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Dirvi che ogni volta lascio Marbella senza un mal di cuore è una bugia.

Questa è stata la prima casa che ho sentito casa da adulta.
Tante delle persone che ho scelto nella mia vita sono qui.
Marbella profuma di famigliare, di casa, di porto.

La stradina che mi porta al mio gioielliere di fiducia.
La teteria dove ti servono caramelle e popcorn con l’aperitivo.
La discoteca latina che quando ci siamo entrati per la prima volta era un cantiere e tutti abbiamo martellato, trapanato e pennellato.
La scuola di ballo che quel giorno mi accese una luce nel tunnel della privazione del sonno.
I posti e la gente che mi hanno vista inventarmi e reinventarmi sul lavoro, entrare nelle mie caverne oscure del cambiamento senza sapere che tesoro avrei trovato, evolvere così tanto che tutti hanno dovuto tornare a conoscermi da zero.
La prima volta che ho visto Alex. Il nostro primo appuntamento, il giorno che mi ha chiesto di sposarlo, le prime case in cui abbiamo portato i bimbi dall’ospedale, le strade che percorrevamo in bici negli appuntamenti romantici per ritrovarci dopo i figli.

Le mie amiche. I miei amici. Le nostre persone. La famiglia che abbiamo scelto.

“Perché siamo avventurieri
e i cuori spezzati sono la nostra mappa”

Quando ascoltai questa frase per la prima volta non capii perché un “cuore spezzato” fosse mappa. Oggi lo so. I mal di cuore sono la mia mappa. Il mal di cuore che provo ogni volta che lascio Marbella — come quello che provai al lasciare la Nuova Zelanda — mi dice che qui ci tornerò a lungo.

Alla prossima, bizzarra città che casa non sei più ma che casa sarai sempre.

Domani arriviamo in Italia.

#latelaviaggia