. Facciamoci le giuste domande e cerchiamo le risposte. Esatto. Sì, che poi voi che ascoltate il mio podcast, probabilmente di pensiero critico, non ne avete mai sentito parlare, giusto? Tipo ogni episodio facciamo, permettiamo ai nostri figli di sviluppare il pensiero critico. Cioè, veramente sembra un discorso a volte chiara. Grazie infinitamente. E tra l'altro se adesso andate sul podcast di Chiara C'è un episodio con me ospite. Quindi ci siamo abbiamo fatto un uno vuoto, abbiamo fatto uno switch e come si è intitolato podcast I racconti dell'etologia e parliamo appunto di educazione ambientale, rispetto degli animali, bambini e animali. E affrontiamo di nuovo il tema ancora più approfondito del tema, appunto dell'educazione ambientale. Grazie Chiara, grazie a te. Ciao. Che bello, Io devo ammettere che queste conversazioni mi piacciono veramente veramente tanto, perché ogni volta mi insegnano cose che non so per imparare di più. Se volete approfondire io davvero vi consiglio di seguire Chiara. Vi lascio tutte tutti i link nelle note dell'episodio. Potete anche andare sul suo sito web per scoprire un po' che cosa fa che è è di coscienza punto it e poi davvero io vi consiglio di venire qui al bed and breakfast a naturino in piemonte e godervi qualche giorno con loro, con chiara, con christian, con gaia perché le cose che imparate, che vi portano in giro nel bosco vi fanno vedere, cioè è un'esperienza veramente meravigliosa e con questo penso di avervi detto tutto. Vi do appuntamento al prossimo episodio. Vi ricordo ovviamente che mi trovate anche su www punto la tela punto com buona serata, buona giornata o buonanotte a seconda di dove siete nel mondo. Ciao ciao.

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«Educare con calma» è un bel principio di cui a me mancava solo un dettaglio: la calma. Questo podcast è un resoconto del mio viaggio interiore di genitore.