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Torino (Italia) con bimbi piccoli

Carlotta Cerri
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Grazie a Greg per le foto

Ho studiato a Torino per qualche anno, ma mi sono resa conto di quanto poco la conosca solo un paio di mesi fa, quando io e Alex abbiamo conosciuto un signore americano in un bar e ci siamo seduti a fare due chiacchiere. Aveva visitato Torino più di una volta, la adorava e la conosceva addirittura meglio di me. Quindi quando siamo tornati in Italia un paio di settimane fa, avevo una missione: visitare Torino con occhi di turista e conoscerla meglio.

Avevo questa romantica idea che con un bambino si potesse viaggiare a passo veloce come quando si è solo in due. Non proprio! La verità è che avevo mentalmente fatto il passo più lungo della gamba e la missione era questa volta davvero impossibile. Viaggiare con un bambino di un anno è lento e imprevedibile.

Ma ho scoperto che se ti lasci guidare dal bimbo, può essere anche divertente, bello e rilassante—senza quella fretta causata dal dover vedere il più possibile e se abbiamo solo più 30 minuti possiamo ancora visitare quel museo.

Quindi questa gita a Torino non è stata così ricca d’azione come l’avevo immaginata, ma comunque bellissima.

Museo del cinema a La Mole

Io, Alex, Cri e Greg (il fidanzato di Cri di cui sentirete parlare molto più spesso… adoro aggiungere personaggi a La Tela) siamo partiti da casa di papà ad Alba verso le 9:30 e visto che io avevo assicurato che non ci fosse bisogno di seguire il GPS perché ricordavo perfettamente la strada, siamo arrivati un po’ più tardi del previsto. Devono aver cambiato le strade e gli incroci da quando andavo all’università!

Siamo arrivati verso le 11, abbiamo parcheggiato nel nuovo parcheggio sotterraneo sotto Piazza San Carlo (17€ per 9 ore, ma ne è valsa la pena) e ci siamo diretti subito verso La Mole. Visto che Greg è un regista (il mio nuovo personaggio è pure figo!)—e tra l’altro molto bravo, dacci un’occhiata—ero sicura che tra tutti i musei di Torino, con quello del cinema andavamo sul sicuro. Abbiamo così deciso di andare e visitarlo con calma.

Ci è piaciuto tantissimo: se non l’hai mai visitato, la prossima volta che passi da Torino, devi assolutamente andarci! Anche con bimbo: Oliver correva da una parte all’altra e guardava e toccava e si sdraiava per terra e si ipnotizzava davanti alle immagini e faceva il filo alle signorine…

Prima che ce ne rendessimo conto, erano le 15:00 e i pancini brontolavano!

Pranzo a Torino

Ci eravamo tutti dimenticati che Torino non è Marbella: l’ora di pranzo è molto prima delle 15:00 e i ristoranti ogni tanto chiudono. Volevamo andare al Poor Manger che la mia amica Erika ci aveva consigliato dicendo che era buono, economico e ti sazia (perfetto!). Era chiuso.

Siamo tornati sui nostri passi fino a La Mole e ci siamo fatti un piadina alla Piadineria La Piê: Oliver ha provato le piadine di tutti e gli sono piaciute tanto (si è mangiato anche un enorme porzione di prosciutto cotto che il proprietario gli ha gentilmente portato mentre aspettavamo). E non era troppo caro come mi sarei aspettata sotto La Mole: quattro piadine, due porzioni di patate fritte e una bottiglia di vino rosso, 50€.

Ascensore panoramico a La Mole

Visto che avevamo comprato i biglietti per l’ascensore panoramico, dopo pranzo siamo rientrati a La Mole e siamo coraggiosamente saliti sull’ascensore che ci ha portato fino alla cima: meno male che era una sola fermata, altrimenti avrei desistito… mi sono riscoperta un po’ timorosa delle altezze! Oliver, invece, non sembrava spaventato dell’ascensore fatto interamente di vetro,  e una volta arrivato si è divertito in cima al mondo!

Non pensato per i bambini

Il museo aveva un fasciatoio in bagno (che abbiamo usato due volte!), ma mi ha sorpresa che non ci fossero rampe per entrare o uscire. O siamo noi che non le abbiamo viste?

I Giardini Reali

Avevo letto della grande riapertura dei Giardini Reali in Piazza Castello, e ho deciso quindi di renderlo la nostra prossima tappa. Che delusione! Non c’era niente, nemmeno l’erba nel giardino, nemmeno acqua nella fontana, nemmeno foglie sugli alberi. Chi ha deciso che erano pronti per la grande inaugurazione dovrebbe essere licenziato! Meno male che almeno non abbiamo fatto coda: nel fine settimana la gente ha aspettato dalle due alle tre ore per entrare. Posso immaginare la loro gioia!

Ma ad essere sincera, non ce importava molto dei giardini: Oliver dormiva nel passeggino, noi quattro ci stavamo divertendo e la vita era bella.

Miagola Café

Erano quasi le 18:00 ed eravamo stanchi, ma non potevo lasciare Torino senza rivedere le mie amiche Erika e Ludi. Siamo tornati a Piazza San Carlo, dove avevamo parcheggiato, e ci siamo seduti tutti insieme al bar Miagola, che è stato fugace e un po’ confuso (perché Oliver e i bimbi di Ludi correvano dietro ai gatti e noi dietro di loro mentre salivano e scendevano le scale, sbattevano la testa contro le porte di vetro…), ma ne è valsa la pena anche per ricordare che quando l’amicizia è forte e vera il tempo si ferma e 10 anni senza vedersi sembrano 10 giorni.

Non ci credo che non abbiamo fatto nemmeno una foto!

Il ritorno

Abbiamo salutato tutti, inclusa Torino, verso le 20:00 e siamo tornati ad Alba (non so perché, ma questa volta tutti hanno preferito seguire il GPS… gente di poca fede!) dove papà e sua moglie ci aspettavano con un bel piatto di pasta alla Norma sul tavolo (no, paleo non esiste in Italia ;-) che Oliver si è sbaffato prima di crollare fino al mattino successivo.

Ho adorato ogni momento!

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