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Sandfly Bay with kids (New Zealand)

Carlotta Cerri
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Stiamo viaggiando nell'Isola del Sud e abbiamo guidato molte ore per raggiungere l'Albatross Center in cima a una montagna a Dunedin. Siamo tutti esausti quando arriviamo al nostro Airbnb per la notte e non vediamo l'ora di sdraiarci e rilassarci, ma… i padroni di casa si sono dimenticati di preparare l'appartamento, quindi dobbiamo aspettare. L'attesa si trasforma in una bella conversazione con i padroni di casa su bambini, homeschooling, viaggi, vita. Questa sembra essere una costante nei nostri viaggi, accade qualcosa di inaspettato che porta a incontrare persone – con vite molto diverse, ma valori molto simili – e a capire quanto siamo tutti interconnessi.

Al mattino il nostro piano è partire presto e continuare a nord verso Omaru, ma i padroni di casa avevano menzionato Sandfly Bay e ci avevano detto che non potevamo lasciare Dunedin senza vederla. Non lo sapevamo ancora, ma stavamo per vivere un'esperienza indimenticabile.

La strada verso la baia è una delle più ripide che abbiamo mai percorso, ci semrba di scalare all'infinito. L'unico modo per arrivarci è salire fino in cima alla collina per poi scendere verso il belvedere della baia. Improvvisamente e del tutto inaspettatamente, iniziamo a guidare attraverso una fitta nebbia: è un anello di nuvole che circonda la collina, lasciandone fuori solo la cima. Da lassù il paesaggio è surreale: il cielo è azzurro, in lontananza si vede tutta la costa, ma intorno a noi c'è solo nebbia fitta, ci sembra di essere in una nuvola. Ripassiamo attraverso le nuvole e scendiamo fino al belvedere.

Il nostro piano è chiaro: andiamo al belvedere, diamo una rapida occhiata con il binocolo e torniamo indietro. Ma quando arriviamo ​​lì, i nostri piani cambiano di nuovo… anche questo è qualcosa che ci ha insegnato il viaggio: di solito sappiamo dove stiamo andando, ma raramente quando ci arriveremo. Guardiamo la baia dal belvedere e vediamo una delle spiagge più belle che abbiamo mai visto: dune di sabbia a perdita d'occhio che portano direttamente a una spiaggia di sabbia bianca con molti punti neri sparsi qua e là: sono leoni marini.

Io e Alex ci guardiamo e sappiano che dobbiamo scendere. La discesa è lunga e ripida, un'impresa con due bambini di 5 e 3 anni, non abbiamo né cibo né il marsupio per Emily (le due cose che di solito ci assicurano la sopravvivenza) e la macchina è troppo lontana per andare a prenderli: sappiamo che è una follia, ma decidiamo di farlo lo stesso.

Ci mettiamo circa 30 minuti a scendere. Le dune di sabbia sono tutte intorno a noi, non riusciamo nemmeno a vedere la spiaggia, non c'è un percorso segnato, ma continuiamo a camminare in direzione dell'oceano. La sabbia ci scivola sotto i nostri piedi rendendo ancora più difficile andare avanti, ma siamo così entusiasti di questa nuova avventura che ci sembra di non fare fatica. Quando finalmente le dune finiscono, davanti a noi si apre la spiaggia bianca con l'acqua turchese. E un leone marino. Due leoni marini. Tre leoni marini. Leoni marini ovunque!

Camminiamo tranquillamente sulla spiaggia con la bassa marea, ci togliamo le scarpe e immergiamo i piedi nell'acqua gelida, passiamo silenziosamente alcuni leoni marini che dormono, poi ci sediamo e li osserviamo a lungo. Vedere la pazienza dei nostri bambini che si siedono e osservano gli animali nel loro habitat naturale è diventata una delle sensazioni più gratificanti che conosca!

Ce lo godiamo per tutto il tempo che vogliamo, inspiriamo profondamente come se i respiri potessero dipingere fotografie nella memoria. Poi iniziamo a risalire. Oliver è una capretta di montagna, ma all'epoca Emily si sentiva ancora sopraffatta alla vista di una salita: io e Alex avevamo già deciso di fare a turno e portarla su in braccio.

Con nostra sorpresa, non è necessario. Per la prima volta in vita sua (!), non chiede nemmeno di essere presa in braccio, continua a camminare, arrampicarsi, scivolare sulla sabbia e arrampicarsi ancora. E tra un gioco e una canzone, arriva fino al parcheggio. TUTTA. DA. SOLA! Questo è qualcosa a cui abbiamo assistito più e più volte nei nostri viaggi: è nelle avventure più impegnative che i nostri bambini tirano fuori il meglio di sé.

Diamo un'altra occhiata al sentiero che porta verso la baia, negli occhi tutta la strada e la fatica che abbiamo fatto, poi saliamo in macchina e ci dirigiamo verso la nostra prossima avventura.

Quella mattina è stata una delle esperienze più incredibili che abbiamo vissuto in Nuova Zelanda e Sandfly Bay avrà per sempre un posto speciale nelle nostre menti e nei nostri cuori. Quest'avventura riassume perfettamente la nostra vita in viaggio: accogli l'imprevisto, confida che troverai sempre una soluzione e non aver mai paura di uscire dalla tua zona di comfort.

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