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La Tela di Carlotta è su Montessori en Casa (intervista)

Carlotta Cerri
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Cover Credit: Montessori en Casa

Cristina di Montessori en Casa (il più grande blog Montessori in Spagna) mi ha intervistata per la sua rubrica Montessori Stories in cui parla con mamme di tutto il mondo che hanno intrapreso il viaggio nella filosofia Montessori. Mi ha fatto tantissimo piacere essere sua ospite ed essendo un’assidua lettrice della rubrica, è stato un onore farne parte!

L’intervista è in spagnolo e in inglese, quindi eccovi qui la traduzione italiana.


Come hai conosciuto Montessori?

Essendo italiana, ho sempre saputo chi fosse Maria Montessori e un po’ della sua vita, ma purtroppo (e ironicamente) il metodo Montessori non è molto conosciuto in Italia.

Quindi è stato solo all’inizio della mia prima gravidanza, poco più di due anni fa, che ho iniziato a leggere di Montessori.

È un aneddoto divertente: mio marito Alex è venuto a casa una sera con un’idea, “Perché non mettiamo il bimbo a dormire su un materasso sul pavimento, invece che in una culla?”. L’ho guardato sorpresa e gli ho detto: “Stai scherzando? Mai e poi mai farò dormire mio figlio sul pavimento. Poco igienico e affatto pratico!”.

Mi ha detto che a lui sembrava molto naturale e che aveva letto da qualche parte che si trattava di un vero e proprio metodo chiamato “qualcosa come Montessori” (“Tu dovresti conoscerlo, sei italiana!”, ha aggiunto). Ha suscitato la mia curiosità.

Ho iniziato a fare ricerche e più studiavo più mi affascinava, e prima rendermene conto, stavo leggendo libri, il bellissimo blog di Cristina, frequentando seminari e webinar, adottando la filosofia del 150%, e diventando una vera mamma Montessori.

Quali sono i motivi che ti hanno fatto scegliere Montessori come metodo per educare i tuoi figli?

Domanda difficile. Ci sono un milione di ragioni, ma penso che tutte si possano riassumere in una frase: per me il metodo Montessori ha senso.

Ti do un esempio. Abbiamo iniziato la dieta Paleo perché oltre a tutta la teoria e la scienza che c’è dietro, per me ha senso che il modo in cui mangiavano i nostri antenati—dall’inizio del mondo fino a quando sono state inventate l’agricoltura e le industrie solo 10.000 anni fa—sia la dieta umana più naturale.

Allo stesso modo, quando ho letto del metodo Montessori applicato in casa, aveva senso. Naturalmente adoro la visione più generale di educare i nostri figli alla pace e di trattarli come propri individui indipendenti, rispettarli e guadagnare la loro fiducia fin da piccoli.

Ma in realtà sono le piccole lezioni che mi hanno fatto innamorare della filosofia e venire voglia di applicarla nel crescere i miei figli: quando starnutisci, metti l’avambraccio (non la mano) davanti alla bocca, così non diffondi i germi quando dai la mano agli altri; prima di pulire il naso del tuo bimbo, chiedigli di guardarsi allo specchio per vedere il motivo per cui bisogna pulirlo; quando un bambino sta usando un giocattolo, non chiedergli di condividerlo con un amico, in questo modo sarà più disposto ad aspettare il suo turno quando qualcuno starà usando un giocattolo che gli piace; quando un bambino gioca, non interrompiamo la sua concentrazione… e molte altre. Ogni volta che sento una di queste lezioni—gocce nell’oceano Montessori—una lampadina si accende nella mia mente e tutto ha senso.

I tuoi bambini vanno (o andranno) a una scuola Montessori, a un altro tipo di scuola, o pensate all’homeschooling?

Mio figlio ha iniziato ad andare ad una scuola Montessori ad ottobre, quando aveva appena 18 mesi. Avevo cominciato a sentire che quello che potevo offrirgli in casa in questo periodo sensoriale molto delicato della sua vita non era abbastanza, mi sembrava che la sua mente avesse bisogno di più stimoli e avesse più esigenze di quelle che io potessi soddisfare.

Così, anche se ho sempre pensato che Oliver avrebbe iniziato scuole e asili il più tardi possibile—siamo un po’ anti-scuola, spesso abbiamo contemplato la possibilità di homeschooling per i nostri figli, se non avessimo trovato una soluzione che ci piacesse—quando hanno aperto una scuola Montessori tradizionale qui a Marbella, Casa del Mar Montessori, sentivo che era la direzione giusta per noi. E finora, posso dire che è stato proprio così! Sono felice quando lascio Oliver lì, so che continuano il duro lavoro che facciamo in casa (e molto di più!) usando gli stessi principi e valori, e in più mi insegnano tanto.

Cosa rende la vostra casa una casa Montessori?

Se parliamo di mobili e arredamento in genere, quasi tutto! Siamo sempre stati molto minimalisti e affezionati alla combinazione scandinava di bianco e legno chiaro, spazi aperti e ordinati, quindi in qualche modo i nostri gusti personali coincidevano già con i concetti di bellezza e di ordine tipici del metodo Montessori. Quando è stata ora di preparare la stanza di Oliver, abbiamo seguito il più possibile le indicazioni Montessori: mi sono seduta sul pavimento della sua stanza e l’ho guardata dal suo punto di vista, chiedendomi “Cosa mi piacerebbe/vorrei fare/vedere qui se fosse un bambino?”.

Naturalmente, mi rendo conto che il modo di arredare e decorare la casa o la camera dei bambini non ti rende Montessori, ma per me è stato un passo necessario per iniziare una fase di lavoro profondo a livello personale.

Oggi, quello che rende davvero la nostra casa Montessori siamo noi, io, mio ​​marito, Oliver e il nostro rapporto con lui (e ora la piccola Emily). Imparando—ogni giorno di più—a rispettarlo e trattarlo come individuo indipendente, a fidarci di lui e lasciargli fare quasi tutto da solo (più facile a dirsi che a farsi!), a fare piccoli cambiamenti nell’ambiente che permettano la sua indipendenza, ci siamo imbarcati in un viaggio che ci formerà come individui e definirà il nostro rapporto per sempre.

Hai qualche suggerimento per chi vuole introdurre Montessori in casa e non sa da dove iniziare?

Fallo! Inizia, non pensare che sia troppo difficile, troppo diverso, troppo contro corrente. Inizia a leggere libri, ma soprattutto blog (anche il mio, naturalmente ) che ti danno un approccio più personale e familiare al metodo. Comincia a capire la filosofia, a raccogliere idee e concentrati poco a poco sulla tua propria trasformazione di adulto. Il resto verrà da sé.

Detto questo, so quanto possa essere difficile iniziare un viaggio così lungo ed eterno (ci sono passata io stessa non troppo tempo fa), e quindi credo che a volte iniziare da pochi dettagli pratici—come creare un piccolo spazio per il tuo bambino con un tappeto sul pavimento, uno specchio e le giostrine Montessori fai-da-te—può farlo sembrare meno pesante. Penso che avere poche indicazioni, chiare e pratiche possa essere utile all’inizio: è per questo che ho deciso di creare un corso, un vero e proprio Starter Kit Montessori, con tanti suggerimenti e consigli (e tutorial, prodotti, link!) su come iniziare il tuo viaggio Montessori in casa a livello molto pratico. All’inizio sarà solo in italiano, ma ho intenzione di tradurlo in spagnolo e in inglese prima o poi.

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