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Buon compleanno a me! :-)

Carlotta Cerri
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Ciò che va detto, va detto. Alex mi cucina la colazione tutte le mattine: omelette, uova e bacon, con spinaci, senza spinaci, con pomodorini, senza pomodorini… Insomma, mi vizia ogni mattina dell'anno da otto anni! Ma il giorno del mio compleanno mi sveglia sempre con qualcosa di speciale.

Questa mattina, per esempio, Alex mi ha regalato la mia prima vera e propria colazione a letto: ha comprato un bellissimo vassoio in legno con i "piedi" su cui ha messo una tortina della nostra pasticceria preferita con una candelina di quelle che non si spengono mai e un pensierino simpatico con tanto di dolcissimo biglietto scritto da lui (e chi lo conosce, sa che Alex è un uomo di gesti e non di parole, specialmente se scritte).

E il regalo del mattino è stato come sempre tenerissimo, una di quelle cose che solo lui può fare. Dovete sapere, che in tutti questi anni insieme, ci siamo sempre chiamati "cucci" vicendevolmente. Invece di "amore", "tesoro", "honey", "darling"… noi ci chiamiamo cucci. E, a quanto pare, così spesso che ormai tutti i nostri amici ci chiamano "cucci" per scherzo. E quindi quest'anno, sapendo che avevo bisogno di un top per le mie lezioni di ballo (che espandesse con la mia pancia), mi ha comprato una maglietta permaman, su cui ha fatto stampare questo (che, inutile dire, mi ha fatta ridere per mezz'ora):

 

E vi prego di notare che il font è esattamente quello di Gucci, se no che gusto ci sarebbe? :-D Ovviamente io l'ho indossata con orgoglio al bar per la nostra seconda colazione e lui si è vergognato tantissimo perché ovviamente sembra una di quelle Gucci finte che si comprano al mercato. Mi sono divertita un sacco.

A pranzo mi sono dedicata un trattamento speciale "just girls" invitando le mie tre amiche al mio ristorante preferito. Marisa mi ha accolta con un palloncino "It's all about me! It's my birthday!" e ho ricevuto un regalo "coccoloso": un massaggio di 50 minuti per donne incinta, che sarà apprezzatissimo verso l'ottavo o nono mese di gravidanza!

Alle lezioni del pomeriggio (sì, ho anche lavorato!) le mamme dei miei studenti mi hanno viziata con fiori e buonissime candele profumate che ci hanno inebriate durante la lezione. Ma non è finita qui.

Alex è arrivato a casa con l'ennesima sorpresa. (Flashback: sabato sera ho festeggiato con amici in anticipo e mi sono fatta fare una torta con una scimmietta in cima che avrei tenuto per sempre in ricordo del mio primo compleanno in dolce attesa. Lunedì Colbie, la mia belva pelosa, è riuscita a raggiungerla sulla mensola e… se l'è mangiata! Dico solo che ho pianto dalla rabbia!). Alex si è fatto rifare la scimmietta dalla pasticciera e mi ha sorpresa regalandomela in un contenitore di cristallo (della serie: certi regali non hanno prezzo!). Non immaginate la mia gioia! E alla sera la scimmietta l'abbiamo vista davvero perché avevamo un'altra ecografia in ospedale! Che cosa potevo volere di più? Nulla, ma c'era ancora molto in arrivo!

Alla lezione di ballo, le mie amiche mi hanno sorpresa con un regalo bellissimo: un servizio fotografico per il pancione (quando crescerà) che non vedo l'ora di fare a febbraio. Quale ricordo migliore di questa prima gravidanza?

E non era ancora finita (!), perché l'ultimo regalo mi è arrivato verso mezzanotte dalla mia insostituibile sorellina, "my person", la mia cucciolina, la mia piccola Pollyanna (e ora capirete perché la chiamo così!) e mi ha commossa fino alle lacrime. Eccolo!

Insomma, se non fosse ancora chiaro, adoro il 19 novembre, è sempre speciale e mi regala, soprattutto, sorrisi a mille denti.

Ma devo ammettere che non è perché tutti si ricordano di me con più o meno originali messaggini di auguri o perché ricevo tanti regalini e sorprese speciali (certo, a chi non piacciono i regalini?). Nemmeno perché Alex mi sorprende ogni anno in maniera nuova e dolcissima (mi chiedo quando esaurirà le idee…). E nemmeno perché ogni mio studente arriva a lezione con una tortina, un pensierino, un bigliettino.

Il vero perché è che mi sveglio la mattina del 19 novembre e decido di essere il ritratto della felicità, succeda quel che succeda.

E quindi ci tengo a scrivere qualcosa che troppo spesso dimentico. Che la mente può tanto, tutto. Che il pensiero condiziona le nostre azioni, ma anche un'azione semplice come un sorriso può condizionare fortemente il pensiero. Che non serve un'occasione speciale per fare un giorno speciale. Che siamo gli artefici della nostra felicità e non ha senso lasciarla nelle mani di altri.

Ma non solo. Anche che, a random, il tempo vola quando si vivono vite frenetiche e solo noi possiamo rallentarlo — a scapito di meno lavoro, meno soldi, meno faccende risolte. Che non ha senso aspettare il 19 novembre per un pranzo con le amiche stile Sex and The City. Che ogni giorno, anche quando non sembra, c'è un piccolo momento — magari anche solo un minuto — che ci rende felici e vale la pena ricordare… dobbiamo solo riconoscerlo.

Quindi oggi e fino alla fine della settimana, vi chiedo di fare un gioco come regalo per il mio compleanno: si chiama "alti e bassi" e io ci gioco ogni giorno con i miei piccoli studenti. A turno, con la vostra dolce metà, un'amica, un figlio, un genitore, dite un momento bello e uno brutto della giornata. A volte il bello è più difficile da trovare, ma molto più appagante da ricordare.

E visto che per oggi non ho bassi (davvero!) e ho già elencato tutti gli alti, vi lascio con il mio alto di sabato scorso: la mia festa con tanto di famosa torta con scimmietta e rueda salsera di compleanno. :-)

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